Capitolo 11

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Le strade sono vuote, nessuna persona, neanche una macchina. Il cielo è di un azzurro chiaro, il mare è piatto e non si avverte nessun movimento intorno. Guardo per le strade pensando al fatto di essere già stato qui, capisco che non si tratta solamente di una mia sensazione quando la calma della giornata viene interrotta da delle urla e da un forte botto provenienti dall'altra parte della strada.

Torno alla realtà alzandomi di scatto dal divano sul quale stavo dormendo. Jenna è al mio fianco e la tv è ancora accesa. Ho il respiro affannato e la fronte sudata, durante questo periodo non c'è stata una volta in cui sono riuscito a dormire senza sognare il solito incubo.
Devo tornare da Mia.
Spengo la tv e do un bacio leggero a Jenna uscendo poi di casa.

Arrivato in ospedale trovo Harry e Bea intenti a dormire abbracciati sul piccolo divano della solita camera 28B. Rivolgo lo sguardo a Mia e cammino vicino il suo letto senza fare rumore e mi siedo sulla sedia accanto. Le prendo una mano e appoggio la testa al materasso provando a prendere sonno; per quanto possa essere scomoda la posizione, almeno sono con lei.

Al mio risveglio sento un forte dolore alla schiena e al collo. Mi alzo cercando di diminuire il dolore, Harry e Bea sembrano svegli da poco e sorridono quando mi vedono.

«Hai dormito bene?» mi chiede Bea alzandosi per abbracciarmi.

«Per niente, ma almeno non ho avuto il solito incubo. Solo quando le sto accanto non lo ho.» rispondo.

«Con il tempo passerà.» prova a rassicurarmi Harry.

«Lo spero proprio.» sospiro tornando a sedermi accanto a Mia.

Nonostante il tempo e i giorni continuino a passare, l'icubo continua a tornare e la routine non cambia. Ormai i miei giorni sono solo questo, vedere le persone continuare a venire per vedere come sta Mia, andare a casa per qualche minuto e tornare subito in ospedale e passare la notte qui.

«Non so quanto tempo ancora posso resistere.» confessa Ashton mentre entriamo in ospedale dopo essere stati a casa.

«Ce la possiamo fare Ash, è Mia che deve resistere.» rispondo io raggiungendo la camera.

«Non c'è nussuno?» gli chiedo entrando.

«Liam mi ha inviato un messaggio poco fa dicendo che sia lui che Louis e Calum erano molto stanchi, quindi sono tornati a casa prima del nostro arrivo.»

«Ah, okay.» dico solamente. Mi siedo da un lato del letto e Ashton fa lo stesso dall'altra parte. Afferro la mano di Mia e poi comincio a parlare con Ashton.
Dopo almeno un'ora di conversazione la mia voce si blocca, e altrettanto fa il mio respiro, quando la presa sulla mia mano si fa più forte. Provo a dire qualcosa ad Ashton mentre notiamo piccoli movimenti al di sotto del lenzuolo che copre il corpo di Mia. Gli occhi mi si riempono di lacrime d'eccitazione quando intravedo i grandi occhi verdi di Mia. Ashton chiama urlando il dottor Kramer che, seguito da altre persone, entra velocemente nella stanza facendo allontanare sia me che Ashton. Bea arriva come era previsto e quando si accorge della confusione lascia cadere la borsa a terra correndo da noi per sapere ciò che sta succedendo. Dopo averle spiegato la situazione, ci salta addosso abbracciandoci con un enorme sorriso in viso che non vedevo da troppo tempo. I dottori continuano a farle domande molto semplici per vedere se l'incidente abbia causato danni a livello celebrale, ma a intuire dai sorrisi di alcuni probabilmente sta bene. Cerco di incrociare il suo sguardo, voglio abbracciarla così forte! Dopo minuti infiniti i dottori ci permettono di provare a parlarle, ma il dottor Kramer guarda Ashton facendogli una smorfia, quest'ultimo diventa pallido facendo preoccupare anche me.

«Ashton, che diamine succede?» chiedo sommerso da un mare di emozioni. Lui abbassa lo sguardo e si dirige verso Mia che si guarda intorno confusa.

Remember When ||Niall Horan-Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora