Capitolo 6 - paranoie

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Le orecchie di Mia percepirono varie urla, avrebbe giurato anche di scorgere Dabi picchiare Shigaraki, voleva fare qualcosa ma non ne aveva le forze, si mise così a contemplare i vari pezzi della radio ormai rotta gettati a terra mentre il mondo intorno a lei andava avanti
"Scappa finché sei in tempo" urlò Dabi contro Tomura sbattendogli poi la porta in faccia, le sua mani riportavano vari lividi ed erano insanguinate, anche i suoi vestiti non stavano messi meglio, prese a camminare avanti ed indietro per tutta la stanza senza fermarsi, Mia sapeva che stava provando a calmarsi
"Che ti ha fatto?" Dabi si sporse verso lei e la guardò negli occhi, solo allora parve comprendere che era ubriaca, spostò lo sguardo sulla bottiglia vuota poggiata sulla scrivania
"Oh merda, davvero? Sei ubriaca?" sembrava sdegnato ma la prese comunque in braccio e la adagiò sul letto.
Si sedette sul bordo del materasso e prima che Mia si addormentasse le richiese
"Ti ha fatto qualcosa?" lei finalmente riuscì a mettere insieme una risposta
"No, non ha fatto in tempo"
"Quel bastardo, distraimi o potrei anche uscire a spaccargli la testa" iniziò di nuovo ad agitarsi e la ragazza vide che le sue mani iniziarono ad emettere un tenue bagliore blu, così si mise a sedere anche se la sua testa si opponeva, fece scivolare la sua mano nella tasca del cappotto nero di Dabi e ne estrasse un pacchetto di sigarette, sapeva che era lì poiché glielo aveva visto fare un sacco di volte. Ne cacciò una e gliela pose tra le labbra, dopodiché gli alzò un dito per indicargli di accenderla e lui così fece. Dopo aver fatto un tiro Mia gliela sottrasse e ne fece uno anche lei, non era la prima volta che provava, aveva già fumato con i suoi amici ma non le era mai piaciuto, stando anche in quello stato si affogò leggermente ma questo parve solo divertire il villain.
Dabi riprese la sigaretta per se e mentre fumava lei iniziò a baciargli il collo. Tutto ciò che faceva non lo faceva razionalmente, si stava semplicemente facendo guidare dal suo corpo senza preoccuparsi di conseguenze o altro, la pelle morta sul collo di Dabi era ruvida sotto le sue labbra ma non le importava, anzi, le piaceva.

"Hai altro da bere?" chiese distrattamente fermandosi, lui la guardò e i loro occhi si scrutarono a vicenda senza averne mai abbastanza
"No, non voglio doverti portare all'ospedale per un coma etilico" rispose
"Mi porteresti in ospedale in quel caso?"
"Può darsi" Dabi sorrise e lei iniziò a ridere senza fermarsi
"Che c'è? Perché ridi?" chiese il villain alzando un sopracciglio
"È divertente... dove sei stato prima? Perché te ne sei andato?" lui abbassò lo sguardo e non parlò
"Ho trovato la tua radio" continuò la ragazza. Ora che ci pensava le ritornò in mente ciò che aveva sentito, la voglia di scappare via che l'aveva invasa prima che Shigaraki e Toga la interrompessero, si allontanò di scatto da Dabi e si rannicchiò ad un angolo del letto
"Perché non mi vuoi?" sussurrò e le lacrime cominciarono a rigarle il volto
"Cosa?"
"Hai capito!"
"Adesso sei ubriaca giocattolino"
"E allora!? Ci ho provato anche prima! Non ti capisco, dimmi cosa pensi! All'inizio mi hai detto che lo avresti fatto solo se te lo avessi chiesto, quindi qui e ora te lo sto chiedendo!" urlò e singhiozzò, si era riavvicinata a lui tanto che i loro volti si trovarono più vicini di quanto volesse
"Sei ubriaca" ripetè lui, poi continuò
"Pensaci bene e dormici su, se non avrai cambiato idea domani ti farò mia" e così si alzò e scomparve dietro la porta del bagno.

E Mia continuava a non capire, rinunciò ufficialmente a provare a comprenderlo, a quanto pare lui non voleva aprirsi, e poi perché non cogliere quell'occasione che lei gli aveva offerto su un piatto d'argento? Non era forse ciò che voleva da quando l'aveva rapita?
E lei poi, che le era preso? Voleva davvero farlo? Cosa avrebbe raccontato dopo?
'Oh, non vi preoccupate, ero in buone mani con Dabi, il più spietato dei villain, tanto che ci sono persino andata a letto senza che lui mi costringesse' si coprì il volto con le mani e sbuffò, decise di concedersi qualche ora di riposo sperando davvero che questo la aiutasse a mettere in ordine i suoi pensieri.

Il mal di testa non svanì quando aprì gli occhi, tutt'altro, anche il più piccolo sprazzo di luce le dava fastidio quindi affondò la testa nel cuscino e in quel momento, proprio come un fulmine che arriva senza preavviso e dura solo qualche millesimo di secondo, si ricordò qualche frammento della sera, se non notte, precedente.
Affondò ancora di più la faccia nel cuscino che aveva l'odore di Dabi, Dabi... si alzò come meglio potè sperando che le sue gambe la reggessero. Si guardò intorno e ovviamente non lo trovò così decise di andare a controllare in bagno: neanche l'ombra. Doveva ammettere che, anche se adesso era sobria, provava ansia e paura a stare lì senza Dabi sapendo che gli altri villain sarebbero potuti venire quando volevano. Nonostante le mazzate che aveva preso ieri Shigaraki, Mia non era tranquilla. Per ammazzare il tempo scavò nei vari cassetti sperando in una tachipirina che le avrebbe fatto passare il dolore alla nuca, neanche il suo stomaco stava troppo bene, se lo sentiva letteralmente sottosopra.

Inutile dire che non trovò niente per alleviare il dolore, quindi decise di rituffarsi sul letto.
Una delle cose che ricordava meglio era la sua migliore amica Mina che aveva parlato alla radio, non riusciva a togliersela dalla testa, la sua voce spezzata e la sua speranza che lei fosse ancora viva, doveva farglielo sapere, doveva trovare un modo per tranquillizzarla e dirle che non era in pericolo, anche se sapeva essere difficile da credere.
Il suono della maniglia che si apriva la destò dai suoi pensieri, si rannicchiò con le ginocchia al petto all'angolo del letto, temeva fosse qualche villain che voleva farle del male ed invece sbucò solo Dabi con in mano una busta bianca. Mia evitò di guardarlo mentre lui estrasse da quella stessa busta un farmaco
"Tieni, con questo il mal di testa e di stomaco passerà" glielo gettò sul materasso, la ragazza lo guardò sbigottita, non gli aveva mai detto dove le faceva male, il villain sembrò capire perfettamente le domande che le frullavano per la testa
"Non sei l'unica persona al mondo capace di ubriacarsi, anche se devo ammettere che sei la prima che non vedo vomitare" solo al sentir pronunciare quell'ultima parola Mia si sentì ancora più pesante, il suo stomaco le chiedeva pietà.
"Grazie" disse continuando a non incrociare i loro occhi e mandando giù la medicina
"Che ore sono?" chiese poi
"Le quattro di pomeriggio" rispose Dabi con molta tranquillità
"Devi riuscire adesso?"
"No" con quell'unica parola fu capace di liberare Mia da tutte le sue paranoie, non sapeva come era giunta al punto di potersi fidare di lui così tanto.

Si appoggiò alla testata del letto e un silenzio assordante li circondò per un po'
"Mi hai distrutto la radio" constatò il villain
"Potevi anche nasconderla meglio" lui non rispose, si avvicinò prendendo posto affianco a lei con le gambe stese. Mia affondò il viso nell'incavo del suo collo
"Dabi"
"Mh"
"Credo di aver paura a restare qui da sola dopo ieri" confessò lei tutto d'un fiato, lui non si mosse
"Infatti sei libera di andartene quando vuoi" Mia non si aspettava di certo una risposta del genere, lo guardò male
"Vorrei poter vedere una mia amica, anche solo per farle sapere che sto bene" c'era da ammettere che propose ciò per punzecchiarlo
"La porta è lì" Dabi la indicò con un dito, adesso Mia era davvero indignata
"Grazie al cazzo Dabi, lo vedo che lì c'è la porta, non sono ceca, secondo te non me ne sarei già andata se avessi voluto!?" sbroccò
"Mi spieghi cosa ti trattiene? Non è più divertente se non sono io a costringerti" Mia non aveva parole. Come aveva potuto, anche solo per un secondo, dimenticare il malato mentale che si trovava di fronte!? Era ovvio che lui la pensasse così e a Mia non sarebbe dovuto importare un'accidente! Ma allora perché improvvisamente sentì un vuoto incolmabile nel petto?

𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑇𝑜𝑦 || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora