Capitolo 1 - promessa

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Molte cose erano successe e stavano succedendo quella sera. Mia, una ragazza frequentante la 1A del liceo U.A. si trovò in mezzo ad un'invasione della Lega dei Villains mentre, insieme alla sua classe e alla 1B, stava facendo un ritiro nei boschi. Da poco il professore Aizawa aveva dato via libera per poter utilizzare ognuno il proprio quirk al fine di proteggersi. Mia era sola poiché appena tutto iniziò era corsa alla ricerca della sua migliore amica Mina. Il suo quirk consisteva nel far provare ad una persona tutte le emozioni che voleva guardandola semplicemente negli occhi, poteva inoltre controllarne l'intensità e oltre a ciò se la cavava bene anche nel combattimento ravvicinato quindi pensò di non avere troppi problemi nonostante la sua solitudine. In lontananza si potevano sentire tutte le varie battaglie in corso.

Mentre correva alla ceca sperando che tutti gli altri se la stessero passando non troppo tragicamente un rumore di passi la fece fermare di scatto, iniziò a respirare più silenziosamente e dopo aver intercettato la direzione dalla quale proveniva il suono si nascose dietro un'albero
"Alla fine devo fare sempre tutto io" questa voce maschile non era familiare alle orecchie di Mia che trattenne il respiro, quella figura non l'aveva notata perciò pensò di lasciarlo passare per poi continuare la sua ricerca, ad un certo punto però il rumore dei passi cessò di colpo
"Chi abbiamo qui?" domandò di nuovo quella voce, Mia non ebbe neanche il tempo di muoversi che un villain le si parò davanti: occhi celesti, capelli neri, aria psicopatica, pelle morta attaccata su metà faccia
"Dabi" disse con voce ferma, conosceva infatti colui che le stava di fronte grazie agli insegnamenti dei suoi prof che avevano presentato agli alunni i vari nemici, gli stessi nemici che i Pro Heros stavano cercando di scovare da ormai troppo tempo e che tuttavia non erano ancora stati in grado di trovare. Dabi la prese per i polsi e la sbatté contro lo stesso albero dal quale lei voleva allontanarsi, la ragazza provò a liberarsi ma la sua presa era troppo salda, lui la squadrò e quando si soffermò sui suoi occhi Mia non trovò la forza di fargli sentire alcunché col suo quirk, eppure avrebbe giurato di potercela fare solo pochi secondi prima. Mentre la sua mente viaggiava alla ricerca di qualche soluzione per uscire da quella situazione la voce di Dabi la scosse
"Non c'è nessuno con te, perché?"
"Lasciami andare!" cercò di risultare il meno impaurita possibile
"No" disse Dabi per poi baciarla facendo entrare con forza la sua lingua dentro la bocca di Mia, la quale cercava disperatamente di staccarlo senza risultati. Quando ebbe finito il villain cacciò dalla tasca una siringa
"Ora chiudi gli occhi" disse iniettandole nel collo il liquido che conteneva quell'ago, per i primi secondi non successe nulla ma successivamente tutto intorno a lei prese a girare fin quando non riuscì più ne a vedere ne a sentire niente.

La prima cosa che vide quando riaprì gli occhi fu un soffitto bianco pieno di muffa, era ancora abbastanza stordita, il suo udito non percepiva niente così come il suo naso, trovò la forza di muoversi solo per scoprire di non poterlo fare: il suo polso sinistro era legato con delle manette alla testata del letto dove era sdraiata, in pochi secondi fece il giro della stanza con lo sguardo. Oltre al letto c'era una piccola scrivania, un mobile con lo specchio e due porte che erano poste ognuna su due delle quattro pareti. Passato qualche minuto si riprese del tutto e Dabi entrò da una delle porte
"Finalmente ti sei svegliata" Mia si mise a sedere e cercò di divincolarsi
"Liberami!" disse decisa
"Hahaha no, sai solo dare ordini tu?" detto questo il villain prese la vecchia sedia della scrivania e ci si sedette a cavalcioni con il mento appoggiato sullo schienale
"Perché sono qui?" chiese Mia, Dabi continuava a guardarla come se fosse la cosa che desiderava di più al mondo
"Da oggi sarai il mio giocattolino" disse con un ghigno sulla faccia, la ragazza iniziò a divincolarsi ancora più disperatamente
"Non sono il tuo giocattolino, ne adesso ne mai!"
"Si certo, e io sono ancora il figlio di Endeavor" appena dopo aver detto ciò Dabi si alzò e diede le spalle alla ragazza
"Endeavor?" chiese lei, si calmò e provò a ragionare
"Scorda quello che ho detto" disse e andò via lasciandola lì.
Mia era rimasta molto confusa dall'affermazione del villain... perché mai avrebbe dovuto essere imparentato con uno dei migliori Pro Heros? Decise di non scervellarsi più di tanto nel provare a comprendere e mantenne il sangue freddo analizzando la situazione così da cercare una via d'uscita, il suo quirk non poteva aiutarla molto e non sapeva dove fossero le chiavi delle manette, non contava nemmeno troppo sull'aiuto dei suoi compagni e non sapeva neanche quanto tempo era passato dal suo rapimento, si sentiva frustrata e impotente, in più aveva paura di scoprire cosa intendeva Dabi nel chiamarla il 'suo giocattolino'.

Passò un tempo che sembrò infinito quando Dabi rientrò nella stanza, questa volta portava con se una busta che appoggiò sul letto
"Mangia" disse a Mia che diede un'occhiata all'interno del sacchetto dove c'era un panino e una bottiglietta d'acqua
"Ho un'idea migliore, fottiti!" rispose tirando un calcio alla busta e rovesciandola
"Ma che cazzo" urlò Dabi per poi saltarle addosso
"Ti conviene ascoltarmi, anche perché sono abbastanza nervoso oggi" Mia non riusciva a guardarlo negli occhi, tantomeno a toglierselo di dosso
"Non farlo" sussurrò
"Non lo avrei fatto comunque" disse il villain alzandosi per raccogliere l'acqua e appoggiarla sulla scrivania cosicché Mia potesse arrivare a prenderla
"Perché?" chiese lei
"Una promessa... non ti farò niente finché non sarai tu a chiedermelo"
"Cosa!? Che ragionamento malato è?" sbottò Mia, Dabi la fulminò con lo sguardo
"Sta zitta! Esistono anche altri modi per farti soffrire, altrimenti che giocattolino saresti" Mia avrebbe voluto vomitare, come era arrivata a questo punto? Cosa avrebbe fatto ora?

Passarono giorni o forse settimane, Mia aveva totalmente perso la cognizione del tempo anche perché le tende della finestra erano sempre chiuse, cosa che non le permetteva di distinguere il giorno dalla notte. Dormiva quando si sentiva stanca e solo da poco tempo aveva iniziato a mangiucchiare qualcosa giusto per non morire di fame, inglobava il minimo per sopravvivere. La speranza che qualcuno venisse a salvarla si faceva ogni secondo più piccola e coglieva sempre l'occasione per cacciare qualche lacrima solo quando era sola, ovvero la maggior parte del tempo. Desiderava più di ogni altra cosa poter vedere l'azzurro del cielo, qualche volta aveva anche provato a chiederlo a Dabi ma lui glielo aveva sempre negato, quel malato mentale, come diavolo gli era venuta in mente quella stupida promessa fatta a se stesso? Certo fino ad adesso l'aveva mantenuta ma non voleva dire nulla! Avrebbe potuto infrangerla in qualunque momento! Mia si sforzava di comprenderlo senza però riuscirci, la sua curiosità divenne talmente tanto intensa da farle trovare il coraggio di domandarglielo.


~Angolo autrice ⚠️IMPORTANTEEE⚠️
Giusto qualche precisazione:
•NON avviserò quando ci saranno scene smut in quanto spezzerebbe la narrazione poiché esse sono inglobate un po' dappertutto e non costituiscono dei capitoli a se stanti (non solo almeno), spero capiate;
•dovrei pubblicare mediamente una volta a settimana, ma potrebbe capitare anche che ci scappino più capitoli nel giro di pochi giorni;
•i capitoli non avranno una lunghezza fissa ma non saranno MAI cortissimi.
Dovrebbe essere tutto per ora... se mi viene in mente qualcos'altro ve lo comunicherò :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Aspettate gli altri  ( ͡° ͜ʖ ͡°)

𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑇𝑜𝑦 || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora