Ci aveva pensato molto, ovvero per circa dieci secondi.
Mia era ancora dietro quel robusto albero, e non era minimamente intenzionata ad andarsene. Ricordandosi dell'addestramento fatto allo U.A. prese un profondo respiro, calmò i nervi e permise ai suoi polmoni quasi di esplodere, si spostò i capelli dietro le spalle così che non le potessero dare fastidio e, girandosi verso la rugosa corteccia, iniziò ad arrampicarsi.
Rischiò di cadere un paio di volte, ma nulla che non avesse già fatto, per incitarsi si ricordò di quando si era irresponsabilmente gettata da una finestra reggendosi ad una fune fatta con vari vestiti legati tra loro, in quel momento non aveva compreso a pieno il rischio che stava correndo ma ora che ci ripensò le vennero i brividi.
Quante volte, in soli pochi mesi, aveva rischiato di morire? Non riuscì a darsi una risposta e sinceramente aveva anche paura di quello che avrebbe potuto scoprire.
Raggiunse uno dei rami più alti e si nascose tra le foglie, si assicurò che nessuno la vedesse da sotto e assottigliò lo sguardo. Dabi non si vedeva da nessuna parte, si concentrò e, chiudendo gli occhi, udì dei rumori. Non fece in tempo a riaprirli che una fiammata di fuoco blu le invase la vista, fortunatamente l'albero su cui si trovava non si arrostì ma iniziava a fare caldo.
I propri occhi corsero da una parte all'altra cercando di capire cosa stesse succedendo, e quando ci riuscì avrebbe voluto non saperlo: molti heros, alcuni dei quali Mia non fu capace di riconoscere per la cattiva visuale, stavano attaccando senza tregua il suo villain, il quale combatteva e respingeva gli attacchi. Lui era capace ma Mia sapeva che non ci sarebbe voluto molto prima che lo catturassero. Era in netta minoranza numerica e non poteva resistere per sempre, in lei una sensazione di puro terrore crebbe a dismisura, si bloccò sul posto e subito dopo il primo impulso che ebbe fu quello di gettarsi nella mischia per proteggere Dabi... proteggere un villain.Fino a quel momento non credeva avesse mai avuto il valore morale di fare ciò, combattere con un villain? Scherziamo? Tuttavia l'impulso era troppo forte e se gli fosse successo qualcosa quando lei avrebbe potuto evitarlo si sarebbe sentita uno schifo per il resto della sua vita. Ma che stava pensando? No, no, no, no.
Quello non era neanche la minima parte di ciò che avrebbe provato se avesse perso il suo amore, non aveva mai avuto il coraggio di ragionarci prima ma ormai il solo pensare alla sua vita senza quella fiamma blu a riscaldarla la straziava, il suo cuore avrebbe ceduto fino a sgretolarsi completamente e questa volta non sarebbe stato possibile ricomporlo.
La sua anima si sarebbe riempita di un vuoto incolmabile che niente e nessuno avrebbe potuto riempire. Sarebbe rimasta sola, incompresa, aveva appena perso la sua migliore amica e tutto ciò che riguardava la sua vecchia vita, l'unica cosa capace di tenerla ancorata a quella nuova era quel maledetto ragazzo infuocato. Perciò lasciarlo al suo destino non era un'opzione.
Stava per gettarsi a capofitto giù da quei rami non curandosi del resto quando sentì una voce spaventosamente familiare.
"Voi avete ucciso una mia alunna!" l'unico momento in cui quell'uomo non sembrava uno zombie ambulante era quando combatteva, quella voce profonda e quella lunga chioma scura Mia l'avrebbe riconosciuta tra mille, per un momento la paura che ci fosse anche Endeavor le fece fermare il cuore, ma poi pensò che era abbastanza improbabile o lo avrebbe sicuramente notato.Il suo ex professore, anche conosciuto come Eraserhead, stava attaccando il suo ragazzo insieme ad un'allegra brigata formata dai suoi colleghi.
Tutti gli arti di Mia si gelarono vedendo come Dabi non riusciva ad usare momentaneamente il suo quirk, tuttavia non sembrava preoccupato, ma piuttosto seccato, come se non avesse il tempo di dedicarsi ad una cosa tanto sciocca qual era lo scontro con una dozzina di eroi guastafeste.
In lei il riflesso di volerlo proteggere non scemò ma, fermandosi a riflettere per due secondi, comprese che se lo avesse fatto tutto quello sarebbe stato inutile, tutti sarebbero venuti a sapere che in realtà lei era viva e poi, come avrebbe spiegato il suo voler combattere affiancando un villain? La ragazza entrò in conflitto con se stessa: voleva aiutare Dabi ma non poteva farsi vedere. Men che meno poteva usare il proprio quirk da lontano poiché il professore l'avrebbe sicuramente riconosciuto.
Allora cosa doveva fare? Aspettare e guardare mentre quelli uccidevano il suo ragazzo? Si mise a pensare e pensare, la sua mente era alla disperata ricerca di una via d'uscita, doveva trovare una soluzione e alla svelta.Nel panico più totale afferrò un ramoscello situato sullo stesso ramo su cui si trovava lei e, con massima precisione, lo scagliò dalla parte opposta rispetto a dove stava combattendo il villain e, come Mia aveva sperato, la maggior parte degli heros si voltò in quella direzione.
"Chi altro c'è?" chiese il professore Aizawa prima di mandare un paio di heros a controllare.
'Bene', si disse Mia, non era assolutamente cambiato un cazzo se non il numero degli attaccanti che era sceso di poco. La risata di Dabi riecheggiò tutt'intorno
"Tutti e nessuno" rispose riproponendo una raffica di fiamme blu.
Mia non poteva negare di esser rimasta incantata da quel ragazzo, probabilmente aveva capito che lei non era andata via come le aveva detto e senza dubbio dopo si sarebbe incazzato ma a Mia non importava, la cosa fondamentale adesso era uscire vivi da quella situazione. Non aveva idea di cosa stesse pensando Dabi e desiderava avidamente saperlo... voleva il suo aiuto? O il piano di lei che doveva scappare non era cambiato? Non sapeva dove metter mano, non si era mai ritrovata in una situazione del genere e le serviva una guida, ma ovviamente non esisteva individuo desideroso di volerla aiutare.Mia era ancora indecisa sul da farsi e, giusto in quell'istante, capì il proprio sbaglio...
Partí dal cuore, non era un dolore fisico, quello avrebbe sicuramente fatto meno male, le si appannò la vista e non riuscì più a respirare regolarmente.
Lui era lì... e poi non c'era più. Qualcuno, qualche heros, non era importante chi dei tanti, colpì Dabi, lo colpì forte, molto forte, tanto che il villain si accasciò a terra, era inerme, la vita che abbandonò il suo sguardo, più nessuna luce si stanziava nei suoi begli occhi.
E lei avrebbe voluto urlare di dolore e poi di rabbia e poi si rese conto che avrebbe avuto la forza persino di uccidere qualcuno in quel momento. Non doveva crollare.
Iniziò a piangere e poi iniziò a ridere istericamente, le si straziò il cuore e poi quello stesso strazio sembrò prendersi gioco di lei, una parte di lei morì e poi tentò di resuscitare, la sua anima vacillò in equilibrio su un filo sottile e poi cadde, ma non dove si aspettava lei.Gli heros a terra erano sbalorditi quasi quanto Mia e alcuni imprecarono
"Ci ha ingannati, dannazione! Controlliamo i dintorni per sicurezza, potrebbe non esser stato solo".
Un silenzio circondò la ragazza per qualche minuto, forse stava continuando a ridersela mentre lacrime le rigavano il volto. Si affacciò con cautela e, vedendo che gli heros si erano spostati, scese dai rami.
Il suono ovattato dei propri passi non destò sospetti, era sudata e sporca.
Arrivò vicino a quella pozza di fango che fino a poco prima era stata Dabi, si accovacciò e la fissò, era semplicemente fango, lo toccò anche per sicurezza, non voleva crederci, si rifiutava di immaginare che tutto quello che aveva passato quel pomeriggio non l'aveva fatto col vero villain, bensì con un fottuto clone creato da Twice.
Era arrabbiata? Forse. Più si che no. Si.
Tutta quella tristezza e quello spavento vennero spazzati via dalla rabbia, rossa e cattiva, era indignata ed oltremodo incazzata, piena di odio. Si mise le mani tra i capelli mentre continuava a fissare il fango. Quindi non contava niente? Lei non contava niente per Dabi? Non si era nemmeno preso la briga di accompagnarla di persona. Forse era una tattica che i villain usavano spesso, ma Mia avrebbe dovuto saperlo e comunque in quel momento non la concepiva. Niente di quello che Dabi aveva fatto in quelle ore era vero? Neanche una cosa? Mia non poteva accettarlo.
Lo odiava, ed odiava il fatto di odiarlo, non voleva odiarlo.
Sentì dei passi e capì che qualcuno si stava avvicinando, ancora incredula cominciò a correre.Fu in quel momento che decise di uccidere Shigaraki.
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𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑇𝑜𝑦 || Dabi
Fanfic"Potrei toccarti per ore" confessò Mia "Puoi farlo" rispose Dabi stringendole una mano per poi baciarla delicatamente. ~~~~~~~~ Mia è una ragazza frequentante la 1A del liceo U.A., la famosa scuola per heros. Durante il campo estivo, più precisament...