"Ma dai stai tranquilla che sono solo cazzate." Cintya si prende gioco di me.
"Era uno scherzo?" chiedo io, ma in realtà sto sperando in una risposta negativa, sto sperando che questa cosa assurda sia vera, sto sperando che Dafne sia vera.
"No, a scuola me lo hanno detto veramente, ma io non ci credo."
"E perchè non dovresti scusa?"
"Ti sembra possibile una cosa del genere?"
"Si." mi scappa per sbaglio.
"Si?" Poi realizza.
"Tu? Con chi? Come si chiama? Sei innamorata? Com'è? È bello? Oh no, è brutto, lo sapevo."
"È bellissima." La interrompo
"Tu sei, insomma" non la ascolto più perché il modo in cui sta parlando mi ricorda la festa, quando sono stata io a fare così con Dafne.
"No zitta, devo andare."
"Stai andando a dormire?" Grida esaltatissima mentre vado in camera mia.
"Stai zitta." Le urlo addosso ormai dal piano di sopra.
Entro in camera, chiudo a chiave. Dormi Carlotta, ti prego. Addormentati e sognala ancora. Mi giro e rigiro nel letto ma nessun risultato. Ad un certo punto mi ritrovo dentro un luna park, precisamente seduta in uno sgabbiotto della ruota panoramica.
Sono passate ore e Dafne non arriva, ma poi finalmente:
"Ma non eravamo in un camion?" La voce angelica di Dafne mi riporta la felicità, quella vera.
"Dafne, che bello vederti"
"No, non lo è." Questa sua semplice frase distrugge tutte le mie aspettative e distrugge anche me.
"Come?"
"Non è affatto bello, cioè tu sei reale? Io lo sono? Sto sognando? Oppure stai sognando tu?Magari sono solo frutto della tua immaginazione e tutta la mia terribile vita è solo un tuo stupido sogno perverso."
"Smettila." Non glielo dico con cattiveria, infatti le prendo la mano, poi continuo:
"Smettila Dafne, qui nessuno ci può vedere, qui siamo solo io e te. Mia sorella mi ha detto perchè ci siamo incontrate la notte scorsa."
"Le hai raccontato di me?" Interrompe, forse speranzosa di un si, forse impaurita da me, non si capisce, ha un viso senza espressioni.
"Cavolo no, sei pazza?"
"Immaginavo, continua."
"Mi ha raccontato che alcune persone si incontrano solo la notte, quando dormono. Sono reali, ma non vivono nella stessa città." Mi sta guardando come se le avessi tirato un pugno in pancia, o come se le avessi appena detto che la amo. Non farei mai nessuna delle due cose, ovvio, ma era per dare l'idea di quello che le leggevo in viso.
Così decido di riprendere il discorso, mi da fastidio il silenzio:
"A proposito di città, tu dove vivi?"
"Io abito a Londra." Mi svela, ignorando il mio discorso di prima.
"Londra? Abiti lontanissimo da me, io abito in Svizzera." Mento istintivamente, vivo a New York, ma visto che magari è una maniaca è sempre meglio fingere su qualche cosa.Non riesce a rispondermi perchè scompare un attimo dopo. Che palle. Mi sveglio anche io, per colpa di mia sorella che bussa alla porta: "Fammi entrare, parliamone.""No, vattene. Mi hai svegliata stron-" Non faccio in tempo a finire la frase che sento la voce di mia madre dall'altra parte della porta, vicino a quella di Cintya. "Carlotta, come ti permetti? Tua sorella è la ragazzina più intelligente del mondo a soli tredici anni e tu la tratti così? Apri questa porta o la tompo a calci, gli stessi che ti darò se non scendi a cenare adesso." Poi se ne va, sento i passi. Non capisco perché tenga le sue scarpe tacco dodici anche in casa. Quando mi assicuro che non è più li apro la porta."Scusa Carly, mi dispiace. È lei la stronza." Dice mia sorella con il viso da cane bastonato."Si certo però non mi hai difesa quando era qui. Dille pure che non ho fame." Chiudo la porta e mi ritiro in camera mia, il posto che mi mette tranquillità.
STAI LEGGENDO
non so perchè
Romancenon so perchè sono così. non so perchè mi piace lei. non so perchè mio padre mi picchia. non so perchè abusa di me. non so perchè sono ancora in vita. non so perchè mi piace lei. non so perchè mi piace lei. perchè lei, lei, lei, perchè. non so neanc...