Thiago POV.
Parcheggio la macchina nel parcheggio di un anonimo palazzo ad un piano, ma lungo quanto l'intero parcheggio. Controllo l'indirizzo, ma non mi sono sbagliato. La piccola peste è venuta qui, anche se non vedo la macchina da nessuna parte.
Corrugo la fronte.
Non ha l'aspetto di un albergo, ma non è neanche un ristorante e per di più è fuori dalla rotta del lusso. Che diavolo ci fa una principessa viziata in questo posto dimenticato da tutti?
Scendo dalla macchina con un sospiro, guardandomi intorno per avere almeno un'idea di che cosa mi aspetti, ma non vi sono indizi che indichino che cosa si faccia in questo caseggiato.
Sospiro, dirigendomi verso la doppia porta. La apro e ciò che vedo mi blocca sui miei passi.
Un enorme stanzone dove sono sistemati tavoli e panche e dove uomini, donne e bambini di ogni età sono intenti a pranzare. Il resto è in fila verso quella che deve essere la mensa.
- Non sembri bisognoso di aiuto, ragazzo-
Mi volto ad incontrare il volto sorridente di un sacerdote.
Sorrido.
- In realtà sono qui per qualcuno-
- E posso sapere chi è? Come vedi la gente che è in questa sala non ha affari con la gente come te, figliolo-
Annuisco, mentre il mio sguardo scandaglia la stanza, alla ricerca di una certa ragazzina.
All'improvviso un rumore di piatti rotti attira l'attenzione della sala. Istintivamente mi guardo intorno alla ricerca di pericoli. Ma il mio sguardo si posa su un ragazzino all'incirca di dieci anni, emaciato e con una stampella che osserva i cocci assieme ai residui di cibo ai suoi piedi, le mani strette a pugno, il corpo rigido.
Il sacerdote accanto a me sospira, rassegnato, ma prima che possa fare un passo una figura appare nel nulla e si accuccia davanti al ragazzino, incurante dei cocci e del cibo ai suoi piedi. E la figura in questione è la ragazzina dalla lingua tagliente che questa mattina ha sparato ad un uomo come se fosse una cosa normale. La vedo parlargli, mentre il ragazzino scuote il capo per tutto il tempo. Ma alla fine sembra rassegnato e quando si rimette in piedi, accetta di sedersi ad un tavolo, mentre un'altra donna, probabilmente una volontaria, gli porta un altro piatto posandolo davanti a lui. Non so che cosa gli dice, ma dall'espressione severa immagino sia un rimprovero.
-Povero ragazzo. Spero che si riprenda e dimentichi ciò che ha passato. Ma certe ferite sono dure da far guarire anche se la nostra Juliana ce la mette tutta –
Corrugo la fronte.
- Juliana? –
Si volta, guardandomi incuriosito.
- È grazie a lei e alla sua generosità se questo centro è aperto e ha tutto ciò che serve per aiutare le persone bisognose-
Qualche cosa nella mia espressione deve aver lasciato trapelare la mia incredulità perché sorride.
- Non lo sapevi, vero? Non c'è da stupirsi. Non lo sanno neanche i suoi fratelli o sua madre. I soldi che ci passa ogni mese fanno parte della sua rendita mensile. Quando entrerà in possesso del fondo che suo padre le ha aperto, utilizzerà quei soldi per ampliare l'ala dormitorio. Sta diventando un po' stretta, ma al momento abbiamo altre priorità. Come rifare il tetto –
Sollevo lo sguardo, notando che vi sono alcune perdite. Se dovesse piovere difficilmente basterebbero alcuni secchi d'acqua a fronteggiare il temporale.
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HIS for a year (MAFIA SERIES 5) Completa
RomansEd ecco un altra storia della famiglia Bellomo, dopo My mafia e Broken Love questa volta è la volta di Ginevra, Ginny per gli amici. Che cosa accadrà quando per salvare una bambina da un bordello, accetta il ricatto di Gabriel con cui ha avuto una...