𝚊𝚛𝚎 𝚢𝚘𝚞 𝚊 𝚜𝚊𝚒𝚗𝚝

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Tra le cose che amo di più al mondo, e so che dirlo mi farà sembrare una qualche forma di casalinga disperata che vive di stress e bicchieri di vino rosso, forse fra le prime tre, assieme al sesso che dura più di venti minuti e al tabacco, campeggia la meravigliosa e splendida concezione di "giorno libero".

Che bello è, il giorno libero?

Quel giorno in cui ti svegli e non hai niente da fare, in cui hai talmente tanto tempo che puoi sprecarlo senza sentirti in colpa, in cui puoi guardare un film in TV e poi un altro dopo quello, e poi un altro ancora.

Non è meraviglioso?

Lo è.

Sarebbe ancora più meraviglioso se non fossi da solo.

Sono seduto a gambe incrociate sul divano del mio salotto, un paio di pantaloni di pile e una maglietta troppo grande che mi pende sulla schiena, gli occhiali inforcati sul ponte del naso e una sigaretta fra le labbra.

Mi sono svegliato... da solo.

Triste, vero?

Ci aspettavamo tutti di meglio.

Ci aspettavamo tutti qualcosa che però, non è successo.

Io e Bokuto siamo rimasti a baciarci come due adolescenti pieni di ormoni per una quantità di tempo indefinita dopo che il tipo in nero ha cercato di ingaggiarci, è vero. E il bastardo bacia bene, ha un corpo che è fatto per essere toccato e dice le cose giuste al momento giusto, quantomeno per me.

Ma poi ci siamo ricordati che dovevamo lavorare.

Fuori a fumare, quando mi ha accompagnato, credo che il vento ci abbia fatti rinsavire.

Avevo la mano incastrata dietro il suo collo, la sigaretta che pendeva oltre la sua schiena, le caviglie mi facevano male perché continuavo a tenermi in punta di piedi.

Era tutto un "continua a baciarmi" e "non smettere", il suo fiato che si mescolava col mio e le nuvolette di fumo che opacizzavano la nostra stessa vista, mi stavo divertendo parecchio.

Ma poi è uscito il detective.

L'Akaashi detective, quello noioso che non si mette i pantaloncini e non si fa i colleghi alla prima occasione disponibile.

Ho detto "cazzo, ma lo stronzo in nero con che mano mi ha dato il biglietto", e Bokuto ha detto "la sinistra", e siamo deviati sul caso poco dopo, distruggendo l'atmosfera che si era creata.

Per la cronaca, se interessasse a qualcuno, Oikawa si è ripresentato.

Due ore e mezza dopo.

Con i capelli uno schifo, gli occhi gonfi come se avesse pianto e la voce graffiata come se avesse urlato.

Maledetto ninfomane, lo odio perché lui ha fatto sesso e io sono rimasto a bocca asciutta.

Quantomeno mentre parlavamo del caso Bokuto aveva le mani sulle mie, di cosce, e non sulle sue, e la cosa mi è sembrata simpatica, per cui non mi ritengo totalmente insoddisfatto.

Posso dire una cosa inelegante?

La prima cosa che ho fatto quando sono tornato a casa è stata cacciarmi una mano nei pantaloni e vagare con la testa fra i ricordi. Non mi masturbavo su una cotta dal liceo, porca miseria, mi sono sentito un fallito quando ho finito.

Ma era inevitabile, non lo era forse?

L'ho accompagnato a casa io in macchina, avrei avuto l'occasione di chiedergli di venire da me, lo so. Avrebbe anche accettato ma...

angel with a shotgun || bokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora