Capitolo 11 - nero petrolio

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Mia aprì gli occhi accecata dalla luce che entrava dalla finestra, o almeno così sarebbe stato se le tende non fossero state chiuse e il cielo fosse stato sereno. Accennò ad un sorriso vedendo che Dabi la stava ancora abbracciando, in quel momento le ritornò in mente la prima volta che si era svegliata in quella stanza, erano trascorsi all'incirca sette mesi da allora e ne aveva passate così tante.
Si concesse di pensare per un attimo alla sua vita con i suoi vecchi compagni e, a sua gran sorpresa, non provò nostalgia, pensò che se in quel momento fosse ritornato tutto come prima non sarebbe stata così felice come lo era adesso. Iniziava a comprendere e accettare di ragionare in questo modo, insomma, chiunque si sarebbe trovato nella sua stessa situazione probabilmente non vedeva l'ora di essere salvato e andare via, invece lei non sentiva di aver bisogno d'altro.
Per adesso.
Forse in fondo anche lei aveva qualche rotella fuori posto.  Scosse la testa scacciando i vari pensieri e si concentrò sullo scendere dal letto. Sedersi fu la parte peggiore, fortunatamente si trattenne dal gridare o avrebbe svegliato Dabi che, a sua volta, avrebbe iniziato a deriderla. Quando si alzò ufficialmente fu grata di riuscire a camminare, anche se con fatica.

Andò in bagno con l'intenzione di lavarsi, si spogliò ed entrò in doccia, restò qualche secondo immobile sotto l'acqua che le ricadeva calda sul viso
"Si può?" ma Dabi entrò senza aspettare risposta, si posizionò di fronte a lei
"Buongiorno" Mia arrossì di fronte a quel corpo nudo che tanto le era familiare
"Che ci fai qui?" domanda stupida, ma era completamente distratta dalle goccioline d'acqua che scorrevano veloci sul torace di Dabi
"Non posso neanche lavarmi ora?" lui incrociò le braccia per coprire proprio quella parte di corpo che Mia stava fissando
"Smettila, riesco a vedere la bava uscire dalla tua bocca" continuò il villain lamentandosi e arricciando il naso. Mia iniettò allora i suoi occhi scuri in quelli vetrati dell'altro e assunse un'espressione di superiorità
"Cos'è? L'invincibile e pauroso villain è imbarazzato?" rise lei, Dabi guardò il pavimento della doccia, forse per elaborare una risposta degna di lui, ma parve metterci più tempo del solito.
Inoltre Mia avrebbe giurato di aver visto un tenue rossore avvolgere le sue guance.

Prima che la ragazza potesse dire qualsiasi altra cosa si ritrovò con la propria faccia ad un centimetro di distanza da quella di Dabi, quello infatti si era leggermente abbassato per poter raggiungere la sua statura. Il villain piegò il volto di lato, ora palesemente arrossato, a quanto pare non si era esageratamente offeso per la precedente istigazione di Mia
"Stai arrossendo per me?" chiese lei
"La cosa ti sorprende?"
"Dovrebbe sorprendermi?"
"Dovresti sorprenderti?"
"Ok, mi stai confondendo" disse infine Mia, si era persa a metà discorso ma il suo sguardo sembrava non volersi staccare da quello del suo interlocutore
"Bene" decretò Dabi baciandola affamato di quelle labbra uniche
"Ti sei almeno lavato i denti?" riuscì a chiedere la ragazza che già aveva il fiatone, lui non rispose ma la guardò con un luccichio malizioso negli occhi
"Oh no!" esclamò Mia, ormai sapeva perfettamente che quello sguardo equivaleva ad un idea, il più delle volte malsana, che iniziava a balenare nella testa del moro.

"Giocattolino" le sussurrò in un orecchio pizzicandole la schiena bagnata
"Temo di non aver prestato particolare attenzione alla mia igiene orale... e tu?" il villain fece toccare le loro fronti e sfiorare i loro nasi e respirare l'uno l'aria dell'altra.
Mia provò a baciarlo ma lui si ritrasse leggermente portandole una mano su un fianco, lei ci riprovò imperterrita ma il villain non sembrò aver riconsiderato il fatto di respingerla
"Smettila" ordinò lei infine con voce flebile, adesso fissando le labbra dell'altro al posto dei suoi occhi, Dabi fece scorrere un dito lungo la mascella di Mia
"Non hai idea di quanto la mia testa sia incasinata da quando ti ho rapita" confessò con una voce rauca.
Mia riprovò a baciarlo e questa volta ebbe successo
"Ti va di dirmi perché?" gli chiese accarezzandogli il petto ed avvicinando i loro corpi, Dabi iniziò a ridere in modo isterico.
"Non lo so giocattolino... non avevo neanche in programma di doverti rapire, il nostro obbiettivo era Bakugou ma poi tu sei apparsa dal nulla e la mia testa ha iniziato a martellare dicendo 'prendila, prendila' e l'ho fatto. Poi sei stata un problema già da subito, ho litigato con gli altri poiché volevano ucciderti e io stavo anche per acconsentire, se solo ripenso che stavo per consegnarti nelle mani di quel lurido di uno Shigaraki mi viene voglia di uccidermi. Il fatto è che non mi sono mai dovuto prendere cura di nessuno, era frustrante quando ti portavo il cibo e tu lo buttavi o lo rifiutavi come se niente fosse, ma nel momento stesso in cui iniziavo a pensare di farti del male non ci riuscivo, i miei muscoli si rifiutavano. Ed infine ho optato per farti scappare, ero pronto a rinunciare a te e tu... sei rimasta" Mia lo lasciò parlare ascoltandolo attentamente senza guardarlo negli occhi, gli fece leggermente male quando si sentì dire che Dabi aveva pensato, anche se per poco, di abbandonarla agli altri villain. Non osava immaginare cosa avrebbero fatto di lei in quel caso.
"Ti dispiace che io non sia andata via?" domandò
"Cazzo, certo che no, parlando egoisticamente hai fatto proprio la scelta giusta. Il fatto è che dubito di poter essere pronto ad allontanarmi da te in futuro... ora non potrai mai più fare a meno di me" ghignò
"Devo ricordarti che posso stenderti solamente con un'occhiata?" fece l'altezzosa lei
"Devo ricordarti che sei di fronte a me senza vestiti e senza via d'uscita?" disse lui facendola indietreggiare tanto da far attaccare le sue spalle al muro e allungando un braccio vicino a quel volto ora consapevole di trovarsi in trappola.
Mia deglutì, soprattutto pensando alla notte precedente, il dolore non era ancora del tutto scomparso; ma poi guardò quel meraviglioso viso bagnato, quei capelli neri petrolio appesantiti dall'acqua della doccia e non seppe resistere, anzi: questa volta non ci provò nemmeno a resistere.

Si sciolsero nel più incantevole dei baci, decisero di recuperare quel tempo che avevano passato a parlare ed infatti non ci volle molto prima che Mia si trovò sollevata dalle forti braccia di Dabi gemendo piacevolmente. Fu tutto molto veloce ma lei si segnò mentalmente che questo era decisamente un buon modo per iniziare la giornata.
Quando uscirono dalla doccia si lavarono i denti insieme, Mia non aveva mai condiviso con nessuno attimi di questo tipo, per quanto insignificanti possano sembrare contavano tanto. Si cercavano con lo sguardo attraverso lo specchio del bagno mezzo appannato. Dabi aveva quel maledetto sorrisetto che non abbandonava il suo volto e la ragazza non si sorprese più di tanto quando quello le si avvinghiò al collo, con la bocca ancora piena di dentifricio, e prese a succhiare
"Mi sono appena lavata, imbecille" lui continuò passandole la sua ingorda lingua su quella pelle morbida e profumata, lei gemette controvoglia e quando il villain si staccò una grossa chiazza violacea si faceva ormai largo sulla clavicola di Mia
"Ops" esclamò lui, la ragazza alzò gli occhi al cielo e continuò a lavarsi i denti.
Infondo sapeva di essere contenta di portare un segno che le aveva procurato il suo incorreggibile rapitore.

Dopo essersi vestiti ambedue con gli abiti del villain, Mia aiutò Dabi ad asciugarsi i capelli, dopo che lui l'ebbe fatto con lei
"Sei davvero incapace sai" disse quello, Mia strinse gli occhi, un po' le dava fastidio quando la punzecchiava in quel modo
"Zitto" optò per la risposta più semplice ed efficace
"E poi, mi spieghi tu che ne sai in fatto di capelli?" si interessò, troppo spesso infatti Dabi le dava delle dritte su come prendersi cura del proprio corpo
"Ti fa così strano che un villain tenga al suo aspetto fisico?" rispose lui
"Ti vedi dei tutorial su youtube?" questa volta fu lei a punzecchiarlo
"Certo che no!" ribatté arrossendo e provocando una risatina a Mia
"Il mio ragazzo che guarda dei tutorial... chi l'avrebbe mai detto" parlò ridacchiando quasi senza accorgersene, tuttavia fu immediatamente capace di cogliere il cambio d'espressione sul volto di Dabi. Lui si girò a guardarla.
"Il tuo ragazzo?" Mia avrebbe voluto sotterrarsi, non erano mai stati abbastanza chiari l'uno con l'altra su questo punto, in realtà non avevano neanche mai aperto l'argomento, e certo era che ora Mia non l'aveva fatto apposta.
Non sapeva neppure lei come considerare quel villain, cercò freneticamente qualcosa da dire, ma il rossore sulle sue guance l'avrebbe smentita comunque, doveva tirarsi fuori da quella situazione di merda.

Per fortuna non ce ne fu bisogno visto che proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta della loro camera
"Si?" Dabi si allontanò da lei prendendo il suo cappotto nero ed andando a vedere chi li avesse interrotti, Mia rimase immobile, in un solo attimo tutto il suo mondo le era crollato in mano... per colpa sua, ma era davvero colpa sua? Non aveva fatto niente di male, eppure percepì la negatività che aveva emanato il villain.
Per colpa di quei pensieri non si sentì chiamare
"Mia, hai capito?" si girò di scatto, raramente Dabi la chiamava col suo nome, e quando lo faceva era perché o era particolarmente eccitato o arrabbiato
"Cosa?" si sforzò di chiedere e solo in quel momento notò Shogaraki, se possibile si irrigidì perfino più di prima ed assunse uno sguardo severo, assottigliò gli occhi e fissò quella testa azzurra, voleva fargli del male ma si trattenne perché non aveva perso di vista il suo obbiettivo.
Mia incrociò le braccia al petto, si appoggiò al vecchio mobile di legno e parlò
"Voglio vedere Mina" si stupì della sua stessa sicurezza, con la coda dell'occhio scorse la sorpresa sul volto di Dabi, Shigaraki aspettò qualche secondo prima di scoppiare in una sonora risata e rispondere grattandosi il collo con quelle sue dita screpolate e pallide
"No" una voce graffiata popolò la stanza.

𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑇𝑜𝑦 || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora