Eroe

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Buio.
Totale buio.
Mi sentivo pesante e scomoda.
Non ero sdraiata non ero seduta.
Apri faticosamente i miei occhi cercando di mettere a fuoco la situazione.
Ero legata con delle corde vecchie e probabilmente sporche che mi tenevano appena ad un muro.
Le gambe libere.
Mi guardai in giro cercando un modo per liberarmi ma mi sembrava quasi impossibile.
Quelle corde per quanto fossero brutte più le tiravo più stringevano i miei polsi.
Guardando bene però non ero sola.
MJ era appesa anche lei come me ad un muro a fianco al mio.
"MJ"
Cercai di richiamarla io.
Sperai che si svegliasse ma niente da fare.
Non sapevo dove fosse Peter è questo mi preoccupava.
E se gli avessero fatto del male?
E se gli fosse accaduto qualcosa?
Non me lo sarei mai perdonato.
Presa dallo sconforto cercai un modo per slegarmi.
"Bene bene bene"
Senti da una voce sibilante.
Una strana coda verdastra nell'ombra si muoveva insidiosa.
Mi spaventai alla vista cercando di capire che cosa fosse.
"Chi sei?"
Urlai spaventata.
"Ma come non mi riconosci?"
Continuò seguito da un ridolino acuto.
Uscì allo scoperto.
Una grossa lucertola dall'aspetto mostruoso con denti affilati e dei lunghi artigli che avrebbero potuto lacerare la carne in pochi secondi.
"Che cosa vuoi da noi?"
Urlai tirando le corde.
"Da voi? Da voi niente"
Disse.
"Vogliamo solo quei tre ragnetti"
Vogliamo?
Rumori intorno a me diventarono sospettosi.
"Ben fatto Lizard"
si senti.
Uscirono allo scoperto dei mostri.
Il dottor octopus.
Un uomo verde su una tavola fluttuante.
E infine un uomo di colore con bene illuminate da elettricità corrente attiva.
"Lasciaci andare"
"Troppo facile, dobbiamo aspettare Ei vostri tesori"
Mi disse lo scienziato.
"Senti piccolo chimico lasciami andare ho detto!"
Urlai.
Proprio in quel momento molte ragnatele furono sparate ai mostri in quella stanza.
"PETER!"
Urlai felice.
I tre entrarono velocemente liberandoci e portandoci via.
"Oh non così in fretta Spiderman"
Un uomo di sabbia gigante sferrò la sua mano contro di noi.
Io tra le braccia del mio ragazzo fui lanciata giù da una grande altezza.
Urlai.
Urlai nella speranza di sopravvivere.
Ma ero sicura che sarebbe stato così.
Versai le ultime lacrime e sorrisi al mio ragazzo che urlava il mio nome disperato cercando di recuperarmi.








"Kate!"
Il mio nome venne urlato praticamente.
La voce strozzata e singhiozzante si faceva spazio nei miei timpani.
"Sono qui"
Mi sforzai di dire.
"Kate?! Kate sei viva"
Urlò una voce.
Ma sapevo di chi era.
Tutte le volte che mi avevano salvato gli altri lui non aveva mai compiuto un atto del genere.
Eppure era lì.
Mi aveva salvato.
Il mio eroe.

Io ti amo Peter Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora