𝚒'𝚖 𝚊 𝚍𝚛𝚎𝚊𝚖𝚎𝚛

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Stiracchio le braccia sopra la testa.

Sento le giunzioni delle spalle scricchiolare pericolosamente, la mia schiena stirarsi e indolenzirsi in ogni angolo, la testa farsi pesante.

Mi sfilo gli occhiali prendendoli coi polsi e lasciandoli cadere sul divano, mi adagio indietro, lascio che il collo cada in basso verso lo schienale.

Rimango un attimo fermo in questa posizione, sento la stanchezza coprirmi e avvolgermi come una coperta, intorpidirmi, spremermi contro la superficie morbida del divano.

Sono sfinito.

Non so da quant'è che non mi alzo da qui.

Inizio a credere che i cuscini abbiano fatto la forma del mio sedere sotto di me.

Sospiro, mi massaggio distrattamente le tempie, poi faccio leva sulla parte bassa della schiena – con una fatica che a ventisei anni sono convinto non dovrei provare – e mi spingo su, verso il tavolino basso di fronte a me.

Pesco la sigaretta accesa dal bordo del posacenere, la porto alle labbra, prendo un tiro.

Mi brucia il retro della gola, credo di aver fumato troppo, anche oggi. Ma... sono nervoso, e quasi sempre in solitudine qui dentro, quindi molto di più, non posso fare.

Batto via la cenere.

Senza occhiali i contorni di tutto quello che c'è sparso di fronte a me sono confusi e sono poco definiti. Vedo giusto il bordo di fogli e cartelline, sicuramente non vedo le parole, men che meno distinguo le foto.

Le so a memoria.

Nonostante non riesca a leggere o a mettere a fuoco, so ogni riga, ogni parola, ogni risoluzione a memoria.

E saperle a memoria mi fa incazzare.

Slego le gambe incrociate, spingo di lato le ginocchia verso il divano per stirare i muscoli delle cosce.

Distrutto.

Non credevo che star fermo così tanto potesse rendermi così, ma è questo che sono, distrutto.

Mentalmente, psicologicamente, emotivamente.

Ma anche fisicamente.

Mi sta drenando.

Ma...

Va bene che lo faccia. Ho deciso che va bene.

Se non fosse così non sarei a posto con me stesso.

E ho deciso, un mese fa, che piuttosto sarei morto provandoci, ma non avrei lasciato perdere. Perché se nessuno vuole proteggerci, se nessuno vuole proteggere le persone come me, allora sono disposto a sobbarcarmi quel peso io stesso, pur di non permettere che il mondo continui a girare in questo senso.

Qualcuno direbbe che mi sta distruggendo.

Immagino che a molti sembri esattamente così, la situazione.

angel with a shotgun || bokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora