Capitolo 23 "Babysitter Jimin"

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Come aveva previsto Jimin gli toccò portare i suoi amici uno ad uno nelle proprie camere, almeno nessuno aveva vomitato, magra consolazione.

Era stata ardua l'impresa, più di una volta gli aveva fatti sbattere da qualche parte, oltre ad avere il post-sbornia avrebbero sicuramente avuto qualche livido al risveglio.
Lasciò per ultimo Jungkook, dopo le infinite flessioni si era disteso a pancia in su, formando una stella sul pavimento, sfinito e addormentato.
Come poteva riuscire a fare le flessioni da ubriaco sarebbe rimasto un mistero per Jimin, lui nemmeno da sobrio le faceva, e se era costretto alla decima chiedeva già pietà, si sarebbe sentito con un piede nella fossa.

Russava leggermente, il suo russare era molto differente da quello di Nam, il suo era lieve e quasi dolce, quello di Nam ti trapanava le orecchie.

Lo guardò e sapeva già che era impossibile che riuscisse a portare anche lui in camera.
Jimin era allo stremo, non sarebbe riuscito a fare di nuovo le scale, soprattutto portando sulle spalle tutti quei muscoli, avrebbe rischiato l'infarto.

Quindi lo prese per le gambe e lo trascinò fino a davanti al divano, lo mise seduto con la schiena appoggiata ad esso.
Gli mise le braccia sotto le ascelle e lo sollevò, imprecando per la mancanza di energie e per il peso di quei muscoli che tanto apprezzava.
Per fortuna riuscì a farlo distendere sul divano, Jungkook era completamente andato, non aveva dato segni di vita da quando lo trascinò lì.
Si tranquillizzò quando vide il petto sollevarsi, era vivo, ubriaco ma vivo.

Si mise seduto a terra, a gambe incrociate, all'altezza del viso di JK.
Osservò quel bel viso, gli accarezzò una guancia.
Sussultò quando all'improvviso lui si girò di lato, spalancò gli occhi e gli sorrise.
Gli prese le guance pizzicandole e iniziò a scuotergli la testa, a destra e a sinistra.

"Ma quanto bello è questo pasticcino, posso mangiarti?". Lo disse ridendo, poi lascio la presa e riprese a dormire.

Per fortuna che chiuse gli occhi prima di vedere il viso di Jimin letteralmente rosso, stava prendendo fuoco, se non fosse stato ubriaco probabilmente avrebbe provato anche a baciarlo.

Aveva sonno, aveva bisogno di dormire almeno qualche ora, si alzò, diede un bacio sulla guancia a JK e andò in camera sua.

La mattina successiva.

Si svegliarono tutti nel primo pomeriggio, il post sbornia non era così divertente, il mal di testa martellante era odioso.

"Ma ditemi, ieri abbiamo fatto rissa?". Chiese Tae agli altri indicando i vari lividi che aveva lungo le braccia.

"Me lo stavo chiedendo pure io". Disse Jin mostrando anche i suoi di lividi.

"Jimin cos'è successo ieri? Eri l'unico di sobrio". Chiese Yoongi guardando suo cugino che stava facendo colazione all'una del pomeriggio.

Loro avevano lo stomaco sottosopra, al momento nessuno aveva intenzione di mangiare.

"Sentite, non siete leggeri, ho dovuto portarvi uno ad uno in camera, tranne JK, ero distrutto non avevo più energie". Disse Jimin indicandogli il divano, nessuno si era accorto che stava ancora dormendo.

"Infine sei stato fin troppo bravo ad occuparti di noi". Disse sorridendo Nam.

"Con te è stata dura, per via della tua stazza e il fatto che mi russassi sulle  orecchie modalità trattore. Volevo farti dormire sulle scale". Disse ridendo Jimin.

"Grazie per non averlo fatto". Si mise a ridere Nam.

"Comunque ho fatto dei video di ieri sera, ho diverso materiale per ricattarvi. Tu mi devi spiegare perché stavi litigando con un mestolo". Disse ridendo Jimin indicando Jin.

"Ah non ne ho idea". Disse ridendo Jin.

Si misero a ridere tutti svegliando JK che sbucò dal divano con metà occhi chiusi, capelli scompigliati e cercando di alzarsi traballando.

"Ohhhhh il bel addormentato è tornato tra noi". Disse Hobi sorridendo verso JK.

"Cos'è successo ieri?. Ho un mal di testa assurdo". Disse JK avvicinandosi agli altri tenendosi la testa con una mano.

Jimin lo guardò sorridendo, trovandolo carino anche in quello stato, le guance si colorarono leggermente di rosso ripensando a alla frase che gli aveva detto la sera prima.

Jungkook appena incrociò lo sguardo di Jimin gli sorrise, non si ricordava minimamente di quello che aveva fatto, ma ogni volta che lo vedeva il suo sorriso nasceva spontaneamente.


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