5. Giornata libera

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Mentre ripercorro la stessa strada già percorsa milioni di volte, non posso fare a meno di guardarmi intorno entusiasta.
Mi sembra di vedere quei luoghi per la prima volta, come se fossi rinata.
Mi dirigo in spiaggia, dove trascorro tutto il resto della mattina a passeggiare a pieni nudi sulla sabbia fresca e asciutta.
Il sole splende, mentre il suono delle onde del mare si unisce alla melodia della musica emessa dai miei auricolari.
Inspiro profondamente l'aria salmastra.
Pranzo con un hotdog al volo, per poi dirigermi al mio negozio di dischi preferito.
Appena entrata mi dirigo subito alla sezione pop; per festeggiare i 4 giorni di completa autonomia che mi aspettavano, avrei avuto bisogno di una colonna sonora adatta.
I miei occhi brillano non appena arrivo davanti allo scaffale con esposte decine di album colorati.
Li osservo attentamente, interrogandomi su quale fosse quello più affine al mio mood attuale.
Finalmente convinta, afferro l'ultimo album dei Maroon 5 dallo scaffale, guardandolo da vicino affascinata ed entusiasta.

"Non posso credere che stai per diventare mio, non sai da quanto tempo ti desideravo!" esclamo tra me e me sussurrando.

"Oh, ma chi si rivede! Che fai, parli anche da sola adesso? Guarda che il CD non può sentirti" mi prende in giro Vivien sbucando dalla corsia adiacente alla mia, seguita dal fratello.

Il mio cuore perde un battito, mentre il mio corpo si irrigidisce.
Vivien ed io ci siamo conosciute un anno prima, quando anche lei e suo fratello frequentavano l'Accademia.
A quel tempo, Vivien era una delle poche persone che consideravo amiche, seppur non ci avessi mai parlato per più di 5 minuti consecutivi.
Era gentile, disponibile e amata da tutti; l'esatto contrario di quello che è diventata ora.
È cambiata dal giorno in cui io sono stata selezionata come prima ballerina per il successivo spettacolo, mentre lei non aveva ottenuto nemmeno un ruolo secondario nonostante le continue lodi che le venivano fatte.
Neanche una settimana dopo, lei e suo fratello avevano lasciato l'Accademia, tagliando i ponti con la signorina Smith e con tutti quelli che frequentavano la sua Accademia, tra cui anche io.
Nel corso di quest'anno mi è capitato di rivedere Vivien qualche volta a diversi eventi di beneficienza o a spettacoli a cui siamo state entrambe invitate ad assistere; inutile dire che il nostro rapporto è totalmente cambiato, così come lei.

"È sempre un piacere rivederti, Vivien. E comunque, questi non sono affari che ti riguardano"

"Vorrei poter dire lo stesso Brianna, ma purtroppo per me non è mai un piacere rincontrarti. Che cos'hai lì?"

Alla sua domanda nascondo il CD dietro la schiena.
Nessuno avrebbe mai dovuto sapere della mia passione per altri generi musicali, specialmente lei.

"Pop e hiphop... mmmh, credo che tu abbia sbagliato corsia cara, non penso che tu sia una da ascoltare questa robaccia" continua a canzonarmi dopo aver letto il cartello affisso sullo scaffale.

Sento la rabbia e l'irritazione continuare a crescere; non sarei stata zitta ad incassare i suoi colpi.

"L'unica che ha sbagliato corsia qui sei tu, cara: le canzoni per bambini sono laggiù in fondo" le rispondo indicandole un punto al lato opposto del negozio.

Vivien spalanca gli occhi stupita e offesa, mentre suo fratello si trattiene dallo scoppiare a ridere.
Una volta acquistata un po' di sicurezza, smetto di nascondere l'album.

"Uh, allora avevi davvero preso qualcosa prima. Mi devo ricredere, Brianna; sei davvero il tipo che ascolta questa sottospecie di rumore"

"Non vedo come la cosa ti riguardi, Vivien" rispondo sorpassandola per dirigermi alla cassa.

"Chi altro sa che ascolti questa roba? Non credo che la signora Davis ne sia a conoscenza" mi minaccia.

Mi blocco all'istante, rivolta di spalle verso di lei.

ʟᴇᴛ'ꜱ ᴅᴀɴᴄᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora