Vincitori

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KAZ

<< Scusami. Ti chiedo scusa, ok? Ma adesso di' al tuo spettro di lasciarmi andare>> esclamò Pekka Rollins, la voce tremante. Era bastata una decina di minuti ad Inej Ghafa per individuare dall'alto di una vecchia chiesa sconsacrata la sagoma dell'uomo e segnalare la posizione a Kaz e Wylan che si erano affrettati sul posto armati reciprocamente con una pistola e un coltellino recuperato dal cadavere di qualche guardia.
Lo Spettro era calato dal cielo alle spalle dell'uomo e lo aveva rapidamente messo al muro, il coltello alla sua gola.
Poi era arrivato Kaz, lo sguardo come la più tagliente delle lame di metallo.
<< Scusa? Le tue scuse non elimineranno tutto quello che hai fatto>> gracchiò il ragazzo. Ogni parola stridula e dolorosa, come uno spillo che lentamente penetra nella pelle.
<< Tutto questo per tuo fratello e non sono neanche stato io ad ucciderlo. Non è di certo colpa mia se è stato un idiot->> non terminò la frase: lo Spettro aveva spinto la lama sulla sua gola, lasciando che un rivolto di sangue scorresse sulla pelle pallida, per poi scambiare con Kaz uno sguardo complice. "Qualsiasi cosa tu voglia fare, io sarò con te".
<<Lascialo a me, Inej>> le disse lui e Inej scostò il coltello dall'uomo.
Prima che Pekka potesse fare una qualsiasi cosa, kaz lo colpì con il corvo del bastone sulla schiena con una forza tale da piegare l'uomo in ginocchio.
<< è questo il modo in cui dovrebbero stare i vermi come te>>
<< Breaker>> mormorò lui e poi tutto fu estremamente rapido. L'uomo fece lo sgambetto alla ragazza dietro di sè costringendola a mollare il pugnale per sorreggersi con i palmi delle mani al muro e recuperare l'equilibrio, poi prese rapidamente il coltello, balzò in piedi e afferrò Inej per un braccio puntandole la lama alla gola.
<< lasciami andare Breaker o uccido la tua puttana>>
Un fulmine d'ira squarciò gli occhi castani del ragazzo.
Kaz e Wylan si scambiarono un'occhiata interrogativi. "Adesso che si fa? "
Di due cosa il Bastardo del Barile era assolutamente sicuro, non avrebbe permesso che Rollins andasse via di nuovo e, soprattutto, non avrebbe lasciato che accadesse qualcosa ad Inej.
Notò subito che Pekka era concentrato su di lui e aveva bisogno che rimanesse tale perciò prese a parlare. << Non fare cose di cui potresti pentirti>> lo minacciò lui riuscendo a portare lo sguardo di ghiaccio dell'uomo sul suo volto in modo da passare silenziosamente la sua pistola a Wylan e indicare il muro di fianco a Rollins con l'indice della mano sinistra che teneva dietro la schiena. Wylan non aveva una buona mira e Kaz non avrebbe mai rischiato di ferire Inej ma, se il ragazzo avesse sparato al muro, Pekka si sarebbe distratto quanto bastava perché la ragazza riuscisse a liberarsi dalla sua presa. E così fu. Il proiettile lasciò fumante la canna dell'arma da fuoco e lo spettro approfittò del momento di distrazione per sfuggire all'uomo e strappargli di mano il suo coltello. Kaz si ripresa rapidamente la sua pistola e la puntò contro la testa di Pekka Rollins.
<< E così, è finita? Stai per avere ciò che desideravi Breaker. E dimmi, come ti senti? Credo di poter davvero risolvere così tutti i tuoi problemi? >>
<< Direi che è un buon inizio>> gracchiò l'uomo, accarezzando un'ultima volta il grilletto prima di permettere al proiettile di sguazzare fuori dall'arma. L'uomo cadde a terra in una pozza di sangue, il pallido viso deturpato da un foro sulla fronte. Dopo che il rimbombare dello sparo fu terminato, calò il silenzio: nessun rumore sembrava aleggiare per le notturne strade della città se non il respiro dei tre ragazzi.
Kaz aveva vinto.
<< Stai bene? >> chiese alla ragazza, spostando lo sguardo dal corpo ormai senza vita dell'uomo a quello di lei.
<< Io sì, tu? >>
<< credo di sì>>
<< Andiamo a casa, abbiamo tutti bisogno di riposare>> propose lei.
<< Come se potessi riposare. Ho un sacco di carte da rivedere>> borbottò Kaz, con una tale naturalezza da sembrare stonata, come se la sua fosse stata una normale giornata di routine, come se non avesse ai suoi piedi il corpo sanguinante di un padre di famiglia a cui aveva appena strappato la vita.
<< Se vuoi, posso venire a darti una mano>> mormorò la ragazza, che preoccupata voleva accertarsi delle condizioni di lui, della quale sguardo imbarazzato aveva preso a studiare attentamente le proprie scarpe d'arrampicata.
<< Sì, un aiuto mi farebbe utile>> bofonchiò Kaz, costringendo le parole con la forza ad uscire fuori dalla sua gola e infrangere quell'inquietante e vittorioso silenzio.
<<Allora noi ci vediamo domani, Inej >> la salutò Wylan con uno sguardo d'incoraggiamento, prima di andare a casa per assicurarsi che Jesper si fosse ripreso.

Demons ~Kanej~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora