Appena messo piede nel dipartimento, Kat si sentì addosso gli occhi di tutti i colleghi. Sapeva di essere ormai isolata in quell'ambiente, priva della stima di chiunque, un peso morto per tutti.
Lì per lì fu atterrita da quell'atmosfera, ma poi decise di scrollarsi di dosso l'imbarazzo e di andare avanti a testa bassa, senza incrociare lo sguardo di nessuno.
Quando decise di diventare poliziotta lo fece per una semplice ragione: dare una risposta. Voleva porsi come un punto fermo contro il caos, contro il male che imperversava nelle strade e distruggeva le vite delle persone.
Da quando era morta Eloise però ogni cosa era diventata confusa, Kat non aveva neppure più idea chi fosse lei stessa, men che meno trovava più un senso nel suo lavoro. Non aveva più risposte per nessuno, la sua vita era ormai una grande domanda inevasa. Che la guardassero allora, non le importava più nulla. In cuor suo sapeva già che quello sarebbe stato il suo ultimo incarico.
Greg Kowalsky la incrociò camminando per i corridoi del commissariato. Fu l'unico ad accoglierla con un sorriso là dentro.
"Kat! Finalmente! Che piacere!"
"Non direi a giudicare dal fatto che sei il primo a rivolgermi la parola da quando sono entrata qui..."
"Non farci caso, siamo tutti in subbuglio."
"Per quest'omicidio?"
"Sì. Hanno fatto fuori un agente infiltrato della narcotici, Horvarth."
"Stai scherzando?"
"Mi piacerebbe, ma tanto anche se lo facessi tu non rideresti!"
"..."
"... come del resto ora, no? Bé, dai, seguimi."Greg Kowalsky era il collega più anziano di Kat, tuttavia non aveva mai dato l'impressione di essere un poliziotto consumato dall'esperienza. Con Kat a vedersi erano una coppia bene assortita: lei alta e dinoccolata, lui con i baffi e il fisico imbolsito dall'età. Greg sembrava sempre rilassato, sapeva ogni volta come smorzare la tensione con una battuta. Eppure, nonostante quest'aria svampita, Kat sapeva che Greg era un collega fidato da cui non dovere mai guardarsi le spalle, un poliziotto pieno di risorse da cui aveva appreso tanto lavorandoci assieme.
"Mi spieghi cosa è successo?" chiese Kat
"Intorno all'alba, alla stazione dei treni, nella toilette degli uomini. È stato aggredito e accoltellato."
"Alla stazione dei treni? E non ci sono registrazioni, video, nulla?"
"Stiamo verificando, ma il fatto è accaduto in una vecchia stazione di periferia. Quelle le lasciano cadere a pezzi."
"E il bambino che ci faceva lì a quell'ora?"
"Doveva prendere un treno con la mamma. Era in bagno quando quel poveretto è stato ammazzato, è riuscito a non farsi beccare dagli assassini. Ora però li vedrai di presenza."Greg aprì la porta della stanza adiacente la sala interrogatori, quella nascosta dal vetro a specchio. L'occhio di Kat cadde subito sulla donna e il bambino che si trovavano dall'altra parte del vetro. Entrambi avevano un aspetto eccentrico. La donna aveva una cuffia bianca e un lungo abito nero privo di ornamenti; il bambino era anche in nero, portava un giaccia dello stesso colore e una camicia bianca, sulla testa un capello di paglia gialla a tesa larga.
"Ma sono... amish?" chiese Kat.
"Si, brava!"
"Ma non sono quelli che vivono fermi nell'ottocento, senza luce e modernità?"
"Proprio così! Sei informata vedo..."
"No senti, cos'è? Uno scherzo? E dovrei io aiutarti con loro?"
"Proprio così."
"Ma sei diventato matto? E dovrei pensare io a loro? Non ho assolutamente intenzione di sentirmi predicozzi su Gesù e cosa dovrebbe fare una donna, chiaro?"
"Come se nessun'altro qua dentro non abbia mai avuto niente da ridire sulla tua vita privata! Devo insegnarti io come farti rispettare?"
"Sì, ma perché proprio io?"
"Perché io so come lavori Kat! Il commissario e il procuratore ci hanno dato quarantotto ore per avere un colpevole! Abbiamo bisogno che quel bambino parli! Ho bisogno di tutte le risorse possibili in campo! Ho bisogno di te!"
"Sennò che succede?"
"Come sempre... Prendono il primo diavolo appena sospettabile e lo incastrano. Non possiamo mostrarci inerti in un momento del genere, sai come funziona no?"
"Senti... le cose sono cambiate, Greg."
"Anche nei miei riguardi? Anche la nostra amicizia?"
"No..."
"E allora almeno fallo in nome di quella, ti prego Kat."Kat rimase per un attimo in silenzio a rimuginare. Poi si rivolse di nuovo verso Greg, indirizzandogli uno sguardo affilato come una lama.
"Va bene. Ma se entro 48 ore non esce fuori nulla, io mi chiamo fuori da questa storia, chiaro?"
"Ok, affare fatto!"

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Io ti salverò
RomanceRachel Lapp è una donna amish il cui figlio Eliah è suo malgrado testimone dell'omicidio di un poliziotto. L'ispettrice Kat Benatar è una donna alla deriva, travolta dall'uccisione della sua compgna. Viene richiamata in servizio per aiutare il suo c...