Mistero sul set

Capitolo VII

Quando fu al loro tavolo sorrise. " Scusate il disturbo, signori. Probabilmente non vi ricordate di me. Mi presento: sono Kevin, uno degli stunt di mr. Hiddleston." Robert tirò indietro la testa e rimanendo seduto lo guardò. Davvero non gli sembrava di averlo mai visto sul set. Ma su un set  girava talmente tanto personale, soprattutto in una mega produzione come quella, che era davvero difficile ricordarsi tutti i volti. Chris però guardò Tom. Lui era famoso per ricordarsi volti e nomi. Eppure non sembrava averlo riconosciuto. Possibile non si ricordasse di un ragazzo che aveva il compito di sostituirlo nelle scene più pericolose? Strano davvero.  Comunque il volto di Tom si aprì in un sorriso cordiale. " Ti chiedo scusa" disse "Ma davvero non mi sembra di averti mai visto sul set". Kevin sembrò farsi piccolo davanti ai tre divi "Ha ragione, mr. Hiddleston. Sono solo una riserva. Mi chiamano solo se manca qualcuno. Oggi ho saputo del suo incidente. Ne sono addolorato. Avrebbe davvero dovuto farsi sostituire in quella scena. Come sta ora?" Ancora Tom piegò la testa da un lato nel suo gesto abituale e strinse gli occhi come a voler capire meglio. Sembrava pensare ancora al perché non si ricordasse di quel ragazzo. Rispose con un attimo di ritardo. "Sto bene. Niente di grave. Solo una seccatura. Davvero. Siediti e bevi qualcosa con noi". Chris continuava a guardare lo stunt. Ma se Tom lo invitava a bere per lui non c'erano problemi. "No grazie." Rispose Kevin "Chiedevo solo una foto con voi. Non so se avrò la possibilità di farne mai una sul set" Ecco! Chris lo sapeva! "Una foto?" Chiese guardando Tom che nel frattempo era già in piedi " Si dai Chris! Tutti insieme! Alla fine siamo tutti colleghi no?" Chris era sicuramente il più ingenuo dei due eppure ci arrivava che una foto pubblicata con Tom messo così male avrebbe significato infiniti articoli su di un incidente sul set all'indomani. Perché Tom a questo non pensava mai? "Faremo la foto" disse " a condizione di avere la tua parola che la terrai privata, d'accordo?" "Ovviamente" disse Kevin "solo un ricordo per me"...

La foto risultò molto carina. C'era Robert con una t shirt rossa con il logo di un gruppo metal e i jeans, c'era Chris con la solita camicia a scacchi rossi fuori dai jeans frusti, c'era Kevin tutto sorridente in mezzo ai divi e infine c'era Tom con i capelli neri, gli occhi verdi come l'acqua dell'oceano caraibico, una camicia nera, i jeans scuri e il braccio sinistro sostenuto da una vistosa fasciatura. Sembrava un bellissimo guerriero reduce da una battaglia.
Kevin ringraziò in modo gentilissimo e poi uscì dal locale. I tre amici lo fecero subito dopo.
Durante la notte Chris capì che Tom non riusciva a dormire. Lo aveva visto alla fine alzarsi dal letto e raggiungere la cucina. Attese qualche minuto e lo seguì. Tom era seduto al tavolo con le gambe divaricate come sempre faceva quando era a suo agio, e un bicchiere di wiskey davanti. Alzò gli occhi arrossati per la stanchezza e guardo' Chris. Di solito lo faceva ridere perché indossava sempre una buffa vestaglia con disegno scozzese. Ma questa volta si limitò a guardarlo e a sorridere leggermente ma sempre in modo dolce. "Dovresti dormire. Tu domani lavori sul set a differenza di me". Abbasso' lo sguardo. "Tom cosa c'è? Se senti dolore puoi prendere un calmante. E non dovresti bere così tanto" "Sto pensando" rispose Tom. La sua voce così grave e profonda che sembrava provenire da un palco di un teatro londinese "Il dolore e l'alcool mi aiutano a farlo". Chris era più pratico "Dovresti riposare, non pensare continuamente. Ogni tanto puoi spegnere quel cervello?" "Non ora, Chris, non ora". Davvero Chris non capiva. A dire la verità spesso non capiva Tom ma ora sembrava davvero su un altro pianeta. Quegli occhi rossi gli facevano paura. Sembrava febbricitante. "Qual è il problema? A me sembra tu abbia la febbre" Tom si passò la mano destra tra i capelli. "Mi scoppia la testa. Ma un tarlo mi uccide il cervello"...