Capitolo 24 - fiamme blu argento

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Forse stava piangendo, non voleva pingere, ne aveva abbastanza di quelle insopportabili lacrime che le appannavano la vista, le bagnavano il volto e le tappavano il naso. Stava correndo e l'unica cosa capace di tenerla ancorata alla realtà era la presa che Dabi stava esercitando sulla sua mano, le loro dita erano incrociate alla perfezione ed il villain che si muoveva a passo veloce un po' più avanti a lei non sembrava intenzionato a lasciarsela scappare, Mia fissava il punto in cui la loro pelle entrava in contatto e si costrinse a concentrare tutti i suoi pensieri lì, su quel tocco. Percepiva la ruvidità di quella pelle viola, pelle che aveva un calore innaturale dopo aver ospitato fiamme di fuoco blu; la ragazza si ricordava vagamente di essere uscita dalla finestra della camera di Shinsou, l'unica cosa di cui era certa era che aveva avuto l'opportunità di salutare per l'ultima volta la sua migliora amica... e non l'aveva sfruttata.

In cuor suo sapeva che a Mina andava bene così, ma neanche il tempo di ragionarci qualche secondo che un senso di colpa immane la invase fin nell'animo e la colpí tanto inaspettatamente quanto meritatamente.
Dopo un po' che si erano inoltrati in quel bosco dal quale Mia aveva osservato l'immenso edificio dello U.A., passando paradossalmente inosservati, Mia non ce la fece più e si abbandonò alla forza di gravità. Cadde sulle ginocchia e quando Dabi perse la presa su di lei, quest'ultima cadde anche mentalmente, non era sicura di riuscire a reggere un altro crollo
"Mia!" si girò il villain urlando in modo sussurrato il suo nome, erano circondati da alberi, tuttavia la prevenzione era fondamentale e urlare non sarebbe stata la scelta più consona.
"Alzati e cammina" continuò il ragazzo, provò a staccarle le gambe dal terreno ma quelle non ne volevano sapere
"Mia!" iniziava a spazientirsi, lei iniziò a respirare con difficoltà
"Non qui! Andiamo! Siamo troppo esposti!" finalmente decise di abbassarsi vicino a lei e la guardò, la ragazza si ritrovò in quegli occhi chiari come fossero un cielo senza nuvole, si scambiarono silenziose parole solo scrutandosi e Mia capí che se non si fosse ripresa li avrebbero catturati.

"Non ce la faccio" sussurrò stringendo la maglietta di Dabi all'altezza del petto
"Devi. Non vorrei essere troppo indelicato dicendo che tutto questo è successo perché tu hai insistito nel voler vedere Mina ma... comunque, avresti dovuto comprendere l'imprevedibilità della situazione già dall'inizio" disse alzandosi
"Non è giusto" le urlò dietro Mia
"Cosa non è giusto, eh? È la dura e semplice verità, accettala, Mia" per enfatizzare quelle parole il villain si voltò e si incamminò
"Smettila di chiamarmi col mio nome!" pianse lei senza avere la forza di staccarsi da terra
"Vuoi abbassare la voce, cazzo!"
"Non è giusto, non è giusto, mi dispiace... io-" una mano le tappò la bocca
"Devi zittirti e camminare, o non sei capace di captare il pericolo che stiamo correndo?"

Camminavano a passo svelto uno di fianco all'altra, in silenzio, Mia stava in tutti i modi tentando di non pensare a nulla e lasciarsi tutto alle spalle. Mentre guardava a terra, coperta dalle folte chiome dei robusti alberi, riconobbe quella via già percorsa in precedenza, si chiese come facesse Dabi a conoscere così bene la strada.
"Adesso?" chiese a bassa voce
"Adesso stai zitta"
"Non rispondermi in questo modo!" protestò
"Ah si? Sennò che fai?" ghignò il villain accendendosi una sigaretta
"Sappi che sono arrabbiata con te, molto. A partite dalla considerazione che hai avuto di me riguardo a non rivelarmi un bel niente del tuo piano!" gli lanciò un'occhiataccia, quelle cose che Dabi aveva detto in macchina con Hawks ancora non riusciva a scrollarsele di dosso
"Ha parlato quella che non ha mai, neanche per sbaglio, accennato al suo ex ragazzo!" 'touche' pensò Mia
"Oh ti prego, non era importante, non è mai uscito l'argomento e non è che potevo venirti a dire, di punto in bianco, 'comunque prima ero fidanzata con un tizio'" disse sarcasticamente
"Beh, da quello che ho visto non mi pare fosse finita fra voi due" parlò quello con disprezzo, Mia fece per ribattere ma si trattenne.

In fondo era vero... lei e Shinsou non si erano mai lasciati ufficialmente, e anche se già da tempo non andavano più d'accordo tecnicamente quando Dabi l'aveva rapita Mia era ancora fidanzata
"Hai tradito il tuo ragazzo viola, ti giuro, avrei scommesso su tutto ma non che andassi a tradire la gente così. E fammi indovinare... con me non era neanche la prima volta che scopavi, vero?" il villain se la rise cacciando fumo dalla bocca.
Mia non credeva di potersi sentire così uno schifo, ma poi Dabi che stava facendo? Voleva farla morire per i troppi sensi di colpa? Non riusciva a riconoscerlo. Fino ad un'attimo fa era convinta non avesse fatto niente di male, anche perché la situazione tra lei e Shinsou era più che complicata. Erano successe cose che neanche Mina sapeva, segreti destinati a morire con lei nella tomba. E adesso arrivava Dabi e riusciva, con solo poche parole, a ribaltare completamente le sue convinzioni.

"Dabi, smettila! Non capisci che mi fai male con queste parole! Mi dispiace che te lo debba dire io, ma non parlare se non sai" provò a suonare decisa, e d'un tratto la invase un senso di paura sconcertante, ormai poteva dire di conoscere abbastanza Dabi da provare a ipotizzare cosa pensasse... ed in quel momento aveva la strana sensazione che quel villain avesse perso la fiducia in lei dopo quel pomeriggio
"Dabi" lo chiamò fermandosi
"Che vuoi ancora?" abbaiò lui
"Solo farti sapere che, qualunque cosa tu stia pensando e provando ora di me, io non ti tradirei mai mi amor, non lo farei con nessuno, Shinsou e io..." si stava impegnando per trovare le parole giuste ma Dabi le tappò improvvisamente la bocca con una mano, con l'altra le prese un fianco e li fece indietreggiare fino ad arrivare dietro ad un'albero.

Mia non potè fare a meno di pensare a quell'attimo asfissiante di quel momento in cui Dabi la rapì mesi addietro, sgranò gli occhi e guardò il villain con espressione interrogativa
"Ferma giocattolino, non fiatare e ascoltami bene..." le sussurrò in un orecchio, la ragazza continuava a non capire fin quando il suo udito non percepì un sottile rumore di foglie calpestate, si chiese come aveva fatto a non accorgersene prima, che stesse perdendo colpi non allenandosi più allo U.A.?
"...adesso io esco allo scoperto e vedo cosa succede, tu corri, corri e non fermarti, per nessun cazzo di motivo. Non guardare indietro, non fare caso a quello che sentirai, non farti vedere... ti ricordi la strada per arrivare lì dove ci ha lasciati Hawks?" Mia annuì e Dabi continuò
"Bene, vai da lui e torna al covo" la guardò con l'espressione più seria che Mia gli avesse mai visto.

Neanche due secondi che la ragazza lo afferrò per la maglietta mentre quello si preparava ad andare
"Non ti lascio" mimò con le labbra, avrebbe pianto se solo non avesse già finito tutte le sue lacrime, non voleva separarsi da lui, non di nuovo.
Ma Dabi sembrava non pensarla allo stesso modo, le strinse i capelli dietro la testa e le baciò una guancia, stette così: con le sue labbra appoggiate sulla delicata pelle di lei per molti secondi e quando si staccò, Mia desiderò poter avere qualche secondo in più, voleva continuare a percepire il villain vicino a lei, avrebbe voluto saper controllare il tempo e fermarlo per l'eternità in quell'istante.
Dabi posò la propria fronte sulla tempia della ragazza e quando quella azzardò voltando lo sguardo, con dispiacere notò che una solitaria lacrima scorreva lungo quel volto straordinario, il villain non vide Mia che lo stava guardando in quanto aveva gli occhi chiusi, riluttante la lasciò andare, non senza prima però lanciarle un'occhiata.

E Mia non sapeva cosa leggerci dentro quegli occhi diamanti, era come se sfogliasse un libro di mille e mille pagine dove non c'era scritto assolutamente niente, o c'era scritto tutto tanto da non poter più contenere nulla.
Quel libro si allontanava a grandi passi e lei avrebbe voluto raggiungerlo e scriverci il proprio nome sopra e raccontare ogni cosa purché riempisse tutti gli spazi vuoti e metterlo in esposizione nel più famoso dei musei.
Forse voleva salvarlo, o forse voleva affondare con lui.

𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑇𝑜𝑦 || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora