Ma qual è la realtà? (Carlotta)

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Credo di essermi appena svegliata. Quindi avevo ragione? È stato tutto un sogno? No, non può essere vero, ma io volevo che quel bacio fosse frutto della mia immaginazione, allora perchè questo senso di pesantezza mi pervade? Perchè sto soffrendo? Non è possibile, Dafne mi piace forse? I mille pensieri che ho per la testa mi uccidono ma il più importante, quello che voglio sottolineare, è la la necessità di sapere dove mi trovo. Mi sto guardando in giro finchè... cazzo. C'è una ragazza per terra. E' morta?

Sembra di essere in una stanza ed è tutto buio, quindi non la vedo bene

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Sembra di essere in una stanza ed è tutto buio, quindi non la vedo bene. L'unica cosa che sto provando è un disagio incredibile, nonostante il fatto che da piccola ero riuscita a mandare via i miei attacchi di panico con diverse medicine, a volte tornano dolorosi come il phone nella vasca da bagno. La mia ansia patologica e tutti questi altri problemi sono stati il motivo per il quale sono la figlia messa da parte (oppure il contrario? Nel senso, il fatto che i miei genitori non mi considerano sono la ragione dei miei attacchi di panico?) infatti mia sorella minore va in una scuola privata ed è viziatissima e mio fratello maggiore viene lodato come se fosse Dio. Io invece vado nel liceo classico vicino a casa mia, perchè così quegli stronzi dei miei genitori non sono costretti a scomodarsi in auto per accompagnarmi e venirmi a prendere.

Ma a parte i miei problemi familiari, finalmente capisco chi è la ragazza sdraiata per terra: "Dafne? Svegliati cazzo"
Quando si sveglia iniziamo a parlare di dove siamo eccetera. Mi vengono più volte altri attacchi di panico, il respiro si fa pesante, il peso sul mio stomaco è enorme e le lacrime scendono giù velocemente, ma nel buio esse non si vedono. Dafne riesce a tranquillizzarmi. È perfetta.
Cerchiamo i telefoni per poter scrivere a Justin, ma lo trovo solo io ed è pure scarico. Sono quasi le quattro del mattino. Com'è possibile?
Arriva il messaggio di risposta di Justin. Io e Dafne non siamo mai andate alla festa. E lui mi minaccia dicendo che mi avrebbe fatto passare quello che gli ho fatto passare io se avessi fatto del male a Dafne, anche se, se la toccassi lo farei solo per delle carezze e mai per provocarle dolore. Carlotta ripigliati non puoi pensare queste cazzate.
Dafne probabilmente ora è incazzata con me, siccome non le ho detto cosa ho fatto al suo amico. Alla fine Justin è stato molto utile, mi ha aiutata ad allontanare quella ragazza da me un po' di più. Il mio scopo, no?

Ma dopo un po' per sbaglio comincio una conversazione pensando ad alta voce: "Quindi tutto quello che è successo alla festa è stato un sogno? Nel senso, tutto tutto?" Sto pensando al bacio, come prima.
"Si, ogni cosa." risponde lei.

"Buongiorno Carlotta." La voce di mia sorella minore Cintya mi riporta alla realtà. Ma qual è la realtà? Era forse la festa? O il camion? Oppure è quest'ultima? Non ci sto capendo più un cazzo.
"Sai che parli nel sonno?" continua lei.
"Come hai fatto a sentirmi? Abbiamo le stanze separate."
"Sta notte ho fatto un incubo quindi sono venuta qui. Comunque dicevi un sacco di cosa assurde."
"Ah si? E quali?" Ho veramente paura di aver parlato di Dafne.
"Tipo che non sei lesbica e dopo pure che eri in un camion. Poi hai anche pianto."
"Ah, lascia perdere, sono strana." Dico stranamente calma, poi continuo per cambiare discorso: "Ma qual'era il tuo incubo?"
"Era stupido, ho sognato semplicemente che mi alzavo tardi e non riuscivo a vestirmi, quindi andavo a scuola in pigiama. Bel primo giorno di merda, vero?"
"Primo giorno? Cioè non era ieri?" chiedo più stupita che mai.
"No è oggi, su sbrigati."

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