Capitolo 15 "Passato"

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Yoongi era preoccupato per suo cugino, aveva intravisto lo stesso sguardo che aveva in passato, quello che lo aveva ferito così tanto da non credere più nelle relazioni, ora per lui esisteva solo il divertimento e il bisogno carnale.

Almeno era quello che voleva far vedere all'esterno, ma il suo lato romantico si era fatto avanti quella sera al ristorante, era stato così bene prima di vederlo.

Yoongi bussò alla sua camera.

"Ehi piccola bestia di satana sono io". Disse dolcemente scherzando.

Non udì niente all'interno della stanza e questo lo fece solo preoccupare maggiormente, bussò di nuovo.

"Per favore aprimi. Sai che con me puoi parlare". Disse sperando di convincerlo.

Si sentì qualche rumore e successivamente la porta si aprì.
Yoongi appena lo vide con quello sguardo perso gli aprì le braccia per accoglierlo al loro interno.
Jimin si fiondò tra esse e si lasciò abbracciare dolcemente da suo cugino.
Nessuno dei due disse niente per qualche minuto, Yoongi voleva solo rassicurarlo, farlo sentire al sicuro.

Tenendolo sempre tra le braccia Yoongi lo portò sul letto per sedersi entrambi.

"Ehi piccolo psico che succede?". Chiese sciogliendo l'abbraccio per poterlo vedere in viso. Lo guardava negli occhi ed erano colmi di lacrime che non voleva versare.

"Niente di preoccupante cugino. A fine serata mi è venuto in mento solo un brutto ricordo del passato e mi sono rattristato. Mi dispiace anche aver concluso così la serata. Ora JK mi odierà". Disse cercando di essere convincente, era una piccola bugia bianca. Non voleva che si preoccupasse per lui, infine non l'avrebbe più rivisto.

"Non ti odia fidati, è troppo impegnato a sbavarti dietro. Sicuro che va tutto bene?". Chiese con un accenno di sorriso. Non credeva ad una singola parola di quello che gli aveva detto. Ma non lo avrebbe forzato a parlare se al momento non se la sentiva.

"Si sto bene, a volte riesci ad essere dolce". Disse sorridendo lievemente cercando di scacciare l'immagine di quel brutto volto che aveva visto poco prima.

"Ogni tanto". Gli sorrise per poi alzarsi dal letto e dargli un bacio sulla fronte.

"Grazie. Puoi dire ai ragazzi e a JK che sto bene? digli che avevo solo un leggero mal di pancia". Disse cortesemente, non se la sentiva di presentarsi davanti a tutti ora. Voleva chiudere gli occhi e dimenticare la traccia del suo passato.

"Ok va bene, riposati ci vediamo domani mattina". Gli disse prima di chiudersi la porta alle spalle.

Tornò in soggiorno e aveva già tutti gli occhi puntati, volevano sapere come stava Jimin.

"Tranquilli ragazzi, psico sta bene, ha solo un piccolo mal di pancia". Disse sorridendo guardando il sollievo negli sguardi dei suoi amici.

"Vado a vedere se ha bisogno di qualcosa". Disse JK preoccupato. Voleva vederlo.

Venne però fermato da Yoongi, sapeva che per stasera era meglio lasciare suo cugino da solo.

"JK si stava addormentando quando ho lasciato la stanza, ha bisogno di riposare. Lo vedremo domani mattina, non preoccuparti non è niente di grave". Gli disse dolcemente vedendo il suo sguardo abbattuto. Mentì, ma sapeva che non era il momento giusto. Se fosse andato in camera sua era certo che avrebbero solo litigato perchè lui non voleva parlare di quello che era successo effettivamente.

"Ok, lo lascio riposare". Disse con un tono rattristato. Sentiva che non stava veramente male, era solo una scusa. Ma non capiva il motivo, la serata era andata bene infine.

Ognuno si ritirò nelle proprie stanze, Jk si addormentò con mille dubbi per la testa, chiedendosi cosa avesse fatto di sbagliato per quello schifo di conclusione.

La fiducia è difficile da ottenere, quando l'ha si dona si ha la speranza che venga trattata con cura.
Quando però viene donata e colui che la riceve la frantuma crea anche uno spazio desolato per chi verrà dopo di lui.
Certe ferite non si rimarginano mai.
Gli insulti, i tradimenti, le menzogne. Questo era quello che aveva ricevuto Jimin dalla persona a cui aveva donato il suo cuore, la sua fiducia.
Gli aveva dato tutto, ma gli è stato tolto tutto quando gli ho donato se stesso.
Ha preso tutto egoisticamente lasciandolo spezzato, un oggetto rotto in mille pezzi.
Si sarebbe gettato nel fuoco per lui e lui lo avrebbe fatto diventare cenere.
E se ora pensa a lui, lo reputa solo spazzatura quando prima era la cosa più preziosa per lui.
Quando si è ripreso il cuore che gli aveva donato era riattaccato maldestramente per stare unito, pieno di cicatrici, ferite che sanguinavano.
L'ha rimesso nel petto e l'ha chiuso, inaccessibile a nessuno.
Ora si diverte consapevole che nessuno riuscirà ad arrivare in profondità, consapevole che il suo cuore malandato non verrà più ferito.

Questo era ciò che pensava Jimin del suo ex, il suo primo amore, quello a cui aveva donato tutte le sue prime volte, quello che frantumò il suo cuore.
Taemin aveva fatto perdere le speranze di Jimin, per colpa sua non credeva più nell'amore.

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