Capitolo 20 "Discoteca"

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Appena varcarono la soglia della discoteca un'ondata gli invase le narici, un odore di sudore misto a profumi vari, maschili e femminili.
La discoteca era abbastanza grande e anche abbastanza affollata.
In ogni angolo potevi già trovare qualcuno appartato che stava divorando la faccia al proprio partners, una pulizia del viso economica insomma.

Dovettero farsi spazio tra la folla per riuscire a trovare un divanetto libero, mentre gli altri si sedettero, Nam si offrì di ordinare da bere insieme a Jin.
I ragazzi si stavano guardando intorno per vedere se c'era qualcuno che poteva essere interessante. Ovviamente qualcuno aveva già al proprio fianco la persona che aveva tutta la sua attenzione.
I due timidoni erano passati dall'odiarsi, stuzziacarsi e ora al minimo contatto sembravano prendere fuoco entrambi, qualcosa era cambiato, qualcosa stava nascendo.

I drink erano arrivati, lì presero e lì portarono in alto per fare un brindisi a quella serata, alla loro amicizia e al settimo che aveva già conquistato l'affetto di tutti e per qualcun'altro era andato oltre al del semplice affetto.

Taehyung, Jin e Nam dopo il brindisi si erano già dati alla ricerca di qualche ragazza con cui ballare.
Gli altri al momento volevano stare ancora su quel comodo divanetto.
Partì una delle canzoni preferite di Jimin e si alzò di scatto dal divanetto come una molla.

"Woaaaaa, io vado a ballare". Disse andando di corsa in mezzo alla pista.

JK subito lo seguì con lo sguardo allarmato, come se gli fosse stato tolto il suo tesoro, appena lo vide si calmò all'istante.
Finché era all'interno della sua visuale era tranquillo, quel grazioso psicopatico era diventato così prezioso per lui, stava iniziando a mettere radici sul suo cuore.

Yoongi, Hobi e JK chiacchieravano tranquillamente sul divanetto mentre JK ogni tanto puntava lo sguardo sulla pista, per accertarsi che andasse tutto bene.
Ma cambiò presto la situazione, qualcuno a loro familiare si era posizionato dietro a Jimin.
Era troppo vicino, le sue luride mani erano sui suoi fianchi.
JK stava per scattare e distruggerlo all'istante ma venne fermato da Yoongi che gli affiderò un polso dicendo.

"Calmati, Jimin ha bisogno di vendicarsi e vedrai che quel bastardo avrà ciò che merita. Se avesse bisogno di una mano interverremmo all'istante". Sapeva che suo cugino vendicandosi avrebbe finalmente messo un punto al suo passato, ne aveva bisogno per voltare pagina.

Infatti come previsto Jimin appena vide chi aveva alle sue spalle non gli diede tempo di dire niente che gli diede una gomitata su un fianco.
E appena si voltò del tutto portandosi davanti a lui gli diede una ginocchiata in mezzo alle gambe.

"Ora vedi di sparire prima che decida di castrarti". Gli sussurrò Jimin all'orecchio di Taemin che era piegato dal dolore.

Jimin era come un camaleonte, si trasformava in base alla situazione, psico per non farsi calpestare e dolce con chi gli stava dimostrando che era veramente interessato a lui.
JK, Yoongi e Hobi sorrisero appena videro la tutta la scena, erano orgogliosi del piccoletto.
Due di loro non conoscevano il passato dei due, ma avevano capito che Taemin aveva fatto parecchio male a Jimin.

Jimin raggiunse i tre ragazzi sul divanetto con un mega sorriso in volto, finalmente aveva dato al suo ex ciò che si meritava, era molto soddisfatto.

"Sei stato una forza". Disse Hobi sorridendo mostrando il pollice alzato per confermargli che era stato formidabile.

"Cuginetto sapevo che gli avresti dato ciò che si meritava". Disse Yoongi orgoglioso per ciò che aveva fatto. Lui voleva solo che lasciasse il suo passato alle spalle.

"Wow, non finisci mai di sorprendermi". Disse JK guardandolo sorridendo.

I loro occhi si incrociano e lì tutto svanì, i rumori ovattati, le persone attorno inesistenti, c'erano solo loro due immersi negli occhi dell'altro.
Jimin spinto dall'adrenalina per quello che aveva fatto poco prima lo abbracciò d'impulso.
JK rimase immobile per un attimo, sorpreso per quel gesto, ma molto felice di averlo ricevuto, ricambiò quell'abbraccio stringendolo tra le sue braccia.

"Dio mio, cosa mi stai facendo piccola peste". Disse JK sussurando all'orecchio di Jimin che arrosi violentemente a quelle parole.

Sciolsero l'abbraccio entrambi con le guance in fiamme e si sedettero sul divanetto cercando di calmare le palpitazioni eccessive del loro cuore.

Anche i tre ragazzi che si erano dispersi nella discoteca ritornarono nel divanetto, Hobi raccontò quello che era successo e si congratularono con Jimin per quello che aveva fatto.
Lui sorrise e li ringraziò, non disse altro, si limitò a sorseggiare il suo drink continuando a sorridere per l'abbraccio con JK.
Non gli era mai capitato di essere così felice per quei piccoli gesti, nemmeno con Taemin aveva provato i brividi che gli causavano i tocchi di JK.
Taemin gli aveva rubato tutte le sue prime volte eppure non si era insinuato così affondo in poco tempo come aveva fatto JK.
Quel ragazzo era diverso, era qualcuno che voleva nella sua vita, a breve si sarebbero divisi perché la settimana stava per terminare, ma avrebbe fatto di tutto per non allontanarsi da quel sorriso meraviglioso che gli si era già impresso nella mente.

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