2. Segreto

39 3 0
                                    

Mi siedo sul parquet lucido, grondante di sudore.
Avevo prenotato la sala per tutto il resto della giornata, in modo che nessuno si sarebbe messo tra me e i miei allenamenti.
Bevo un lungo sorso dalla mia borraccia blu, il mio colore preferito, per poi sdraiarmi a terra osservando intensamente il soffitto bianco immacolato nonostante l'età avanzata dell'edificio.
Accendo il telefono per guardare l'ora: le 19:48.

"Tutte le lezioni finiscono alle 19:00 il venerdì, direi che ormai saranno andati via tutti" sussurro a bassa voce come se qualcuno potesse sentirmi.

Per esserne completamente sicura, comincio a perlustrare tutte le sale, sistemando ciò che è fuori posto e spegnendo tutte le luci rimaste accese: un lavoro in meno da fare dopo, prima di andare a casa.
Rientro nella sala che avevo occupato fino a quel momento, per poi collegare il mio telefono allo stereo.
Prima di premere 'Play', inspiro profondamente; punto lo sguardo sul mio viso riflesso nello specchio a parete che ho dinanzi, poi finalmente faccio partire la playlist.
Il suono ritmato delle canzoni pop e hiphop pervade la stanza, che in un baleno sembra essere diventata una sorta di discoteca deserta.
Mi guardo intorno un'altra volta, come a cercare un'ultimo via libera.
Ricordandomi che l'unica persona presente a quell'ora nell'intera Accademia sono io, decido di lasciarmi la paura alle spalle anche quella sera, e ballo.

- - -

'Da questo momento in poi, la musica e la danza classica dovranno avere la priorità assoluta per te, ok? Io e tuo padre abbiamo sacrificato tanto per il tuo sogno, rendici orgogliosi'
'Le ballerine di classico dedicano anima e corpo solo ed esclusivamente alla danza classica. Tu sei una ballerina di classico, tutto il resto non conta'
Le parole di mia madre mi tornano alla mente ogni giorno, facendomi sentire continuamente in colpa.
Il problema è che il senso di colpa, per quanto forte, non basta a soffocare la passione per la danza che ho dentro: per la danza classica... e non solo.
Mi sono sempre piaciuti tutti gli stili di ballo, in particolare l'hiphop e il classico.
Vivendo esclusivamente di danza classica però, l'hiphop ha sempre rappresentato per me il mio sogno proibito.
Per chiunque, per mia madre, per la signorina Smith, una ballerina come me non dovrebbe neanche minimamente pensare a qualcosa che non sia danza classica.
Se scoprissero che da ben 2 anni a questa parte mi alleno segretamente anche nello stile hiphop, credo che la mia carriera, così come la mia vita, finirebbero qui.
La prima volta che ho sperimentato segretamente questo stile, ho provato la stessa ebbrezza che ho provato alla mia prima lezione di classico: il corpo pervaso da brividi, una forza interiore improvvisa che ti dona movimenti precisi e veloci.
È possibile amare allo stesso modo due cose completamente opposte?

- - -

Mi accascio a terra in prossimità dello stereo, scollegando il telefono e controllando l'ora: le 21:06.
Sospiro stremata, per poi alzarmi dolorante e raccattare le mie cose il più in fretta possibile.
Mi rivesto, indossando la mia comoda e confortevole tuta e slegandomi i capelli ancora raccolti in uno stretto chignon; mi fa male la testa.
Spengo tutte le luci e mi accingo fuori dall'ingresso.
Subito dopo aver fatto scattare la serratura della porta ed essermi assicurata di aver chiuso correttamente, mi arriva una messaggio da mia madre.

'Ci sono diverse cose da sistemare prima di domani sera, farò molto tardi. Non aspettarmi alzata <3'

Sorrido sarcasticamente.
Conoscendo mia madre, quel messaggio è sicuramente una prova per vedere se sono ancora sveglia o meno.
Lo visualizzo dalle notifiche, senza aprirlo: non sarei cascata nei suoi giochetti.
Se solo avesse saputo che a quell'ora ero ancora davanti all'Accademia, sudata e dolorante dagli allenamenti, le sarebbe venuto un infarto.
Come minimo, quella sera non sarei andata a dormire prima di mezzanotte.
Mi incammino verso casa, con i miei fedeli auricolari che riproducevano le mie canzoni preferite nelle orecchie.
La città sotto il cielo notturno è illuminata da migliaia di piccole luci sfavillanti, che donano al paesaggio tante piccole sfumature diverse.
Mi piace Los Angeles, tanto più nel periodo primaverile.
La fresca brezza è ormai diventata tiepida, satura degli odori dei fiori sbocciati da poco.
Attraversando un breve tratto di città poco popolato, sento improvvisamente dei leggeri rumori alle mie spalle.
Mi blocco sul posto, levandomi una cuffia per verificare di avere udito bene.
Non faccio neanche in tempo a voltarmi, che una mano sconosciuta proveniente da dietro le mie spalle, mi tappa di colpo la bocca, mentre l'altra mi cinge la vita.
Spalanco gli occhi terrorizzata, cercando di urlare e di dimenarmi con tutte le poche forze che ho rimasto in corpo.

ʟᴇᴛ'ꜱ ᴅᴀɴᴄᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora