𝚕𝚘𝚟𝚎 𝚒𝚜 𝚠𝚑𝚊𝚝 𝚢𝚘𝚞 𝚗𝚎𝚎𝚍

2.2K 124 70
                                    

➥✱ mild SMUT alert

─── ・ 。゚☆: *.☽ .* :☆゚.───

– Prendi da bere e non rompere le palle. –

– Ma sono le sei, Kenma, non mi sembra il caso di... –

– Prendi questo cazzo di drink. –

Guardo il liquido ambrato ondeggiare dentro le pareti di vetro di un bicchiere a pochi centimetri dal mio naso, il ghiaccio tintinna spostandosi e l'odore tipico dell'alcol mi punge il naso.

– Davvero, non credo che... –

– Hai chiuso questa merda di caso, hai testimoniato, sei stato fantastico, ora bevi per festeggiare. –

– Possiamo anche festeggiare in un altro... –

– Non era una constatazione, era un ordine. Bevi, Keiji, bevi o te lo faccio bere io. –

Spinge di nuovo il braccio verso di me, al punto che se si allungasse un altro po' mi starebbe seriamente spiaccicando il bicchiere in faccia.

Dovrei...

Al diavolo.

Spero solo che i giornalisti non mi abbiano seguito anche qui.

Accetto l'offerta, stringo le dita attorno al vetro e porto il bordo alle labbra, lo tiro indietro e mando giù un lungo sorso.

– Bravo, bravo. Ancora un po', su bevi ancora un po'. –

– Vuoi che mi sbronzi? –

– No, voglio che ti rilassi. Bevi. Dov'è finito il mio amico ubriacone? –

Guardo gli occhi ambrati di Kenma attraverso le lenti degli occhiali.

– Sono cresciuto, Kenma. –

– Stronzate. –

Rimaniamo un secondo a fissarci.

Stronzate?

Non lo so, se siano stronzate.

So che però...

Ok, ci sono cose che potrebbero andare storte se bevessi, ce ne sono ed è indubbio che ce ne siano.

Ma so anche che non mi prendo una sbronza seria da mesi.

E so che...

'Fanculo.

Appoggio di nuovo il bicchiere alle labbra.

Mando giù un altro sorso, lungo come quello precedente, profondo, che m'innaffia il corpo di alcol e mi fa bruciare l'esofago, vedo Kenma sorridere con la coda dell'occhio.

– Se mi sbronzo e mi spoglio davanti a tutti è colpa tua. – borbotto, quando appoggio il bicchiere sul bancone riprendendo fiato.

– Lo chiamerei "merito", non "colpa", Keiji. –

– Chiamalo come cazzo ti pare. –

Indica con lo sguardo tutti i presenti attorno a noi.

– Venderebbero i loro figli per vederti fare lo spogliarello, Keiji. –

– Sono poliziotti etero medi, mi sparerebbero. –

– Solo dopo aver guardato per bene. –

– Se lo dici tu. –

Si spinge verso di me, i capelli lunghi gli scappano dalla crocchia disordinata in cui li porta, la maglietta, incastrata fra lui e lo sgabello su cui è seduto, viene tirata indietro dal movimento.

angel with a shotgun || bokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora