𝐗𝐈𝐈𝐈

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Draco si sveglia presto quest'oggi, si stiracchia e sbadiglia ancora assonnato.
Volta il capo mentre strofina una mano contro il proprio viso e nota al suo fianco una scenetta estremamente dolce: Scorpius è tra le braccia della sua mamma e riposa beatamente, ronfando mentre stringe con le sue paffute manine la sua maglia; o meglio, stringe il pigiama del marito che lei indossa personalmente con fare tenero.
Vorrebbe lasciarla dormire, ma purtroppo devono lavorare.
Si avvicina alla moglie con molta calma e le posa un bacio sulle labbra: «Fatina, buongiorno».
Mugola appena si sente chiamare e arriccia il naso, svegliandosi con molta fatica.
«Mhn... che ore sono?»
«L'ora di andare a lavoro, fatina»
Sbadiglia e apre gli occhi con un leggiadro sorriso, stringendo appena il piccolo e notando che sta ancora dormendo profondamente. Posa un bacio sulla sua testolina e poi porta gli occhi nuovamente su quelli del marito, dedicandogli un sorriso estremamente amorevole.

«Dormito bene, amore mio?» domanda lei mettendosi seduta e mantenendo ancora Scorpius stretto a sé.
«Molto bene» le sposta una ciocca di capelli dal viso e le dona un altro bacio ancora «Non volevo proprio svegliarmi, infatti»
Entrambi accennano una risatina e si sforzano questa volta ad alzarsi per iniziare la loro solita routine. Posano il bambino in una culletta comoda e animata con la magia, che fluttuando segue i due a ruota.
Essere genitori è difficile, ma l'aiuto della magia riesce a semplificare molte azioni quotidiane.
Si lavano, si vestono, preparano la colazione e nutrono il loro amato gattino, che si struscia vicino le loro gambe tutto contento.
Fa le fusa, miagola e la coda è dritta dritta in alto, contento di poter dare loro il buongiorno.
«Ma ciao, cucciolo» si piega Esme verso il micio e gli dona non poche carezze, godendosi la sua morbidezza unica «Oggi torneremo un po' tardi, ma non ti preoccupare avrai tanto buon cibo!»

Non appena ogni cosa è stata sistemata e i due sono pronti per recarsi al Ministero, lasciano il piccolo dai nonni come è loro solito fare e si dirigono a lavoro.
Un'altra giornata impegnativa è alle porte.

«Oggi mi tocca lavorare con questo antipatico di un Malfoy» sghignazza Esme mentre camminano uno al fianco dell'altra per uno dei lunghi corridoi dell'istituzione.
Lei indossa la sua divisa scura da Auror, formata da un trench con lo stemma ministeriale e un pantalone aderente; sopra l'indumento inferiore è attaccato il suo solito pugnale e i capelli sono legati in una coda alta e pratica. A dire il vero, Esme è davvero mozzafiato nelle vesti di Auror.
Il suo Draco, invece, per via della sua posizione, si veste senza alcuna uniforme particolare ma ugualmente molto formale: un completo grigio scuro, una camicia e una cravatta tortora.
«Devi sempre lamentarti, vero?» domanda lui con una risatina, scuotendo la testa e lasciandole un pizzicotto sul braccio che la fa sussultare.
«Sì, perché sei un brontolone quando lavori» si sfrega il braccio e gli lascia anche una scherzosa gomitata.
«Avanti, scema, entra che abbiamo tanto lavoro da fare oggi» apre la porta del proprio ufficio e con un gesto del capo la invita a recarsi dentro.
«Visto? Devi sempre brontolare!»
Alza gli occhi al cielo esasperato ma non le dice più nulla, non volendo rubare altro tempo ai loro doveri.

Si mettono a sedere e lei si sfila la propria giacca, pronta a compilare assieme al marito non pochi moduli. Non le diverte molto quella parte del proprio lavoro, ma essere il capo del suo dipartimento comporta anche alcune mansioni piuttosto noiose.
Draco tira fuori varie documentazioni da dover analizzare e porge alla moglie quelle destinate a lei sentendola subito sbuffare.
«Non hai nemmeno iniziato e già ti lamenti?» ride lui e sbatte i bordi dei fogli sulla scrivania per potergli raddrizzare «Sei davvero esagerata»
«Draco, io sono un Auror, faccio missioni, alleno le reclute, mi annoia firmare e leggere queste robacce!»
«E da Auror ti tocca anche questo, fatina» le tira un altro pizzico ancora e le passa nel frattempo un calamaio, invitandola ad iniziare.
Ma Esme, per quanto poco contenta di quella mansione, è una grande lavoratrice e non perde tempo a fare ciò che deve.

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora