Tre giorni dopo.
«Posso entrare?» mi chiede Bea dall'altra parte della porta, spengo la televisione e mi siedo in maniera più composta sul letto, senza aspettare risposta entra. «Come stai?» mi chiede subito. Faccio spallucce guardando verso il biglietto aereo e il passaporto appoggiati sulla scrivania.
«Emozionata.» aggiungo successivamente.
«Come ti stai trovando qui con nonna?» continua a domandare.
«Non male, sto mangiando un sacco.» rido io, lei fa lo stesso.
«Perchè non sei tornata a casa?» torna seria.
«Ho preso una decisione, voglio semplicemente afferrare l'occasione per avere qualcosa di migliore. Non sto dicendo che voi siete insignificanti, vi adoro e siete le persone migliori che abbia conosciuto, ma ho bisogno di altro adesso. Ho vent'anni e non ho idea di cosa ne sto facendo della mia vita, voglio studiare e avere un lavoro che mi faccia sentire fiera di me stessa. Voglio una casa tutta mia e avere in futuro una famiglia, una vera famiglia.»
«Ti capisco, è normale, ma perchè non puoi farlo qui?»
«Qui ci sono troppe cose che mi legano a ciò che ho vissuto, non potrò mai cominciare da capo in questo posto.»
«E non pensi al vuoto che lascerai qui? Non pensi a come sarà lasciarci tutti?» chiede Bea con gli occhi lucidi.
«Ci penso ogni secondo, Bea. Non sarà facile, ma devo provarci.» rispondo abbassando lo sguardo.
«Stanotte partirai senza dire niente a nessuno. Mia, sei sicura di volerlo fare?»
«In realtà in questi giorni ho visto più volte tutti i ragazzi, figurati che sino ad un'ora fa ero con Michael e Luke Ho parlato con ognuno di loro, è stato devastante, ma hanno capito.»
«Sei sicura di aver visto tutti?» dice Bea, non ci vuole molto tempo per capire a chi si riferisce. «Ci stai pensando ad Ashton?»
«Ovvio che ci penso, anche troppo.» rispondo con il timore di piangere da un momento all'altro.
«È distrutto, non va a lavoro da qundo te ne sei andata, a sento mangia. Ti ha chiamato così tante volte, perchè non hai risposto?»
«Ho il telefono a casa, l'ho lasciato lì e molto probabilmente è scarico.» dico volendo evitare il discorso su Ashton.
«Gli manchi, Mia. Non sa dove o come cercarti, è disperato. Puoi almeno incontrarlo prima che tu parta? Anche solo un saluto lo farebbe stare meglio..»
«Non posso Bea, se lo vedessi gli salterei addosso senza mai lasciarlo, non posso rischiare di farmi convincere, renderebbe tutto più difficile.»
«E Niall invece?» chiede insicura.
«Niall cosa?» rispondo fredda guardando verso il basso.
«In fondo si è pentito subito di ciò che ha detto, avrebbe potuto fare di peggio.»
«Provo a spiegartelo: non ti sei mai sentita come se tutto fosse terribile, con la costante voglia di scappare in qualche posto dove nessuno sa chi sei e ricominciare? Non ti sei mai ritrovata a pensare a queste cose ma poi pensare a qualcuno per cui valeva la pena rimanere? Ecco, lui era quel qualcuno e nel momento in cui ha usato contro di me una cosa che solamente io e lui sapevamo e che, soprattutto, mi feriva in maniera terribile mi è caduto dal cuore e ho colto l'occasione per fare tutto ciò che ho sempre pensato senza guardare indietro. Ho veramente bisogno di prendere una pausa, nulla mi farà cambiare idea.» le spiego con una triste sicurezza. «Posso chiederti una cosa?»
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Remember When ||Niall Horan-Ashton Irwin||
Fanfiction«È stata la mia ancora per tutto questo tempo, un punto di riferimento, la luce alla fine del tunnel. Era la mia salvezza all'interno di quel posto simile ad una prigione. Avevamo detto per sempre, e adesso, per avermi salvato, non ricorda neanche i...