𝚋𝚊𝚝𝚝𝚕𝚎𝚜 𝚋𝚎𝚐𝚞𝚗

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Odio i film polizieschi.

Davvero, li odio.

Li trovo...

Dio, descriverlo mi riesce persino difficile.

Li trovo aberranti.

Prima di tutto, la fanno estremamente facile. Davvero, pensiamoci un attimo.

Com'è possibile che nel giro di centoventi minuti se proprio vogliamo essere generosi, racchiudano tutto quello che accade con quella linearità semplicistica e pulita?

Obiettivamente, in centoventi minuti già è tanto se riesco a tirarmi su dal letto, lavarmi, fare colazione e andare al lavoro.

Poi, aggiungiamo al carico qualche altro dettaglio.

Perché tutte le donne hanno una voce così acuta?

Non mi sembra onesto, né realistico, né rispettoso. Chi l'ha detto che in polizia entrano solo biondine con le gambe lunghe e un tono che rasenta l'udibile?

Perché, poi, non sono mai capo-detective o che ne so, procuratore ministeriale, ma solo e sempre detective di un team che fa capo ad un uomo?

No, no, non mi piace.

Perché c'è sempre un elemento estremamente attraente che sembra avere un passato oscuro e fa casino con la legge? Quello ombroso che fa commenti cinici di tanto in tanto, intendo, quello che fa l'accordo improbabile col cattivo per risolvere il caso e viene lasciato in solitudine a prendersi le responsabilità delle sue scelte.

Chi l'ha detto, che quel tipo di persona esiste davvero?

Se fai accordi con i criminali, non sei un poliziotto.

Nessuno ci ha mai pensato?

Perché indagano solo sui serial killer? Gli omicidi normali non valgono più, non importano? Perché pare che Los Angeles – perché è dell'America che parliamo – sia il covo di una barca di matti con la passione per il sangue?

Non ci sono gli incidenti stradali, in California?

Non ci sono i morti sul lavoro?

Fanno sembrare il lavoro di polizia come un susseguirsi di fotogrammi cruenti che si riconducono a malati psichiatrici folli che uccidono per il gusto di farlo.

Non che voglia dire che c'è un motivo valido per uccidere, sia mai, ma cazzo, almeno un po' di credito vogliamo darlo a questi che prendono il coltello in mano e menano il colpo?

Tra l'altro, tornando al fattore donne, perché se c'è qualcuno che s'impressiona per la scena del crimine è sempre di sesso femminile?

Miseria, avrei fatto vedere loro la maestra di matematica che avevo alle elementari, quel donnone alto tre metri che guardava la mia fronte madida di sudore e continuava a chiedermi la tabellina del sette come volesse distruggermi o farmi finire in polvere.

Lei non si sarebbe impressionata.

Quello che mi faceva scienze, invece, assolutamente sì.

Perché il detective di punta, poi, ha sempre gli occhiali da sole?

Non c'è la notte, in America?

Vivono in un perenne stato di luce solare?

No, lui è sempre là, fico e impassibile, che dice una frase da strapparsi le mutande sul momento inforcando un paio di Ray-Ban Aviator col gesto del braccio che rivela un tessuto muscolare improbabile.

angel with a shotgun || bokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora