Non lo sapeva, non sapeva perché non era scappata quando gliene era stata data la possibilità, anche se le probabilità che avrebbe trovato la strada di casa non erano a suo favore sarebbe stato sempre meglio di quello che aveva vissuto. E invece no, aveva scelto di restare con lui, perché più di ogni altra cosa voleva capire cosa gli passasse per la testa e sperava che ciò l'avrebbe aiutata anche a capire la propria di testa.
Raggiunsero la stanza dalla quale erano scappati poco prima
"Baciami" le ordinò lei, doveva poter percepire sulla propria pelle quelle labbra per poter capire come si sentiva, Dabi si avvicinò e le prese i fianchi per poi fare incontrare le loro bocche. Una sensazione che non seppe definire si accese in lei, il suo corpo tremò e poi si rilassò, la sua mente non riuscì a pensare a nulla se non a quel tocco semplice ma intenso e particolare, Mia poteva giurare di sentire l'anima di quel ragazzo accarezzarla come nessuno aveva mai fatto prima d'allora, o forse stava solo esagerando e magari era l'unica dei due che provava quelle sensazioni così particolarmente veementi.
Ci rimase un po' male quando Dabi la lasciò, credeva di aver chiarito il fatto che lo voleva
"Che fai?" chiese vedendo il villain allontanare i loro corpi e cercare disperatamente qualcosa nei vari cassetti, dovette fare un respiro profondo per calmarsi
"Devo liberarmi la mente in qualche modo" disse e con quelle parole cacciò una bottiglia di alcol, Mia non sapeva se ridere o arrabbiarsi mentre Dabi stappò il tappo e iniziò a mandare giù
"Vuoi?" chiese, lei annuì: se stavano così le cose allora anche lei voleva bere.Dabi ghignò prima di versarsi un po' della bevanda in bocca, andò da Mia e aprendole le labbra con l'indice e il pollice della mano libera riversò la quantità stanziata nella propria bocca in quella di lei. La ragazza mando giù e gli strappò la bottiglia di mano, fece un lungo sorso che dovette interrompere quando sentì la lingua di Dabi passarle sul collo. Voleva davvero farlo? Insomma, in fondo era Dabi, un villain che l'aveva rapita; peccato che in quel momento la testa e il cuore di Mia la pensavano diversamente quindi, nonostante stesse pensando quelle cose, non si fermò, lo prese e lo baciò mentre gli toglieva la maglietta bianca, lui sorrise e le sussurrò all'orecchio
"Sai che non lo faremo vero?" lei si fermò di scatto, si sentì come se fosse ritornata bambina e le fosse stato appena strappato di mano il suo pupazzo preferito
"Cosa?"
"Sarebbe troppo facile" ghignò Dabi.
Come poteva Mia capire cosa passasse nella testa di quel villain se si comportava in quel modo? Fino ad un attimo fa le era sembrato totalmente il contrario
"Troppo facile?" domandò con una certa rabbia, stava perdendo la pazienza
"Si, sei libera di andartene quando ti pare, sai dov'è l'uscita" disse lui prima di rivestirsi, lasciarle un bacio su una guancia e andarsene
"Dove vai?"
"A uccidere qualcuno" rispose alzando la mano in segno di saluto, Mia crollò sul letto.
E adesso?Non scappò, non se ne andò anche se Dabi, per la seconda volta, le aveva dato il via libera. Se prima Mia era confusa adesso non sapeva proprio dove mettere mano, nella sua di mano però si ritrovò ancora quella bottiglia contenente una forte quantità di alcol, decise che magari il modo migliore per dimenticare tutto quello che era appena successo fosse bere, bere e bere ancora.
Solo quando si ritrovò con la bottiglia vuota capì di aver fatto danni, non si era quasi mai ubriacata in vita sua, non a questi livelli almeno, tutte le volte si dava dei limiti dicendosi di poter al massimo essere un po' brilla ma, pensò, che vista la situazione quelle regole non valevano più. Poteva gettarsi sul letto e dormire, avrebbe fatto bene anche alla sua testa, ma non le andava e soprattutto voleva aspettare che il suo villain tornasse, giusto per dirgliene quattro ora che la sua lingua era così sciolta sotto l'effetto dell'alcol. Frugando tra i vari cassetti trovò una vecchia radio, non aveva idea se funzionasse ancora o meno ma tentò comunque. La poggiò sulla scrivania barcollando tanto che per poco non la fece cadere, ci passò sopra la mano per pulirla da quel dito di polvere dal quale era infettata e, con suo gran stupore, la accese. Alzò il volume al massimo per alimentare il suo stato di ebbrezza e iniziò a girare tra le varie stazioni: nessuna canzone.
Cominciò a stufarsi quando l'udire il suo nome provenire da una stazione radio la fece immobilizzare, non era sicura di aver sentito bene, dopo qualche secondo di interferenza però percepì una voce dire
"Abbiamo qui come testimone una sua grande amica, che come tutti sta soffrendo per la sua scomparsa..." altri secondi di silenzio e poi, quasi non voleva crederci, udì parlare Mina, da tempo non sentiva la sua voce, sembrava stesse piangendo
"Lei è viva, lo so. È forte e troverà un modo di tornare da noi oppure sarà capace di sopravvivere finché non la scoveremo" Mia sgranò gli occhi e istintivamente si portò una mano su un fianco, lì dove era solita riporgere sempre il suo telefono nella tasca.
Ma che cosa avrebbe voluto fare? Chiamare Mina? Mandare un messaggio alla polizia? Il pensiero di scappare non si faceva così vivido in lei dai suoi primi giorni lì, e lo avrebbe anche fatto se solo non fossero irrotti nella stanza Toga e Shigaraki."Bene bene, finalmente una scusa per convincere Dabi ad ucciderti, volevi farci rintracciare!" la accusò Tomura mentre Toga si precipitò alla radio per spegnerla e subito dopo sbatterla a terra distruggendola, Mia non capiva cosa stesse succedendo intorno a lei, non aveva neanche la forza di alzarsi dalla sedia sicura di non essere capace di mettere insieme neanche due parole. La faccia della bionda si piazzò di fronte alla sua ed esclamò
"È ubriaca! Uffi, perché lei si e io no? Voglio beree" iniziò a lamentarsi quest'ultima, Shigaraki alzò gli occhi al cielo dopodiché invitò Toga a lasciarli soli
"E per quale assurdo motivo Dabi ti ha abbandonata qui senza custodia?" domandò, Mia cercò di biascicare una risposta ma tutto quello che ottenne fu riuscire a scuotere la testa
"Allora credo che non gli dispiacerà se ti prendo in prestito per qualche ora" la ragazza percepì le dita del villain accarezzarle la coscia e subito lei divenne consapevole di quello che sarebbe successo. Provò ad urlare ma Shigaraki le tappò la bocca con l'altra mano, prese a dimenarsi ma essendo in quello stato non aveva tanta forza e le braccia del villain non faticarono a tenerla ferma. Stava per rassegnarsi quando Tomura fece per slacciarsi la cerniera dei pantaloni ma proprio in quel momento arrivò Dabi.
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𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑇𝑜𝑦 || Dabi
Fanfic"Potrei toccarti per ore" confessò Mia "Puoi farlo" rispose Dabi stringendole una mano per poi baciarla delicatamente. ~~~~~~~~ Mia è una ragazza frequentante la 1A del liceo U.A., la famosa scuola per heros. Durante il campo estivo, più precisament...