Primo settembre 2001.
"Sei pronto per partire tesoro mio?"
Lily Evans stava guardando da almeno un quarto d'ora il suo unico figlio Harry con un sorriso, nel mentre lo stava aiutando ad ultimare le sue due immense valigie che gli sarebbero servite per potersi traferire da Londra direttamente al college più prestigioso di Liverpool per cinque anni consecutivi.
"Sì." Rispose allora il moro dagli occhi smeraldo uguali a suo padre con un tono piuttosto stanco, soprattutto per il fatto che la notte precedente aveva dormito pochissimo in quanto i suoi pensieri erano tutti rivolti alla sua imminente partenza che lo avrebbe condotto verso una carriera universitaria dolce ed altrettanto brillante. "Come no!"
A quelle parole Lily gli sorrise felice. "E dai, mica parti per la grande guerra! Andrai a studiare in un posto meraviglioso che ti sei guadagnato con sacrificio e poi sono sicurissima del fatto che..."
"...Che?"
"Beh, lì ci sarà la tua anima gemella!" Sorrise.
"Oh, mamma, ti prego!" Disse Harry a quel punto con uno sguardo piuttosto scocciato. "Non iniziare eh, non c'è bisogno che me lo ripeti. Sono giorni che lo dici!"
"Perché lo so, sono tua madre Harry ed ho una certa premonizione sulle cose, non mi sbaglio mai!"
A quel punto Harry alzò gli occhi al cielo. "Ok, beh, sono pronto. Posso andare all'aeroporto."
Dopo quelle parole Lily lo guardò con un sorriso dolce, nel mentre il marito James stava prendendo le chiavi della macchina per poterlo accompagnare.
"Andiamo Harry? Tra tre ore il volatile parte e devi anche fare il check-in." Disse per poi passarsi una mano tra i capelli scuri sul quale c'era ormai qualche filo di colore grigio chiaro.
"Sì, eccomi!"
A quel punto Lily lo guardò. "Buon viaggio tesoro."
"Ma perché non vieni anche tu?"
"Eh no, non posso perché ho delle cose da fare, ma ti accompagnerà papà, d'accordo?"
"Ok mamma, ci vediamo a Natale!" Disse a quel punto con uno sguardo decisamente triste, anche se in quel momento stava cercando con tutte le sue forze di non darlo a vedere e la donna aveva senza farsi vedere iniziato a mostrare un viso piuttosto malandrino, come se nascondesse qualcosa, ma che cosa poteva essere? "Starò bene, non ti preoccupare."
"D'accordo tesoro mio." Sorrise a quel punto la donna per poi stringerlo a se con assoluta gioia ed anche uno sguardo piuttosto lucido. Era felice che il figlio Harry iniziasse la sua carriera universitaria, ma era anche triste perché si sarebbe dovuto allontanare da casa, ma gli avrebbe sicuramente fatto bene e Potter junior quindi avrebbe avuto uno stimolo di crescita molto importante. "Buon viaggio e buona fortuna per tutto!"
"Grazie." Rispose il giovane con un dolce sorriso.
"Mi raccomando tesoro, telefonaci, oppure scrivici una lettera. Lo sai che le amo!" Rise con le guance rosse.
"So tutto mamma. Beh, te lo prometto."
Lei annuì.
Con tutti quei pensieri in testa, Harry quindi uscì di casa assieme al padre James e in circa mezz'ora, traffico permettendo, arrivò all'aeroporto di Londra-City a sud est dei Docklands, nel distretto di Newham, a undici chilometri a est dalla capitale inglese pronto per vivere questa immensa avventura al college di Liverpool.
Ma di che cosa stiamo parlando?