angel with a shotgun || bokuaka

𝚢𝚘𝚞'𝚛𝚎 𝚎𝚟𝚎𝚛𝚢𝚝𝚑𝚒𝚗𝚐 𝚒 𝚑𝚊𝚟𝚎

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Mi sembra di vedere il mondo a rallentatore.

Per mezz'ora dopo lo sparo, per mezz'ora, mi sembra di vedere il mondo a rallentatore.

I suoni sono distanti, ovattati, la confusione nel mio cervello mi appanna e mi lascia inebetito, mi fa male tutto, ho freddo, sono stanco, vorrei chiudere gli occhi sotto il getto della mia doccia e lasciar scivolare via questa giornata di merda dal mio corpo.

Le persone parlano.

Così tante persone, parlano.

Vedo manette scintillanti e vedo luci colorate, vedo persone che conosco e persone che non ho mai visto, vedo il cielo della sera, vedo la Luna, vedo le stelle.

Non mi sento le gambe.

So di essere stato a terra, mezz'ora fa, coi pantaloni mezzi slacciati, senza camicia, ma ora non lo sono più e non ho ben coscienza di come sia successo. Ora ho una camicia di quattro taglie più grande della mia addosso, chiusa per bene, e una delle giacche a vento della polizia gentilmente appoggiata sulle spalle, i miei pantaloni sono perfettamente chiusi, non mi si vede neppure più un angolo di pelle.

Non capisco cosa succeda.

Non ce la faccio.

Io...

"Sta giù".

Ha detto così, vero?

Ha detto...

"Keiji, sta giù."

Non ricordo di aver mai provato così tanta paura in vita mia. Non ricordo di essermi mai sentito così impotente, così debole e così inutile in ventisei anni di vita. Peggio di guardare la porta della casa dove ero cresciuto chiudersi di fronte ai miei occhi per qualcosa che non avevo scelto, peggio di sentire "no, Keiji, mio figlio è un bravo ragazzo cristiano, non un frocio come te".

Ero debole.

Ed ero inerme.

Non potevo fare niente.

Non potevo...

Ho una sigaretta infilata fra l'indice e il medio, la porto alle labbra, prendo un tiro stanco.

Ho la testa pesante.

Sono stanco, sono così stanco, sono...

Sono seduto su uno dei van della polizia, il portellone è aperto e le mie gambe penzolano giù dal bordo. Potrei addormentarmi qui, ma c'è troppo rumore, troppo perché possa trovare il mio angolo di pace.

Che cosa sta succedendo?

Sono...

Distante.

Vedo ma non guardo, sento ma non ascolto.

Ci sono persone in manette, ma nessuna attira la mia attenzione. Ci sono le donne di prima, le altre ragazze assunte, però nessuno le sta portando via e di loro non mi preoccupo, che a quanto pare hanno saggiamente deciso di lasciarle in pace.

Non sapevo ci fossero così tanti agenti in attesa.

Credevo fossero un paio di camionette per le intercettazioni, ma... c'è una marea di gente qui, fra agenti semplici e detective, che parlano con le persone, che portano via il personale, che classificano, catalogano, fanno domande.

Chissà perché così tanta gente.

Chissà a chi importerebbe davvero se dicessi chi sono realmente le vittime di questi omicidi.