Seduti sul prato, Kat e Eliah osservavano in silenzio il panorama davanti a loro. Quella mattina il cielo era coperto di grigio e non lasciò per un attimo al sole di far capolino. Il vento scuoteva le foglie d'erba dei prati e sferzava il volto di entrambi, ululando per tutta la valle la sua promessa di tempesta.
"Ascoltami bene, Eliah, devi farmi una promessa..."
"Certo Kat, dimmi..."
"Devi stare molto vicino a tua madre non appena me ne sarò andata. Temo che sarà molto triste e... mi dispiacerebbe immaginarla in questo stato."
"Certo, te lo prometto Kat!"
"Sei un bravo bambino. Sei stato maturo e composto in questa situazione terribile. Tua mamma e tuo nonno devono essere orgogliosi di te..."
"Kat, mi mancherai. Lo so che a nonno non piaci molto... ma non m'importa! Tu per me sei una brava persona!"L'odore di pioggia si fece ancora più forte e Kat sentì delle gocce che, dal cielo, andarono a scontrarsi sulla sua faccia. Decise che fosse dunque arrivato per lei il momento per congedarsi una volta per tutte dai Lapp.
"Temo stia per piovere, è meglio se entri dentro... o altrimenti daranno anche a te il decotto del dottor Schultz!"
"Oh no, fa schifissimo quello!"
"Lo so eccome! Avanti dai, ti riaccompagno..."I due si alzarono e si avviarono verso casa. In piedi, davanti la porta dell'abitazione, Kat trovò Isaac. Le sembrò la stesse attendendo al varco e così non ebbe il coraggio di proseguire oltre, al contrario di Eliah che entró dentro senza troppi problemi.
"Se cerchi Rachel, non è in casa."
"Oh, capisco... sa dove si trova? Io volevo solo salutarla prima di andare via..."
"Purtroppo no."Non le andò di insistere. Pensò che forse era meglio congedarsi da lei in quel modo, senza una parola. Sarebbe stato altrimenti troppo doloroso dirsi addio impedendo al loro sentimento di affiorare tra le pieghe dei loro sguardi e dei loro gesti. I loro mondi si sarebbero separati da quel momento in poi, proseguendo su opposte traiettorie, e quello che avevano creato per loro sarebbe stato spazzato via da quella burrasca imminente. Kat doveva accettarlo e andare avanti.
"Va bene... Allora, io vado. Vi ringrazio per esservi presi cura di me. Non lo dimenticherò."
Kat si allontanò da lì, quando all'improvviso Isaac la richiamò indietro. Lei allora si voltò nuovamente verso la casa.
"Sono io che devo ringraziare te, Kat. - disse Isaac sorridendo - Stavi quasi per dare la tua vita di fronte ai miei occhi per proteggerci. Questa per un cristiano è la più alta forma di amore. Che Dio ti renda questa atto. Fai buon ritorno in città..."
"Grazie, Isaac..."***
Entrata nel fienile per mettersi in macchina, Kat trovò lì Rachel. Era in piedi, appoggiata alla sua vettura, teneva le braccia conserte e aveva gli occhi lucidi.
"Eri qui allora..."
"Già..."
Entrambe esitarono persino a incrociare i loro sguardi e tantomeno osarono avvicinarsi l'una all'altra. Era come se si stessero imponendo di considerare quel momento un semplice commiato, non l'addio di due innamorate."Cosa farai ora, ispettrice Benatar?"
"Io... bè, per prima cosa andrò a consegnare il distintivo e la pistola... Non voglio più avere a che fare con la polizia..."
"Posso immaginare..."
"E tu invece?"
"Crescerò Eliah. Mi prenderò cura di mio padre... insomma la mia vita di sempre, prima di giungere in città e conoscerti..."
"Sembra sia passata un'eternità da quel giorno... E Samuel? Cosa farai con lui?"
"Vedremo..."
"Giá..."
Poi Rachel, risoluta, rialzò lo sguardo verso Kat.
"Kat, prima che tu te ne vada, posso chiederti un'ultima cosa?"
"Certo, dimmi."
"Sei riuscita in qualche modo a dimenticare la tua compagna?"
"Ma... perché vuoi sapere una cosa del genere adesso, Rachel?"
"Perché... perché stavolta è diverso per me. In qualche modo devo sapere se potrò andare avanti senza di te, se c'è questa speranza..." disse lei cercando di sciogliere il nodo che aveva in gola.Kat non resistette più e si avvicinò a lei, cingendo le sue mani attorno ai suoi fianchi. Di nuovo le due si scambiarono un bacio appassionato, bramandosi a vicenda come riparo nella tormenta.
"Tu ce la farai, Rachel. - disse Kat scostandosi da lei - Sei stata proprio tu a dirmi di avere fede, perché la vita può riservare sempre dei doni... E avevi ragione."
"Che vuoi dire?"
"Dopo la morte di Eloise non sentivo più nulla. I giorni scorrevano tutti uguali e io a malapena riuscivo a tirarmi fuori dal letto. Non avevo più la speranza che qualcosa potesse far scoccare una scintilla in me. Poi sei arrivata tu e ho capito che questo invece può sempre accadere. Per quanto il passato possa essere tragico, non posso lasciare che diventi il resto della mia vita. Io con te, in questa casa, ho capito che solo la morte pone fine alla speranza. Tu hai riaperto il mio cuore alla vita, Rachel. Sei stata tu a salvarmi, non il contrario."
"Dici sul serio?"
"Sì, Rachel. E questa fede non la voglio più perdere. Oggi ci separiamo, ma io so che ti rincontrerò. Non ho modo di saperlo ora, ma in fondo non sapevo nemmeno che ti avrei incontrata... Non pensiamo quindi che sia finita. L'ho pensato per così tanto tempo che non reggo più l'idea di avere di nuovo quel peso sul cuore. Pensiamo a lasciarci stupire dalla vita, da quello che ci regalerà ancora per permetterci di amarci ancora una volta..."Rachel non rispose a quelle parole, si lasciò accarezzare da esse mentre si stringeva ancora di più al petto di Kat.
"Rachel, ti ricordi la prima volta che siamo venute qua insieme?"
"Quando abbiamo ascoltato la musica in macchina?"
"Esatto... Partì Stand by me, io mi rattristai e tu per consolarmi mi dicesti che prima o poi avrei trovato qualcuna con qui ballarla..."Rachel scostò la sua testa dal petto di Kat e la guardò negli occhi.
"Mi stai invitando a ballare con te?"
"Non lo saprà nessuno al villaggio..."
Lei si ritrasse un attimo per rimuginare su quella proposta gravida di tentazione. Poi, ancora una volta, decise di lasciarsi andare e di fidarsi di Kat.
"Mostrami come si fa allora..."Fuori iniziò finalmente a piovere. Le gocce cadevano furiose sul tetto del granaio e il suono del loro impatto rimbombava all'interno della struttura come dentro una campana. Le due donne nel frattempo si cullavano a vicenda, strette come fossero una cosa sola, mentre Kat sussurrava alle orecchie di Rachel i versi di quella canzone.
When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we'll see
No, I won't be afraid
No, I won't be afraid
Just as long as you stand
Stand by me...
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Io ti salverò
RomanceRachel Lapp è una donna amish il cui figlio Eliah è suo malgrado testimone dell'omicidio di un poliziotto. L'ispettrice Kat Benatar è una donna alla deriva, travolta dall'uccisione della sua compgna. Viene richiamata in servizio per aiutare il suo c...