7. Hurt.

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Capii di aver fatto una cazzata più grande di tutta me stessa quando lui se ne stava andando, pronto a farmi rimpiangere ogni cosa che abbia mai fatto e detto. Mi accasciai agli armadietti e sbattevo la testa agli sportelli, pensando a a quanto fossi stati idiota a non badare alle conseguenza. Anche gli altri seguirono Calum, lasciandoci da sole in un angolo nel corridoio. Allison parve traumatizzata: i suoi occhioni scuri si arrossavano e diventavano lucidi a ogni lacrima, Roxenne era soppraffatta dal nervoso, prendeva a calci il muro e buttò all'aria tutti i fogli di canto.

<Cazzo Kylie! Non possiamo fare questa vita noi!> Sbraitò Rox, con la testa contro il muro e gli occhi bassi sulle scarpe.

<Non sono mai stata trattata così... Mi sono fidata come una deficiente!> Disse flebile Allison, nascondendo la testa tra le gambe.

Mi alzai di scatto e diedi un pugno ad un armadietto come sfogo, decisa a prendere in mano la situazione e a voltare pagina.

<Non dobbiamo mandare tutto a puttane!>

Si voltarono verso di me, negli occhi della bionda vedevo ancora le lacrime che era riuscita a bloccare.

<Per una volta possiamo farci rispettare e fargli capire che non siamo degli angioletti, e ci facciamo mettere i piedi in testa così?!>

<Kylie, tu hai detto a Calum che fa schifo!>

Inarcai un sopracciglio e guardai dritta Roxenne, girata con le spalle al muro.

<Tu limonavi con Hemmings! PER PIACERE>

Reed abbassò lo sguardo e fissò Allison, che continuava a tenere la testa tra le gambe e ad "insultare" se stessa. Si sentiva solo singhiozzare, vederla così faceva stare davvero male.

<Io... Io non sono in grado... Di fare la cattiva ragazza... sono ingenua come niente e fragile come un bicchiere di vetro... Non ce la farei a prendere a urla qualcuno!>

<Allison...> Mormorai, tenendo gli occhi su di lei: piangeva, il trucco le colava sulle guance e le segnava la faccia a strisce nere e blu, aveva i piedi incrociati tra loro, sembrava una piccola vittima che era sul punto di essere uccisa. Affranta e soffocata da tutte le emozioni che provava in quel momento: frustrazione, nervoso, paura, rabbia, disperazione.

<Io... Io non sono forte come voi!>

<Ci basterà solo essere unite, perche quattro cervelli contro tre sono meglio che quattro cervelli contro uno solo!> Continuò Roxenne.

"Se cervelli si possono chiamare" pensai. In fondo, non erano dei grandissimi cervelli. ma manco per idea!

<Innanzitutto, usciamo di qui!>

Uscite dalla scuola, iniziammo a pensare chi potesse aiutarci a uscire da questa situazione: tirammo in ballo i professori, la preside, i nostri genitori, perfino Phoebe, Reneè e Mannie. In fondo, nemmeno loro se la passavano alla grande con quei cinque pirla dell'altro corso.

Sfogliai nervosamente la rubrica del telefono, quando davanti a noi sfrecciò una lussuosissima Bugatti Veyron bianca che ci riempì di polvere alla sua frenata.

<Guardate raga! Ci sono quelle tre dell'altro corso!>

--WELA--

Aggiornato, con un po' di ritardo. SCUOLA E PALLAVOLO MI RENDONO LA VITA IMPOSSIBILE. Volti nuovi nella FF, capitolo parecchio corto e bruttino. Vabbè, spero comunque di riuscire a catturare la vostra attenzione e interesse MLML ;)

Canzone titolo: Hurt- Christina Aguilera

CE SE VEDEE

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