Perso nel buio

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"Promesso?"

"Promesso"

Christian e Mattia si strinsero un'ultima volta prima che la madre del piccolo lo richiamasse e sorridesse a Christian, per poi portare il figlio con sé sul treno, lontano dal moro, lontano da quella città dove avevano passato gli ultimi mesi insieme e l'ultima settimana anche insieme ai loro genitori. Perché forse anche gli adulti avevano compreso il rapporto che ci fosse tra di loro, quel raccoglimento di cui sapevano solo loro la profondità, quella voglia di non separarsi, di sapersi la metà l'uno dell'altro.

Christian fece un passo indietro mentre Mattia e la madre sparirono all'interno del treno e si facero spazio tra i vari posti occupati per poi trovarne due liberi dove passare le prossime cinque ore, che li avrebbero riportati a casa, quel posto di cui tanto Mattia aveva raccontato a Christian, che tanto il moro avrebbe voluto vedere, un giorno magari, in una di quelle vacanze che avevano programmato di fare insieme, ma che in un istante, proprio mentre Mattia si voltava verso Christian e il più grande lo vedeva attraverso il vetro, diventava sempre più un sogno irrealizzabile.

Mattia aveva gli occhi colmi di lacrime, Christian poteva immaginare quale fosse l'espressione della sua bocca anche se indosso avesse la mascherina. Fu come se con quello sguardo gli prendesse il cuore e lo buttasse sotto le rotaie, portandolo a quella realtà in cui loro vivevano in parti opposte d'Italia, che a dividerli avessero 900 km e dieci ore di viaggio.

Eppure nei mesi precedenti avevano sempre pensato a quei momenti che prima o poi sarebbero arrivati, in cui si sarebbero dovuti separare per poter vivere le loro vite, perché erano ancora troppo giovani, poco indipendenti per poter decidere di andare a vivere insieme, nonostante Mattia in un primo momento avesse proposto a Christian di farlo. Ma il moro glielo aveva negato e non perché non lo amasse abbastanza, non perché non volesse passare tutta la sua vita insieme al piccolo, il suo piccolo, ma perché voleva che portasse a termine gli studi, che potesse accettare proposte di lavoro senza pensare anche a lui, che fosse libero fino a che fosse arrivato ad una indipendenza economica che gli avrebbe permesso di vivere insieme in tranquillità.

Aveva visto la rabbia in quegli occhi azzurri, che lo fissavano sempre, lo cercavano costantemente, che in una stanza piena di persone, con tanti stimoli, cercavano sempre e solo lui. Ma non si era lasciato scalfire, lo aveva accarezzato e gli aveva sorriso, proprio come adorava fare, ad un palmo di distanza, senza lasciarsi andare troppo, perché loro in casetta non si erano nemmeno mai baciati. Forse perché non volevano che quel rapporto venisse esposto, che qualcuno potesse giudicarli, ma soprattutto, per quanta voglia avessero l'uno dell'altro, presa considerazione dei pro e dei conti, sapevano di non averne bisogno. Perché a loro bastava guardarsi, anche solo da lontano, sapersi nella stessa stanza, presenti l'uno per l'altro, potersi abbracciare o sfiorarsi le mani, per stare bene.

Ma in quel momento, quegli occhi quasi trasparenti, ma rossi, che lo fissavano, mentre una mano si andava a poggiare sul finestrino, sentì il proprio cuore spezzarsi. Perché quello era un addio, lo sapevano entrambi, ma avevano ignorato questa possibilità, avevano cercato di dirsi, tra loro, che non fosse possibile che la distanza non potesse portarsi via un rapporto come il loro.

Christian fece, questa volta, un passo avanti, poggiando la mano esattamente su quella di Mattia dall'altra parte del vetro, non curando delle persone che li circondavano, che li riconoscevano come i ragazzi che avevano partecipato ad 'Amici', quelli che tutte le ragazzine avevano apprezzato di più durante il programma, che avevano fatto più successo degli altri. Si chiusero nel loro bozzolo, come sempre, come se esistessero solo loro, come se avessero le menti legate e si ritrovarono a chiudere entrambi gli occhi, lasciando andare le lacrime, sia Christian che Mattia senza fiato.

Raccolta OS [Zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora