Se c'era una cosa a cui, nonostante tutto, Kat ancora teneva era la sua macchina. La voleva sempre con la carrozzeria lucente e gli interni puliti e profumati.
Quando l'andò a riprendere nel fienile rimase invece scioccata: era ricoperta di polvere e fieno e trovò pure sul tettuccio due gatti che dormivano.
"Ehi voi due! Sciò! Trovatevi un'altra cuccia!"strillò ai due animali, che sgattaiolarono via in un baleno.
Kat entrò in macchina, accese il quadro e mise in carica il suo cellulare
Notò a quel punto che Rachel non provava nemmeno ad accingersi a salire nell'auto, tuttavia nemmeno faceva ritorno in casa. Sembrava in difficoltà, come se qualcosa la frenasse e al tempo stesso la tentasse.
"Guarda che puoi entrare se vuoi..." le disse Kat.
"M-ma ho ancora delle cose da fare a casa..."
"Una piccola pausa non ti fa mica male! Avanti, siediti!"Rachel, senza dire una parola, si mosse da lì e salì in macchina anche lei. Per quanto avesse passato parecchio tempo dentro quella vettura, non si era mai soffermata a notare i dettagli. Come accadde ad Eliah, anche lei venne attratta dal bagliore dello schermo del computer di bordo. Kat notò la sua curiosità e la volle assecondare.
"Se sei curiosa puoi toccare lo schermo... Ogni icona rappresenta una funzione che vuoi azionare, la tocchi e parte!"
Rachel allora sfiorò con il dito l'icona con la chiave di violino sopra e subito dalla radio cominciò a risuonare What a wonderful world di Sam Cook."Oh no, scusami!" fece Rachel mortificata.
"Tranquilla, hai solo acceso la radio!"
"Ehi! Questa la conosco! L'ho sentita una volta, forse ero in paese, ma me la ricordo ancora!"
"È il genere che preferisco, la musica pop e rock degli anni sessanta..."
"È... è bella!" aggiunse Rachel, con un po' di imbarazzo per quell'ennesimo cedimento al mondo di stranieri da cui Kat proveniva.Kat si voltò allora verso di lei e rimase ad osservarla con tenerezza. Da quando la conosceva, era la prima volta che la vedeva divertita. Rachel sembrava rapita dal ritmo di quella musica, muoveva la testa a ritmo e tamburellava le dita sulla portiera.
Controllò di nuovo lo schermo del suo cellulare il quale, finalmente, aveva ripreso vita. Tuttavia venne colta dall'ennesima doccia fredda.
"Ma... Rachel qui al villaggio avete campo?"
"Campo?"
"Nel senso funzionano qui i cellulari? Si può telefonare?"
"Non lo so, noi non li utilizziamo!"L'espressione di Kat si fece grigia e cominciò allora a strofinarsi gli occhi nervosamente.
"Dannazione..." disse lei e uscì allora da lì, sbattendo con rabbia la portiera. Rachel, preoccupata per lei, uscì anche lei e la raggiunse. Kat era in piedi, appoggiata alla macchina con le braccia conserte e la testa incassata tra le spalle, l'aria amareggiata."Posso fare qualcosa per aiutarti..."
"Rachel, io ho lasciato dietro di me una città in fiamme. Devo sapere che fine ha fatto Kowalsky, devo sapere se sono andati da Julia... Devo mettermi in contatto con qualcuno se vogliamo uscire da questa situazione!"
"Ho un'idea se vuoi."
"Cioè?"
"Noi andiamo in paese a rifornire i negozi con il latte e le uova che produciamo. Loro hanno il telefono..."
"E come ci arrivo in paese? Quanto dista da qui?"
Kat si agitò al punto tale che di nuovo la ferita ricominciò a farle male.
"Cazzo..."
"No, Kat, non voglio che tu guidi la macchina ancora! Puoi andare assieme a mio padre, ti accompagnerà con il suo calesse! Proprio oggi deve recarsi in paese, potete andare assieme!"La tensione di Kat sembrò in quel momento sciogliersi. Sollevò allora lo sguardo finché i suoi occhi non incontrarono quelli di Rachel. A quel punto le rivolse un sorriso sincero.
"Sei una donna forte e piena di risorse, Rachel. Pensavo di doverti proteggere; ti stai rivelando invece un'alleata."
"U-un'alleata?"
"Sì nel senso... So che posso fare affidamento su di te. Se io mi guardo le spalle ora so che c'è qualcuno."
"Io... non so cosa dire..." disse Rachel quasi balbettando.
D'un tratto, dall'auto cominciò a risuonare Stand by me e la serenità che si era dipinta sul volto di Kat si stinse nella malinconia.
"Che cos'hai?" le chiese Rachel.Subito dopo la morte di Eloise, ogni notte il vortice dei suoi pensieri sembrava volere trascinare via Kat, che si ritrovava così per ore a rigirarsi tra le lenzuola, in preda al suo tormento. Allora prendeva la sua macchina e iniziava a girovagare senza meta per le strade della città. Accendeva l'autoradio, la metteva a volume alto e lasciava che la musica l'aiutasse a dimenticarsi di sé stessa. Quando però dalla playlist spuntava Stand by me, Kat tornava per un attimo in sé e subito cambiava canzone. Nulla doveva interrompere la sua fuga dalla realtà, la sua corsa senza freni verso il nulla.
"Io... Nulla, è che un tempo avevo con chi ballare questa canzone..." rispose Kat laconicamente.A Rachel tornò per un attimo in mente quando la trovò in lacrime nel letto.
"Si tratta per caso... di quella persona?"
Kat trasalì sentendo quella domanda.
"Scusa, ma... non mi va di parlarne."
"Scusa me. È che non è la prima volta che ti vedo in questo stato... e fa male vederti così. Sono sicura che troverai un'altra persona con cui ballare..."
Kat la guardò allora in maniera affettuosa."E voi amish ballate?"
"No, io non ho mai ballato con nessuno."
"Mai?" chiese stupita Kat.
"No. Noi non balliamo né suoniamo strumenti."
"Capisco..."
"Però... questa canzone che mi hai fatto ascoltare è stata molto bella..."
Kat avrebbe chiesto a lei di concederle un ballo, ma Rachel era stata chiara fin da subito: non poteva.
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Io ti salverò
RomanceRachel Lapp è una donna amish il cui figlio Eliah è suo malgrado testimone dell'omicidio di un poliziotto. L'ispettrice Kat Benatar è una donna alla deriva, travolta dall'uccisione della sua compgna. Viene richiamata in servizio per aiutare il suo c...