Il bungalow e la strada di fronte pullulavano di gente. Iris era seduta sul retro dell'ambulanza. Le avevano medicato la fronte. Non era nulla di serio. Tom non l'aveva lasciata sola mai tranne quando la polizia lo aveva interrogato. Ora era il turno di Chris e lui si sedette accanto ad Iris. La ragazza teneva gli occhi bassi. "Non ho potuto fare nulla per lei" Parlò in un sussurro. Tom vide una grossa lacrima caderle sui jeans. Le mise le dita affusolate sotto il mento e la fece voltare verso di lui. "Non darti colpe che non hai. Non farlo mai. Sei coraggiosa. Io lo so ma lo sai anche tu. Hai qualcuno che si prenda cura di te?" Iris era cullata da quella voce dolce "La mia famiglia è di New York. Nemmeno li ho avvertiti. Non ho nulla di serio e non voglio farli preoccupare. Io vivo qui da sola per lavoro" Tom la guardò poi allargò il braccio e la fece appoggiare al suo petto. Lei non protestò. "Stanotte trasferiscono me e Chris in un albergo. Chiederò alla produzione di prendere una stanza in più per te" Iris si scostò da Tom "Ti prego! Non è il caso!" Ma tremava "Sei spaventata, sola e non sei al sicuro. Stai con noi" Iris annuì. Tom le scostò un ricciolo rosso dalla fronte. "Vado da Chris ma torno. Tu cerca di rilassarti un Po' " Si alzò. Iris lo guardava. Sembrava tanto tanto stanco eppure non crollava. "Tom?" Le sembrava strano chiamarlo così e Non usare il più formale mr. Hiddleston. Tom si bloccò e si girò di nuovo verso di lei " Sì?!" "Come stai?" Tom si passò le mani sugli occhi poi le dita fra i capelli " Sono un po' stanco. Sto bene" Gli occhi di Iris Corsero al braccio ferito. Sapeva quanto dolore causava una frattura del genere. Tom se ne accorse. "Sto bene. Davvero. Torno subito. Vado da Chris "...Arrivarono all'albergo scortati dalla polizia. Tom aveva chiesto ed ottenuto senza fatica che Iris potesse restare con loro.
A lui e a Chris era stata data la suite. A Iris una stanza più piccola ma comunque molto confortevole.
Quando furono in stanza finalmente soli Tom si avvicinò all'amico. Chris era un ragazzo bellissimo. Con un fisico scultoreo. Alto 1'93 sembrava una statua greca dai capelli biondi e gli occhi color zaffiro. Ma ora era un uomo distrutto. Perso in un dolore senza fine. Non sapeva più dov'era sua moglie, né se era ancora viva. E la amava più di sé stesso. Tutta la fama e il successo del mondo non avrebbero potuto compensare la mancanza di Elsa nella sua vita.
Tom gli mise la mano sulla spalla e lo guardò dritto negli occhi. Due smeraldi che fissavano due acquamarine. "Chris! La troviamo Elsa! Ok? Te lo prometto!" Chris lo guardava con gli occhi rossi e gonfi di un pianto per cui forse non aveva più lacrime "Non posso più vivere senza di lei! Non posso....più....Non voglio....più..." Tom si spaventò davvero "Avete una bimba bellissima! Non dire mai più queste cose! Sei molto stanco e provato. Fatti una doccia e poi dormi un po'. Domani mi aiuterai a pensare a come aiutare Elsa" Chris annuì rassegnato.
Appena parve addormentato Tom andò nell'altra stanza della suite. Si sedette in una poltrona dopo essersi versato abbondante whiskey in un bicchiere, tolse il sostegno al braccio e lo appoggiò sul bracciolo della poltrona. Si guardò le mani delicate e affusolate. Tremavano in modo incontrollabile. Era distrutto dalla stanchezza. Aveva così tanto dolore al braccio che sembrava gli entrasse nel cervello. Dopo il primo whiskey se ne versò un secondo e poi un terzo. Doveva aiutare Chris ma come? Come? Persino la sua mente geniale non riusciva più a pensare lucidamente. Si augurava che Iris avesse trovato la pace nel sonno che lui non riusciva a trovare. Stava per versarsi il quarto drink quando sentì una mano forte posarsi sulla sua spalla "Ti prego, Tom. No! Non bere così" La voce di Chris era ora forte come la ricordava. "Sei sfinito. Riposa anche tu. Ho perso Elsa. Non voglio perdere un amico"...

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Mistero sul set
FanfictionTom Hiddleston e Chris Hemsworth alle prese con un complicato giallo sul set di "Avengers"