Capitolo 12

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Ginevra Pov. 


Vengo trascinata fuori dal patio senza tante cerimonie e sono abbastanza onesta almeno con me stessa da ammettere che ne sono sollevata. L'aria diventa irrespirabile ogni volta che la sua assistente è nei paraggi. Il mio istinto mi avverte che c'è qualche cosa che non va, ma non riesco a capire. Come non capisco come abbia fatto a confidarmi con lei sulla violenza subita. Non siamo mai state amiche e non l'ho detto neanche alla mia famiglia, perché avrei dovuto dirlo a lei?

- Dove stiamo andando? Non penso di essere vestita per un giro attorno al vulcano-

- Non andiamo al vulcano infatti-

- Oh – faccio, non riuscendo a celare il mio disappunto.

Si volta, lanciandomi un'occhiataccia. Lo ricambio con uno sguardo innocente.

- Potresti anche non essere così dispiaciuta di non potermi gettare nel vulcano. Lo so che è stato il tuo primo pensiero -

Sorrido.

- Come mi conosci bene –

- Più di quanto tu pensi –

Stavolta sono io a sollevare un sopracciglio.

Ah davvero? E cosa gli fa pensare di conoscermi? Voglio dire, ci siamo frequentati per un anno, e si, ammetto che non ero così disinteressata come mi piaceva fargli credere e no, non ho iniziato a frequentarlo per fare un dispetto a mio fratello che lo odia. In realtà quando mi ha abbordata al bar di uno dei suoi stramaledetti club, dove stavo festeggiando il compleanno di una mia amica, ho pensato che non volessi averci nulla a che fare. Io con la mafia avevo chiuso, soprattutto con uno che per guadagnare vendeva donne innocenti. E poi conoscendolo meglio....

Mi riscuoto dai miei pensieri allo schiocco delle dita davanti al mio volto.

Ma davvero???

- Non sono un cane –

Sorride.

- Sembravi persa nei tuoi pensieri-

- E hai pensato che schioccarmi le dita davanti al volto potesse riportarmi alla realtà? –

Si stringe nelle spalle.

- Ha funzionato. O quello o un bacio-

Sospiro, esasperata.

- Prova a baciarmi e puoi dire addio agli attributi per il resto dei tuoi giorni. Ho un'ottima mira-

- Sono terrorizzato-

Scuoto la testa.

- Sei deficiente, ecco cosa sei-

- Sto quasi pensando di lasciarti qui mentre io vado a recuperare quella pazza di mia sorella. Sono sicuro che tu e Lidia abbiate tante cose da dirvi –

Lo guardo ad occhi sgranati.

- Non puoi farmi questo- Sibilo sconvolta.

- Allora sii gentile-

- Lo sono. Se non lo fossi a quest'ora avresti un buco in testa. Chissà, magari prendendo aria il cervello si ossigena e riprende a funzionare-

Scoppia a ridere.

- Sei una strega-

Mi stringo nelle spalle.

- Se non andiamo al vulcano, dove andiamo allora? In uno dei tuoi bunker segreti? Mi lascerai lì incatenata a pane e acqua? –

HIS  for a year (MAFIA SERIES 5) CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora