Per l'arrivo della polizia i ragazzi si erano cambiati. Tom ora indossava un paio di pantaloni grigi e una camicia azzurra, Chris camicia bianca e pantaloni neri e Iris, che era brevemente rientrata nella sua stanza, jeans e una maglietta verde con il volto di Topolino. Tom la trovava deliziosa. Così bambina eppure donna. Erano tutti seduti al tavolo della suite dove la polizia li aveva lasciati. Al centro del tavolo Tom aveva messo un biglietto. Era il biglietto sul quale, prima dell'arrivo della polizia, aveva ricopiato la filastrocca. Sapeva che la polizia avrebbe trattenuto l'originale ed era stato previdente. Ora lo guardava con gli occhi stretti in due fessure di giada. Era abituato a studiare innumerevoli testi, fin da ragazzino. Due lauree certo non si prendono Schioccando le dita. Ma quel piccolo testo era la cosa più strana che avesse mai visto e da lui dipendeva la vita di Elsa. Ogni parola era un enigma. Ma soprattutto era irreale. Come era possibile che al mondo esistessero pazzi così? Sembrava un gioco macabro. Eppure era reale. Chris lo guardava ma lui non se ne accorgeva "Tom?" Nessuna risposta. L'inglese sembrava che nemmeno respirasse da tanto era teso e concentrato "Tom?" Senza staccare gli occhi da quel piccolo pezzetto di carta Tom rispose "Si?!" "Dobbiamo lasciare fare alla polizia. Lo capisci che noi siamo solo due attori da set e da finzione?" La voce di Tom provenne da un luogo che non era quello dove si trovavano Chris e Iris " Il biglietto è rivolto a noi. Non alla polizia. Noi siamo quelli che sappiamo cosa vuol dire" Iris era esterrefatto "Lo sapete?" "Lo sappiamo, ma in realtà non so come"...
Iris guardò Tom. Era sfinito. Non dormiva da chissà quante ore. Non sarebbe stato più utile a nessuno se crollava. Iris aveva capito che la mente lì era lui. "Mr. Hiddleston?" Tom la guardò con gli occhi così rossi che i capillari si stavano spaccando."Si, dimmi cara" "Deve riposare un po'. La prego. Non servirà più a nessuno, tanto meno ad Elsa se non è lucido. " "Iris...ora non posso..." "Non solo può. Deve!" Si alzò di scatto "Le dò qualcosa per dormire e per il dolore" "No! Ora andiamo tutti. Anche tu. Ti accompagno in stanza" "Non è necessario..." "Rapiscono donne, tirano pietre! Si! È necessario. Fuori dalla nostra porta è stata messa la security ma non fuori dalla tua!"Si rivolse a Chris "Accompagno miss Buchannon. Vai a dormire . Io torno subito" Uscirono dalla suite. Due energumeni erano piantati davanti alla porta. Guardarono Tom malissimo. "Mr. Hiddleston..." cominciò uno dei due in tono di disapprovazione. Tom si girò di scatto. Il movimento gli provocò dolore ma non lo diede a vedere. Non un cedimento. Un lampo di luce verde e glaciale fulminò la guardia "Problemi?" "Ho l'ordine di controllarla" Tom era furioso "C'è la puoi fare a non dire sciocchezze? Ricorda chi comanda! " Dio! Odiava fare così. Ma ancora di più odiava essere sotto controllo. La guardia abbassò gli occhi "Sì mr. Hiddleston. Eseguivo degli ordini. Mi perdoni" Tom sorrise e annuì. Gli avrebbe chiesto scusa più tardi, si annotò nella mente. Accompagnò Iris davanti alla porta della Camera. Lei si voltò per aprire la stanza. Avrebbe dovuto prima o poi ammettere che ogni volta lasciarlo era un dolore immenso. Incapace di guardarlo negli occhi, gli disse, rivolta verso la porta" Grazie mr. Hiddleston. Mi ha salvato la vita due volte." E fece per entrare. "No! Grazie a te!" Gli occhi di Iris erano due pozze scure di lacrime per l'emozione. Ma Tom non li vide. Stava tornando in suite...

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Mistero sul set
Fiksi PenggemarTom Hiddleston e Chris Hemsworth alle prese con un complicato giallo sul set di "Avengers"