Capitolo XX

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Chris prese in bagno del disinfettante e medicò le ferite di Iris. Poi le bendò il ginocchio. Tom era seduto accanto a lei. Nessuno parlava. Dopo la litigata Chris sembrava pensare a ciò che Tom gli aveva detto. Alla fine lo guardò e disse "Dunque cosa intendi fare?" "È palese che qualcuno non mi vuole sul set. Ogni volta che io ci sono accade qualcosa. Quindi il passaggio della filastrocca che dice che io devo essere lento mi fa pensare che io non ci debba proprio essere. Vuole che io me ne vada per la mia strada, per dirla con le sue parole. E il cattivo, cioè Loki, non deve essere sul trono" Chris aveva gli occhi stretti a fessura "Ma nel film Loki non è re!"  Tom si guardava le mani poi il suo sguardo si perse in un punto lontano e immaginario nella stanza "Forse per trono intende qualcosa d'altro. Del resto che cosa è il regno di latta? E soprattutto cos'è la matta?" "Questo lo so io!!" La voce di Iris determinata e fredda. Era chiaro che voleva essere utile. Tom le accarezzò i capelli. Un gesto quasi fuori luogo in quel frangente. Ma sembrava non riuscisse a non toccare quella piccola ragazza che ora si trovava accanto. Sempre in modo misurato. Mai invadente. "Dimmi cara" "La matta è la regina di cuori in diversi giochi di carte". Tom ebbe un piccolo sobbalzo "La regina di cuori!!!! La regina del tuo cuore!" "Elsa...." sussurrò Chris. "Esatto! Dobbiamo tornare sul set!" "Ancora? Vuoi farti uccidere davvero?" Chris era esterefatto "Non capisci? Se non mi vuole lì ci deve essere un motivo. Andremo stanotte e lo scopriremo!"...

Attesero la notte. Tom e Chris ritornarono alla suite per non destare sospetti nelle guardie. Lasciarono Iris a riposare. Tom non avrebbe voluto lasciarla sola ma aveva capito che la sua presenza metteva in agitazione la ragazza in quanto non si sentiva mai completamente a suo agio. Iris ancora non riusciva completamente a non vederlo come un divo.
Appena si fece buio, Tom disse a Chris di prepararsi e di mettersi gli abiti più scuri che avesse in modo da essere il meno visibili possibile. Tom era irrequieto. Non riusciva a stare fermo. Aveva ingannato Iris dicendole che l'avrebbero chiamata al momento di andare. Ma non aveva alcuna intenzione di farlo. L'aveva esposta a rischi inutili e quando l'aveva vista immobile sull'asfalto aveva pensato di morire di rimorso e di dolore. Un po' si sentiva in colpa per averle detto una bugia ma preferiva di gran lunga così. Erano quasi pronti quando un leggero bussare alla porta lo fece sobbalzare. Chi poteva essere? Chris lo guardò e Tom annuì come per dare il consenso ad aprire. Del resto fuori c'erano le guardie. Quando Chris andò ad aprire la figurina di Iris comparve sulla porta. Entrò. I suoi immensi occhi scuri si puntarono in quelli color menta di Tom "mr. Hiddleston! Perché non mi vuole con voi?" Tom sospirò "Come l'hai capito?" "Nonostante faccia l'attore, lei è un pessimo bugiardo. Ho capito subito che mi stava mentendo." Tom si preparò mentalmente alla discussione "Ti prego! È per il tuo bene. Hai visto cosa è successo oggi? Non voglio assolutamente che accada di nuovo" "Sono grande abbastanza per decidere cosa fare o non fare, non crede?" Iris si mosse verso di lui ignorando bellamente Chris che assisteva in disparte alla discussione. Zoppicava ma solo leggermente "Sei troppo coinvolta e fai sciocchezze"  cercò di giustificarsi Tom. Iris allungò una mano come aveva fatto quella mattina a toccare il braccio ferito di Tom "Lei invece non ne fa mai, vero, di sciocchezze?" "Continuamente! Questo non vuol dire che le debba fare anche tu!" Ora Iris gli era davanti. Gli prese la camicia e stresse i pugni sulla stoffa "Vengo con voi! Vengo....con te!" Era passata al tu senza accorgesene, nella foga del momento. Tom annuì leggermente ma in modo perfettamente percettibile, poi si rivolse a Chris "Viene con noi. Andiamo australiano!"...

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