22. Masterpiece.

81 8 0
                                    

Arrivammo in classe, ci incamminammo verso le ultime file di banchi e Roxenne, con la delicatezza di un elefantessa, lanciò il suo zaino verso i nostri posti in fondo all'aula. Il rumore della borsa che sbatteva sul piano in legno del banco fece voltare tutti gli altri nostri compagni, che ci puntarono gli occhi addosso.

<<Perchè lo hai fatto?>>

<<Perchè oggi ho voglia di combinare disastri>>

Alzai la testa e raggiunsi le nostre sedie, poggiai la mia borsa a terra e tirai fuori i libri di scienze. La mia attenzione poi venne attirata dai banchi di fianco ai nostri: c'erano libri sotto e sopra i banchi, ma nessuno vi era mai stato seduto. Quei banchi sono stati liberi dal giorno in cui noi siamo arrivate in quella classe.

<<Buongiorno ragazzi>>

La professoressa di scienze fece il suo ingresso in aula, e il rumore dei suoi stivali con i tacchi si mischiò a quello dello strofinare delle sedie in metallo contro il pavimento.

<<Vi devo dare una notizia. Avremo tre nuove studenti iscritte al corso, Reneè Olsen, Phoebe Green e un'altra ragazza, che arriverà più tardi.>>

Mi voltai verso Roxenne, era già estasiata dall'arrivo di altre nostre amiche. Erano nel Corso B, ma probabilmente erano state spostate.

<<Alè, finalmente la classe avrà altre ragazze, e i ragazzi saranno finalmente di meno. Si!>>

<<Ehm.. Rox?>> Sussurrai.

<<Ma tu non eri etero?>>

Mi diede uno schiaffo sul braccio e attaccò a ridere. È sempre stata così femminista, fin da quando l'avevo conosciuta: non era omofoba nè nulla, semplicemente si trovava meglio tra molte femmine. Ripeto: lei è etero, anche se chi non la conosce di sicuro penserà il contrario.
La porta dell'aula si aprii di scatto ed entrarono Reneè e Phoebe, ma nessuna traccia della terza ragazza.
Si fecero strada tra i banchi ed arrivarono a quelli affianco ai nostri. Mancava Mannie, però, che di solito gira sempre con loro.

<<Non chiedete nulla di Mannie ragazze, si è trasferita a Seattle quattro giorni fa senza dirci un cavolo>>

Sussurrò Reneè, anche lei prese un paio di libri, poi un quadernetto di disegni e pasticci. Iniziò a fare degli strani scarabocchi con l'evidenziatore e la penna di Phoebe, che glieli strappò di mano.

<<Vuoi finirmi tutto l'inchiostro di entrambi, Ren?>>

<<Sono in ansia>> Rispose lei, poi iniziò a mordicchiarsi le unghie. Anche stavolta intervenne Phoebe che le prese la mano che stava torturando.

<<Non ti mangiare le unghie! Te le rovini tutte!>>

<<Phoebe, lascia in pace quella povera cristiana!>> Continuai io.

<<Invece tu Reneè, perchè sei in ansia?>>

Lei battè un pugno sul banco e mi guardò inarcando un sopracciglio.

<<È perchè hai cambiato classe?>>

<<No, la nuova. È una di quelle gallinelle che se la tirano come non so che cosa, solo perchè la famiglia è benestante eccetere eccetera. Lo so perchè è nella mia squadra di rugby>>

<<Benvenuta, Sharpay Evans>> sospirò Roxenne, lasciandosi cadere sul banco.

<<Come si chiama?>>

<<Non lo so, Kylie. Non ho mai voluto averci nulla a che fare>>

Entrò in classe una ragazza con i capelli neri come il carbone e lisci, era alta, con un bel fisico robusto. Di sicuro attirava molte attenzioni.

<<Eccola lì. Occhio, dagli altoparlanti del preside potrebbe partire "Fabulous" di High School Musical>>

Ridacchiammo alla battuta di Reneè, nel frattempo la professoressa presentava la nuova arrivata. Eravamo così prese dalle chiacchere che non capimmo il nome della ragazza.
Ad ogni passo che faceva, ogni alunno presente in classe spalancava lo sguardo e rimaneva a bocca aperta.
Occupò il posto accanto a Phoebe, senza chiedere se fosse già occupato e senza salutarci.

<<Guarda chi si vede, la mia fida compagna di squadra..!>>

<<Scusami>> la interruppe Reneè <<Ma non so il tuo nome, nè nulla. E non voglio saperlo.>>

Le tirai una pedata da sotto il banco, lei si girò verso di me e iniziò a fissarmi storta.

<<Perchè non provi ad andarci d'accordo?>>

<<Sarebbe difficile, Kylie.>> Rispose lei.

Phoebe stava provando a parlarci, ma era come parlare ad un muro. Erano esattamente come Gabriella Montez e Sharpay Evans. Una provava a fare il primo passo e l'altra ne faceva tre indietro.

<<Lei si chiama Lindsay.>>

<<Cognome?>> Chiese Rox.

<<Non me lo ha voluto dire.>>

La lezione continuava con la solita noia di sempre, poi Lindsay iniziò a messaggiare sotto il banco. Prima aveva in faccia un larghissimo sorriso, poi diventò cupa e triste, come se le avessero appena riferito una pessima notizia.

<< Mrs.Smith? Potrei andare in bagno?>>

<<Certo Lindsay!>> Rispose la professoressa, impegnata a scrivere alla lavagna.

La mora si allontanò e uscì dalla classe, poi venni chiamata dalla professoressa per andare a fare delle fotocopie in segreteria. Uscendo dalla classe sentii dal corridoio alcune voci familiari. Provai ad affacciarmi dalla porta della segreteria e intravidi Ashton, che discuteva animatamente con una ragazza. Riuscii anche a capire quello che dicevano, tutto sommato.

<<Allora, hai detto a tutti come ti chiami, cretina?>>

<<No, ho detto solo il mio nome, tranquillo.>>

<<Bene, perchè se le persone vengono a sapere che sei mia sorella sono cazzi tuoi, e tu sai il perchè.>>

Ashton si allontanò, la ragazza si voltò in direzione della segreteria in fondo al corridoio e se ne andò.

Quella ragazza era Lindsay.

--WELA--

UN ALTRO CAPITOLO YEAH.
NON SCRIVO TANTO. APPARTE CHE LA NUOVA, LINDSAY È INTERPRETATA DA DEMI LOVATO.

Canzone titolo: Masterpiece-Jessie J.

CE SE VEDE

-Moi

Blank Space||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora