Thomas viene prima. Chris sentì le gambe cedere "Che significa?" un filo di voce riuscì a emergere dal fondo della sua gola, improvvisamente secca. Isabella sorrise con rassicurante dolcezza, consapevole di essere stata ancora una volta fraintesa "Devo trovare il modo giusto per dirgli la verità, voglio cercare di spiegargli come stanno le cose senza turbarlo troppo ..."
"Non devi farlo ..." Chris la interruppe con una bruschezza tale che il sorriso sparì all'istante dal volto di lei.
"Io ..." si grattò la nuca in imbarazzo "Tu ... cioè .... credevo ..." cominciò a balbettare parole sconnesse.
Era stato il suo turno di essere frainteso. "Non voglio che si senta in dovere di volermi bene, di passare del tempo con me ..." si affrettò a spiegarle "Voglio conquistarmi ogni attimo con lui, ogni sorriso, ogni abbraccio e quando sarà il momento, glielo diremo insieme ..." la rassicurò. "Per ora, mi basta essere Chris ... Chris che lo va a prendere all'asilo, che lo porta al parco, che gli insegna a surfare, che gli tende la mano per attraversare la strada, che gli rimbocca le coperte ..." sorrise al solo pensiero. "Chris che ama la sua mamma più di qualsiasi altra cosa al mondo ..." aggiunse, accarezzandole il volto.
L'espressione di Isabella si fece di nuovo distesa "...Però ..." sussurrò timidamente "Io non voglio che il vostro rapporto dipenda da me ..."
"In che senso?" domandò Chris.
"Voglio che il tuo rapporto con lui sia a prescindere dal nostro, non voglio che ti veda solo come il mio fidanzato ..."
Chris arricciò la fronte confuso "Cosa stai cercando di dirmi?" la incalzò.
"Credo che, almeno per un po', dovremmo mantenere un basso profilo ..." confessò.
"Dovremmo nasconderci?" le chiese con eccessiva enfasi.
"No ..." si affrettò a negare "Non intendevo ..." allungò la mano verso il suo avambraccio, ma lui arretrò di mezzo passo.
"E allora cosa?" domandò irritato.
"Chris ..." tentò di rassicurarlo, ottenendo l'effetto contrario.
"Chris, un cazzo!" esplose lui. "Hai intenzione di inventarti altre regolette del cazzo?"
"Io ..." provò a intervenire lei.
"Io ..." la sovrastò lui "... è meglio che tolga il disturbo, vero?" concluse, prima di voltarle le spalle e tornare verso la camera da letto. Isabella si passò entrambe le mani sul volto, soffocando quella voglia improvvisa d'urlare, accontentandosi di un pugno stizzito al piano della cucina.Seduto sul bordo del letto, a petto nudo, Chris era impegnato ad allacciarsi le scarpe, quando Isabella lo raggiunse e, appoggiata allo stipite della porta, rimase ad osservarlo in silenzio per alcuni istanti "A volte mi chiedo se il tuo sia un problema di memoria o di comprensione del testo ..." esordì con estrema calma.
Chris sollevò il volto, l'espressione ancor più corrucciata. "Avrei bisogno della mia camicia" le disse in tono piatto, guardandola appena prima di tornare a concentrarsi su quell'operazione elementare.
Isabella lo ignorò "Eravamo lì ..." indicò il centro del letto alle sue spalle "... quando ti ho detto che ti amo ..." gli ricordò "Non mi sembra un concetto di così difficile comprensione ..."
"Tu mi insegni che la circostanza non era attendibile ..." le fece presente. Quante volte gli aveva rinfacciato che sesso e litigi sminuivano la veridicità di quelle parole.
"E questa...?" chiese, indicando Chris e poi sé stessa. "Lo è?"
"Forse" le concesse, dopotutto non si stavano urlando addosso, no?
Isabella annuì, entrando finalmente nella stanza. "Quindi ..." temporeggiò lei "se ti dicessi che ti amo e ti odio e ti amo, tu cosa penseresti?" chiese.
Chris sospirò, mentre i suoi occhi tornavano su di lei "Tecnicamente non lo hai ancora detto ..." le fece notare, il viso più disteso.
Isabella sorrise, avanzando lentamente verso il letto e, appoggiate le mani sulle sue spalle, si sistemò a cavalcioni sulle sue gambe. "Ti amo ..." sussurrò giocando con i capelli alla base della nuca. "E non sto cercando di scappare" soffiò sulle sue labbra.
"Questa sarebbe una novità ..." commentò sarcastico Chris, pentendosene un secondo dopo. "Non so mai come fare con te ..." confessò, sfiorandole la guancia.
"Lo so ..." annuì, lei, colpevole. "Scusa ..." sussurrò a testa bassa.
"Ohi ..." le sollevò il volto, scoprendo sulla sua guancia una lacrima che baciò via. "Va tutto bene" cercò di tranquillizzarla. Isabella scosse il capo, sentendosi sul punto di esplodere in un pianto dirotto e alquanto inopportuno. "Io ... non ..." cercò di parlare ma il tremolio nella voce le impedì di continuare.
"Shhht..." lasciò che le punte dei loro nasi si sfiorassero. "Non dobbiamo capire, né decidere tutto oggi, abbiamo una vita davanti, qualche giorno ancora, non farà una gran differenza ..." Chris sorrise, leggendo negli occhi di Isabella sollievo e confusione "Ti amo, testolina" le spiegò dolcemente.
"Testolina?" ridacchiò Isabella, mentre il peso che le gravava sul petto si fece improvvisamente più lieve.
"Sì ..." confermò Chris, lasciandole un delicato bacio sulla tempia. "Me la prometti una cosa?" sussurrò ancora sulla sua pelle. "Qualsiasi cosa, qualsiasi ..." sottolineò "... da ora in poi la affrontiamo insieme, non mi tagliare fuori, non di nuovo ..." la pregò.
Isabella annuì, cercando i suoi occhi "Croce sul cuore" giurò in un sussurro, mimando teneramente il gesto, prima di lasciare che lui suggellasse quel patto con un bacio salato.
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Scherzi del destino - la storia continua
Romance[...]"Fammi indovinare!" esclamò "Con uno è solo attrazione fisica, mentre con l'altro è una questione mentale..." "Non credo che siano affari tuoi" ribattè decisa a troncare sul nascere quella conversazione. "Non sono ciò di cui hai bisogno..." con...