"Ci stai dicendo che qui a Liverpool c'è un mostro?!" Il tono di voce di Hermione era teso ed altrettanto cupo.
"Esatto Herm." Sospirò allora Harry.
"Miseriaccia!" Continuò allora Ron con un'aria davvero tetra. "Non è possibile, è tutto assurdo."
"E invece è così." Sospirò a quel punto Harry con un'aria decisamente sofferente. "Dobbiamo stare davvero attenti ragazzi. Da adesso non possiamo più uscire la sera dopo cena, molto probabilmente Silente metterà il coprifuoco attorno alle 20:00."
"E di giorno siamo al sicuro?" Domandò Ron con un certo scetticismo, anche se in realtà alla luce del sole non ci sarebbero stati problemi, anche per il fatto che l'assassino, o meglio il killer dei delitti, aveva sempre agito all'ombra, in luoghi isolati ed appartati.
"A quanto pare sì." Rispose allora Harry con l'animo letteralmente in subbuglio. "Il professor Silente mi ha infatti detto che di giorno saremmo liberi, ma di notte dovremmo restare tutti qui, senza mai uscire, per nessuna ragione al mondo, a meno che non vengano i nostri genitori a prenderci, venendo controllati."
"Beh, lui non può fare altrimenti." Sospirò Hermione. "Alla fine lui è il capo qui dentro e farà tutto quello che può per fare in modo che nessuno si faccia del male."
"E non possiamo nemmeno dargli torto." Continuò allora Ron. "Sai che casino scoppierebbe se no? Il college verrebbe sicuramente chiuso, anche se Silente in prima persona non sarebbe colpevole degli omicidi, ma verrebbe messo sotto torchio per negligenza, quindi in sostanza finirebbero tutti nei guai comunque, quindi non c'è da scherzare."
"Hai perfettamente ragione Ron!" Sospirò a quel punto Harry con un'aria decisamente stravolta.
Non sarebbe stato facile affrontare tutta quella assurda faccenda.
Uno ad uno, ognuno di loro avrebbe avuto tanta paura e la serenità che li aveva sempre accompagnati durante le loro giornate di studio sarebbe andata in rovina.
Harry così come Draco ne erano assolutamente certi, ma non si sarebbero certo fatti scoraggiare dalla paura, avrebbero appunto fatto di tutto per mantenere la loro calma, affrontando al meglio la situazione assieme ai loro fedeli amici.
Dopo averne parlato attentamente con la professoressa e vice preside McGonagall, il professor Silente si avviò immediatamente in Sala Grande mettendosi poi a sedere al centro di un tavolo lungo e stretto per osservare tutti i suoi studenti che in quel momento si stavano avviando ai loro posti per ascoltarlo.
Nel mentre il preside spiegava a tutti i ragazzi la situazione, usando le parole più appropriate che poteva riservare, Lily so strinse tra le braccia di Narcissa, stessa sorte da parte di James con Lucius.
"Cissy..." sospirò Lily rilassata. "Sono felice che sei qui."
"Non ti avrei mai lasciata da sola piccola... e poi i nostri figli stanno insieme no?"
"Sì." Rispose allora James con un sorriso luminoso. "Il nostro desiderio si è avverato a tutti gli effetti."
"Già." Rise Lucius. "Era tutto quello che abbiamo sempre desiderato e mandarli allo stesso college è stata la soluzione migliore, anche se adesso dovranno stare tutti attenti perché possono rischiare grosso."
Appena pronunciate quelle parole, Narcissa, Lily e James annuirono sommessamente ritrovandosi ad a concordare lentamente.