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Lisa
Mi sentivo un palloncino all'elio che fluttuava leggero sopra un mondo che non riconoscevo, strano, alieno, non mio, ma che sentivo sarebbe stato fantastico.
Le attenzioni di John su di me quella notte, erano state un toccasana per il corpo e la mente. La panacea ideale per il mio benessere fisico e mentale. Sapeva come fare e quale tasto toccare, il mio splendido Belzebù.
Non avrei voluto essere in nessun altro posto che lì, tra le sue braccia forti, e cullarmi nel dolce suono delle sue parole.- Sei la mia ragazza, streghetta, e non mi sfuggi più, sei mia - mi sussurrava attorcigliato al mio corpo, come un polipo con cento braccia e trecento ventose.
Era una sensazione bellissima, era il mio uomo, accanto a me, che mi dava sicurezza, amore, passione: tutto quello che volevo.
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Il via vai di gente nel laboratorio e nel mio ufficio, i quali non erano mai stati così affollati, mi ricordavano ogni secondo che dovevo affrettarmi a rifinire gli ultimi dettagli della festa. Era il primo anniversario della nostra casa di moda, un party programmato mesi prima, ed era arrivato il fatidico momento.
- Lisa sono morta! - Jenni si stravaccò sul divano del mio ufficio - ho fatto le ultime spunte sulla lista, il catering è pronto, la sala è preparata e aspetta solo noi. Sarà una bomba - e chiuse gli occhi, quasi volesse sognare il seguito - ora tocca ai vestiti, hai già scelto cosa mettere? Io mi prendo quello dorato con il corpino di strass, me lo prenoto già da ora.
- Beh ragazza - Margherita, la mia collaboratrice spregiudicata entrò, mentre mi stavo provando il vestito scelto per la serata - se vuoi fare colpo su qualcuno, credo lo farai secco con quel vestito. Ma ti stupirò anch'io sai, ultimamente sono alla ricerca esasperata di un uomo, un uomo vero, che mi faccia impazzire - e tirò da un lato i lunghi capelli castani, mentre calcava sull'ultima parola - sono stanca delle solite moine, voglio roba forte e ho già scelto per l'occasione un perizoma di pizzo blu che lo farà morto stecchito.
Mi lasciò senza parole, mentre usciva dalla porta sculettando, capelli svolazzanti e la gonna che seguiva i movimenti delle anche, lasciando intravedere due cosce lunghe e ben tornite, sicuramente attrattiva dei suoi tanti spasimanti di una sera. Chissà se avrebbe funzionato anche stavolta quell'intimo blu, mi venne spontaneo il pensiero, mentre scuotevo la testa e sorridevo a quella scempiaggine.
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Era tutto pronto, camerieri in divisa che preparavano vassoi di calici da portare, la musica di sottofondo e il dj che ultimava i preparativi musicali. La sala cominciava ad affollarsi di bella gente con tanta voglia di passare una serata sotto il segno del divertimento, della spensieratezza, della musica, del ballo e perché no, anche dell'eccesso di alcol.
- Ciao - il mio bellissimo ragazzo era perfetto nel suo smoking blu notte - sei da rapire da quanto sei bella, ti dovrò fare da guardia del corpo stasera - mi prese la mano e mi fece fare una giravolta per poi attaccarmi al suo petto, e mi accarezzava la schiena lasciata nuda dal mio luccicoso abito - non vedo l'ora che finisca tutto e poi ti rapirò e ti porterò nelle segrete del mio palazzo e ti terrò solo per me, tutta per me, sarò il tuo fustigatore segreto - mi sussurrò sadico, con un sorriso sensuale, ironico, strafottente, lasciando intendere chissà quali giochi perversi avrebbe messo in atto.
C'erano proprio tutti, pensai guardandomi in giro, e mi accorsi di due occhi cerulei che spiccavano tra gli altri e che non si staccavano dal mio corpo. Li riconobbi subito: l'affascinante Duval, che non aveva mai smesso di provarci con me e mi stava perforando con lo sguardo, mentre si avvicinava a lente falcate verso la mia postazione.
- Buonasera bellissima donzella, il tuo corteggiatore ti ha abbondonata, vedo. Posso approfittarne e invitarti a ballare?
Non mi lasciò rispondere, mi prese la mano e con l'altra mi spinse in mezzo alla pista, incrociò saldamente le dita fra le mie, la mia schiena nuda era arpionata dall'altra sua mano calda, petto contro petto, troppo vicini.
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Doubt (Amore completa)
RomanceContinuavo ad assillarmi con domande scomode. Angelo o diavolo, bello e adorabile o arrogante tentatore? Un dio sceso in terra consapevole del suo fascino. Ma cosa voleva da me? Non facevo parte del suo mondo e non mi interessava far crescere il su...