Soli..

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Dopo che la zia uscì di casa volevo parlare con Peter del fatto visto in Tv.
"Allora ora siamo soli"
Mi appoggiai sul suo petto ascoltando il battito del suo cuore intanto che mi accarezzava i capelli.
"Che dovevi dirmi?"
Chiese a bassa voce.
"Ah giusto"
Dissi facendo finta di essermi dimenticata.
Mi sollevai da lui e mi sedetti di fronte.
Lui si sedette a gambe incrociate aspettando che parlassi.
"Allora sai bene che tu sei Spider-Man"
Che inizio di merda.
"Emh si?"
Chiese un po' confuso.
"andrò dritta al punto. Delle persone credono di averti visto senza maschera"
Dissi tutto d'un fiato.
"Davvero?"
Chiese titubante.
"Si Peter. Cazzo sai che non ti devi cambiare in luoghi pubblici"
Lo rimproverai.
Il fatto che non potessi camminare mi metteva in difficoltà ma mantenei la calma.
"Io non mi sono cambiato davanti a tutti"
Disse con tono ovvio.
"Peter il problema è che tu in pubblico non dovresti nemmeno guardarmi ed io credo che questa cosa abbia fatto capire molto"
"Cioè che scopriranno che sei la mia ragazza? Beh che c'è di male?"
"Peter non è questo il punto! Ascoltami. Se tu continui a prendermi e farmi volare in giro per la città la gente ti vede e vedendo anche me, tutti sapranno chi sono e cosa faccio tutti i giorni. Mi seguiranno e scopriranno te, capisci"
"Ora non posso nemmeno stare con la mia ragazza? Sto cercando solo di passare più tempo possibile con te e farti sentire amata. Ma questo probabilmente tu non lo condividi"
"Peter ma che cazzo dici te l'ho detto prima che ti amo ok?! Sto solo dicendo che se scoprono chi sei ti daranno la caccia e ti uccideranno sapendo quello che fai tutti i giorni!"
"Io vorrei solo vivere normalmente come prima di diventare Spider-Man.
Prima, quando non avevo il terrore della gente, prima, quando potevo esprimere le mie emozioni senza una maschera in viso"
"Cioè prima di conoscermi?"
"Esatto!"
Concluse prendendo la sua giacca e uscendo di casa.
Appena sbatte la porta un rumore sordo mi arrivò alle orecchie facendomi scoppiare in un pianto isterico.
Piansi come non avevo mai fatto.
Le mie lacrime calde mi rigarono le guance arrossate.
Presi le stampelle e con le poche forze che avevo mi diressi nella sua camera e mi sdraiai nel letto stringendo il suo cuscino tra le mie braccia.
Respirai il buon profumo che amavo tremendamente e poi mi addormentai per la stanchezza.

Io ti amo Peter Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora