𝐋𝐕𝐈𝐈

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Esme dorme, dorme e ancora dorme, mentre Draco la tiene stretta tra le proprie braccia e le dona innumerevoli carezze.
La sente spesso agitarsi nel sonno, ma per fortuna grazie alla sua presenza riesce a calmarsi facilmente.
Basta che lei senta il suo caldo respiro o il battito del suo cuore per acquietarsi.
Non riposava così bene da oltre trecentosessantacinque giorni, mentre adesso può rilassarsi abbracciata al suo amato.

L'uomo, invece, non riesce a riposare nemmeno per un minuto, visto che i pensieri lo travolgono come una marea in tempesta.
Le sue mani che le regalano dolci gesti si muovono meccanicamente, mentre gli occhi sono rivolti quasi tutto il tempo verso il soffitto.
Tra le sue braccia ha una donna ormai distrutta, debole, alla quale non è rimasto nulla nella vita, e si pone fin troppe domande, si chiede chi sia stato a ridurla così.
Lo stomaco sembra in subbuglio, si contorce dai dolori provocati dal pensiero che suo padre probabilmente è coinvolto in quelle torture.
Non sa bene i dettagli e vorrebbe darsi tante risposte.

Volta le pupille verso l'orologio posato sul comodino e nota che si è fatto davvero tardi.
Dovrebbe preparare la cena, dare da mangiare al gatto, e poi ha bisogno di alzarsi e staccarsi da lei per qualche minuto.
Deve prendere aria, deve allontanarsi qualche istante visto il nervosismo che trapela dalla pelle.
La sposta molto delicatamente, posa un cuscino dove era adagiato lui stesso e lascia che lei lo stringa e si possa sentire comoda.
La fissa per qualche istante e le dà un bacio sulla fronte con dolcezza.
'Dannazione, ti amo da morire' pensa amareggiato nell'osservare quel corpo debole.

Scende in cucina e inizia a sistemare ogni cosa a dovere, prima di tutto il suo Salem e poi si dedica al loro cibo.
Fruga per il frigo e la dispensa, prendendo tutti gli ingredienti per una buona zuppa calda.
Lei sicuramente apprezzerà e sarà facile mangiare qualcosa che non bisogna più di tanto masticare.
Le mani quasi tremano mentre cucina, ripensa alle condizioni di Esme, all'anno passato in solitudine, al piano di Meredith, a tutto.
Un vortice di emozioni e di sensazioni negative sembrano avvolgerlo e vorrebbe spaccare qualcosa per la rabbia.
Stringe con forza il manico del coltello e la mascella si serra duramente, con l'odio che accresce nelle sue vene e alimenta l'ira.
Si sente affogare nei problemi, nei dispiaceri, e questa volta non nutre quell'angoscia che ha sentito un tempo durante la mancanza di Esme.
Adesso è solo frustrato, dilaniato, si sente perso perché sa che la situazione ha superato il limite.

Improvvisamente un urlo.

I pensieri cessano di vagare nella mente non appena ode la voce di Esme e il coltello cade sul tavolo istintivamente.
Si materializza in un batter d'occhio da lei spaventato e la nota tremante e con gli occhi spalancati nel letto.
«Che succede? Cosa è successo?»
Lei muove velocemente gli occhi a destra e sinistra, cercando di capire se sta sognando o meno, se è tutto frutto della sua immaginazione o è sul serio con il suo Draco.
L'uomo si siede al suo fianco e le sposta una ciocca di capelli, osservando il suo volto spaventato e qualche goccia di sudore che gronda dalla sua fronte.
«Hai fatto un brutto incubo, amore, ma ci sono io ora» mormora per confortarla, vedendola subito annuire frettolosamente.
Le posa un bacio premuroso sulla fronte e percepisce ancora l'immenso disagio che sta provando.

Esme è troppo turbata, si può azzardare a dire che è traumatizzata e la motivazione è chiara.
Non ha ancora elaborato la sua permanenza a casa e non appena non ha sentito l'uomo vicino a sé ecco che i tormenti sono tornati a disturbarla.
Deglutisce e riceve altre carezze sul viso, sentendosi man mano sempre più tranquilla.
«S-scusami...» balbetta stringendo gli occhi e ricevendo un bacio: «E di cosa? Stai serena, amore mio».
Scuote la testa e mugola: «Non per questo».
Lui non comprende e la vede chiudersi a riccio con le poche energie che ha: «Scusami, scusami».
Ripete questa parola più volte con un filo di voce e tanta è la vergogna adesso che non riesce quasi a respirare.
Si sente un mostro, un peso per quell'uomo così meraviglioso.
Ai suoi occhi Draco è perfetto, un uomo incredibile che l'ha salvata, mentre adesso lei gli ha anche bagnato il letto.
Dire che si sta odiando è dire poco e avrebbe preferito morire che farlo faticare.

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora