Capitolo X

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Iris lo guardò. Non era sicura di aver capito bene " A pranzo? Con lei???" Tom si sfregò gli occhi. "Vede qualcun altro, miss Buchannon? No sul serio! Come può vedere ho bisogno di un'infermiera!" Iris sembrava di pietra " Io e lei...a pranzo..." Tom la guardava cercando di essere il più possibile rassicurante. E più la guardava più lei si agitava " Saremo con una coppia di amici. Mi dica si e giuro che dopo le offro un gelato. Le va?" "Si certo" Oddio aveva detto sì! Aveva detto sì alla proposta ad andare a pranzo fatta da un divo. Doveva essere impazzita. O lui era impazzito. "Mi dica dove devo mandare l'auto a prenderla" "L'auto......" ripeteva le parole di Tom come un pappagallo. E il peggio era che se ne rendeva conto. Era pallida. Come di cera. Tom se ne accorse. "Miss Buchannon, si sente bene? Il paziente sono io, non lei!" Aveva allungato la mano e le aveva preso il polso " Si bene. Alle 12 finisco in ospedale" riuscì a sbiascicare. "Perfetto. Allora alle 12" Tom fece scivolare la sua mano sino alla punta delle dita di lei. Si portò la piccola mano alle labbra e fece il consueto baciamano. "A presto, milady" Si voltò e riprese la strada lasciando Iris a chiedersi se aveva sognato. Ma sentiva la sua mano ancora calda per il contatto di quella raffinata di Tom. Se la toccò. Forse era tutto vero.
Tom intanto aveva ripreso la via del bungalow. L'aria era sempre più pesante e grosse gocce di pioggia cominciavano a cadere sempre più fitte e Tom era fradicio. Non riusciva a muoversi molto velocemente ma aveva comunque gambe lunghe. Si affrettò. Ormai completamente zuppo di pioggia raggiunse infine il bungalow. Bussò alla porta. Chris doveva esse ancora dentro. Mentre la porta si apriva si voltò. Una figura indefinita in mezzo alla pioggia lo fissava...

Tom entrò in casa. Chris era dietro la porta aperta. Tom si tirò indietro i capelli fradici e con la mano sana si scrollò la felpa e la t shirt. Chris non parlava. Guardava la pozzanghera che si allargava  sul pavimento ai piedi di Tom che si voltò e gli sorrise "Scusa. La pioggia mi ha sorpreso al ritorno. Ho fatto tardi" Chris era serio "Dimmi subito quali sono le tue intenzioni così mi metto il cuore in pace. Vuoi che finisca il film senza di te?" Tom aggrottò le sopracciglia asimmetriche "Che diavolo stai dicendo? Sai che non c'è Thor senza Loki e non c'è Loki senza Thor" "E allora perché stai cercando di prendere anche una polmonite?" Tom scoppiò in una risata e si avvicinò all'amico. Gli mise la mano intorno alla spalla " Sei noioso più di mia mamma, che tuttavia adoro, lo sai. Cielo! Come fa Elsa a sopportarti? Se mi dai una mano mi cambio e poi corriamo sul set. Ho un'ospite a pranzo e non voglio farla aspettare" "Un'ospite? Ci risiamo!!!! Altre conquiste da rubacuori?" "Magari stavolta il cuore me lo ruba lei!" Chris tirò giù la mano di Tom dalla sua spalla e gli arruffò i capelli più di quanto già non fossero in un gesto fraterno "Come no? Come no?"
Tom si infilò i consueti jeans scuri, una t shirt bianca e Chris lo aiutò a mettersi il giubbotto di pelle nera e poi a immobilizzare nuovamente il braccio ferito e andarono sul set.
Mentre erano in auto Tom improvvisamente chiese a Chris se aveva visto qualcuno fuori dal bungalow nel tempo che lui era stato fuori. Ma Chris rispose che era stato impegnato a ripassare il copione e francamente non aveva guardato dalla finestra. A Tom si ripresentò quel punto oscuro nel cervello a cui non sapeva dare forma. E si concentrò a ripensare ad Iris. Non era bella come le attrici che vedeva sui set ma aveva una timidezza che la rendeva deliziosa e un aspetto che lo eccitava. Così piccolina e minuta sembrava una bambolina di porcellana con i capelli rossi. E ora non vedeva l'ora di rivederla...

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