𝐗𝐂𝐕𝐈

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Anche se Charleston non è una città molto fredda, il gelo invernale si fa comunque sentire e penetra nelle ossa delle persone, soprattutto dei più piccini che hanno una salute cagionevole.
Uno starnuto dopo l'altro, le guance rosse e la fronte bollente: ecco come è conciato Scorpius Smith-Malfoy.
Dopo giorni a correre in cortile il brutto tempo gli ha giocato un brutto scherzo, soprattutto perché non ha ascoltato sua mamma quando gli ha consigliato di indossare sempre la sciarpa durante la ricreazione.
Quando Esme questa mattina gli ha chiesto come stesse ha risposto "benissimo", con aria convinta, e questo perché voleva correre a scuola per stare con i suoi amichetti.
Ma poco dopo l'inizio della giornata l'influenza ha avuto il sopravvento e la maestra ha notato i suoi occhi lucidi e l'espressione estremamente stanca.
Non è riuscito a correre verso il cortile ed è rimasto nel suo banchetto a tossire e starnutire.

La signora Patel non ha esitato un attimo che l'ha portato in infermeria dove gli hanno subito dato uno sciroppo e coperto con un plaid caldo.
«Adesso chiamiamo subito casa che hai bisogno di risposo» sospira la maestra, accarezzando la sua schiena e scuotendo piano il capo «Mi sono permessa di chiamare un pediatra di fiducia, darò il numero ai tuoi genitori»
Sapendo che sono inglesi, la donna si è preoccupata in caso non avessero un dottore a cui rivolgersi, soprattutto perché la sanità in America funziona in maniera molto differente rispetto ai paesi Europei.
Così, lei ha chiamato immediatamente Draco, sapendo che Esme è a lavoro, e il padre si è precipitato a scuola in pochi minuti, preoccupatissimo per quel bambino.

«Oh, Scorpius, come ti senti?» domanda non appena sopraggiunge in infermeria.
Poi si volta dall'infermiera e dalla maestra e rivolge un sorriso gentile: «Vi ringrazio per la vostra incredibile disponibilità, davvero».
«Questo è solo il nostro lavoro signor Malfoy» afferma Padma «Anzi, ci siamo permesse di avvisare un pediatra di fiducia, che si recherà domani mattina a casa del bambino per visitarlo»
La notizia non è molto positiva per Draco, ma la ringrazia e non aggiunge altro.
Adesso vanno sistemate un paio di cose con Esme a casa, quindi deve immediatamente avvisarla e insieme si dovranno occupare di Scorpius che non sta per niente bene.

Il piccolo viene preso in braccio dal papà e tornano immediatamente a casa, ma quella di Scorpius visto che è la più adatta per la sua convalescenza.
Lo cambia in fretta e lo mette nel suo lettino sotto le coperte, dandogli un bacio sulla fronte con amore: «Io ora chiamo mamma, riposa qui amore di papà».
Con il telefono di casa compone il numero della libreria dove lavora e le comunica l'accaduto in poche parole così da non perdere tempo.
Scorpius si sarà ammalato solo un altro paio di volte in tutti quegli anni, ma adesso sembra davvero un brutto malanno, nonostante non sia niente di grave o preoccupante.

Scontato l'arrivo di Esme dopo soli due minuti, che ha chiesto a Hanna di poter prendersi un paio di giorni di ferie per il figlioletto.
«Che succede? Come sta?» parla di fretta mentre entra in casa.
«Sta' serena, è solo un po' febbre, niente di che» cerca di confortarla Draco, avvicinandosi a lei «Il bambino è in camera a riposare, a scuola gli avevano già dato le medicine»
«Che medicine? Che ha avuto?»
«Esme, calma, non ti agitare, si parla solo di uno sciroppo e la tachipirina» spiega con voce pacata, accorgendosi del suo allarmismo «Il problema è che domani dovrebbe fargli visita un medico»
Lei sbatte una mano contro la fronte e prende un profondo respiro: «Cazzo... non ci voleva».

Ma perché quei due temono il pediatra? È molto semplice: così non possono usare alcun tipo di pozione, ma devono lasciar fare alla classica medicina babbana.
Non che ci sia qualche problema, ma in questa maniera avrà una ripresa un po' più lenta visto che non possono usare la magia e farlo stare bene in pochi minuti, sarebbe molto sospetto.
Almeno fino a domani il piccolo deve aspettare che la tachipirina faccia il suo effetto così da presentarlo al medico nelle "giuste condizioni".
Questo pensiero irrita molto Esme che vorrebbe immediatamente farlo guarire con un colpo di bacchetta, pur sapendo che un po' di febbre non fa male a nessuno e tra qualche giorno con delle semplici medicine sarà come nuovo, ma non sopporta l'idea che il bambino starà male per più di pochi secondi.

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora