Capitolo XII

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Tom si voltò di scatto. E di scatto si precipitò verso il bagno. Aprì la porta. La cabina doccia era aperta e all'interno, sul pavimento, c'era una figura di donna rannicchiata con le gambe tirate contro il petto e la testa piegata sulle ginocchia. I capelli rossi scompigliati ricadevano sulle mani. Un pianto sommesso proveniva da quella figura di donna. Dio!!! Tom non si era mai trovato in una situazione simile. Agì d'istinto. Del resto nessuno ti insegna a comportarti in situazioni di emergenza. Si avvicinò e si inginocchiò appoggiando un ginocchio in terra. Una fitta tremenda gli trapassò il gomito sotto il gesso. Imprecò nella testa. Come poteva aiutarla messo com'era? Scacciò il pensiero. Allungò la mano sana e la appoggio leggermente sulla testa di Iris. Lei si scosse e cominciò a tremare. Tom continuava a sentire Chris chiamare Elsa sempre più disperato.  "Shhhhttt piccola. Sono io. Alza la testa così ti posso vedere". Iris tirò su il viso rigato di lacrime. Un taglio profondo le sanguinava da sopra il sopracciglio sinistro. "Chris!!" Tom chiamò il collega a gran voce "Chris!!!" Intanto fece passare la mano sotto il gomito di Iris e lentamente la fece alzare. Poi si voltò verso la porta. Chris era sulla soglia del bagno. Fermo immobile come una colonna. Aveva gli occhi di quell'azzurro incredibile del cielo quando è più sereno colmi di lacrime. Tom non lo aveva mai visto così. "Non trovo Elsa" parlò come un automa, chiaramente in stato di choc. Guardava Tom ma non lo vedeva davvero...

Tom aveva Iris aggrappata al suo braccio destro. A stento la ragazza si reggeva in piedi. Nonostante cercasse di muovere il braccio sinistro non ce la poteva fare. Il gesso lo bloccava da sopra il gomito sino alla mano. Chris era chiaro che era sotto choc, ucciso dal dolore per non riuscire a trovare la moglie. Tom lo guardò supplichevole "Chris, ti prego! Mi devi dare una mano! Chris!!" Niente! Lo sguardo del ragazzo era perso nel vuoto, in un punto imprecisato dietro le spalle di Tom, il quale provò ad alzare la voce"Chris! Chiama il 911 e la produzione. Subito!" Chris spostò lo sguardo su Tom. Gli scendevano le lacrime. Non dava segno di capire. Tom era disperato! Non sapeva che fare. Guardò Iris. Era appoggiata pesantemente a lui. Un rivolo di sangue le colava dal taglio sulla fronte.Tom non aveva idea di quanto grave fosse. Le parlò con calma "Senti cara, ti devo lasciare un attimo. Se ti appoggio al muro pensi di farcela?" Iris annuì. Soffriva ma cercava di farsi forza. La portò verso il muro. Quando la lasciò Iris scivolò a sedere sul pavimento. Tom si accertò un attimo che stesse comoda. Poi si avvicinò a Chris. "Chris?" Niente "Chris!!! Ha bisogno di aiuto! Non posso lasciarla!" Niente. Tom alzò il braccio destro e nel pugno che sferrò all'amico mise tutta la sua forza. Chris sembrò risvegliarsi da un incubo.Gli occhi tornarono a focalizzare le cose. E Tom ci vide un dolore impossibile da capire. Si rammaricò di averlo colpito. "Oddio scusami! Ho bisogno di aiuto. C'è la puoi fare?" Chris annuì "Sì. Scusa tu" Ok! Chiama il 911 e la produzione. Dì che c'è una persona ferita. Abbiamo bisogno di un'ambulanza" Chris annuì ancora e si allontanò per andare al telefono...

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