*Law pov*
Law: "Maledizione!"
Correvo il più veloce possibile, seguito da Luffy. Facciamo ancora una curva e siamo davanti alla scuola.
Luffy mi supera, essendo molto più atletico di me. Ci indicano la porta del terrazzo e usciamo senza salutare. Lì c'era Micheal, era sul bordo del tetto. Si stava per buttare giù, quando sentì la porta aprirsi si girò. Ci guardò per un po', non sembrava che il nostro arrivo lo avesse colpito più di tanto. Lasciai il lavoro a Luffy, Micheal era molto più affezionato a lui che a me. La cosa non mi dava fastidio, se fossi stato al suo posto proverei lo stesso sentimento.
Luffy: "Ei, ei, tesoro, vieni qua"
Micheal: "Voglio raggiungere mia sorella"
Luffy: "E invece no"
Micheal: "Sì, io..."
Luffy: "Se vai da lei non sono sicuro che ti accoglierà. Anzi, ne sono più che certo"
Micheal: "Ma io sono suo fratello"
Luffy: "Sei proprio un idiota. E io che pensavo di essere lo stupido di famiglia. Allora, facciamo che tu muori, tu vuoi solo il bene per tua sorella, giusto?"
Micheal: "Sì"
Luffy: "Bene. Allora tu sei lì tranquillo in paradiso quando ti ritrovi accanto tua sorella. Le chiedi come sia morta e lei ti risponde che si è suicidata per stare con te. Tu cosa faresti?"
Micheal: "Le direi che è stupida"
Luffy: "Appunto"
Micheal: "Non ho capito il nes-... Oh..."
Se qualcuno mi avesse chiesto chi fossero le due persone più idiote al mondo avrei avuto la risposta pronta, senza doverci pensare troppo. Mio marito e mio figlio erano due idioti. Facevano tutte scene che ti facevano preoccupare e alla fine non succedeva niente. Davvero due idioti. Sospirai, cos'altro avrei dovuto fare? Micheal andò verso Luffy che gli diede un bel pugno nello stomaco. Micheal cadde. Quando si ritirò su iniziò a parlare tranquillamente con Luffy del nuovo videogioco. Io mi scusai con tutti e ce ne andammo. Davvero, speravo di non dover tornare mai più in quella università.
Arrivati a casa Luffy chiamò Usopp, suo figlio Hase era il miglior amico di Makomo. Loro erano in vacanza per far prendere aria a Kaya e Luffy gli chiese se potevano ospitare Makomo per un po' di tempo. Loro accettarono volentieri. Makomo partì il giorno stesso, così da poter arrivare prima di cena. L'aveva fatto per far calmare Micheal.
Noi andammo a dormire distrutti. Il giorno dopo, appena svegli, sentimmo suonare alla porta, andai ad aprire, c'era un ragazzo coi capelli rosa e gli occhiali con vicino un signore taciturno, forse 80 anni, molto grande.
Coby: "Buongiorno, io sono Coby, un amico di Luffy- san. Potremmo parlare con lui?"
Law: "Certo. Luffy!"
Luffy arrivò, guardò fuori dalla porta e la sua faccia cambiò, era arrabbiato.
Luffy: "Coby, tu sei il benvenuto, ma lui..."
Coby: "Lo so, ma mi devi assolutamente aiutare"
Luffy: "Entrà"
Luffy e l'altro signore si squadravano con odio. Coby si sedette e incominciò a parlare con Luffy.
Coby: "Vedi, dobbiamo trovargli un posto, noi pensavamo a una casa di riposo ma..."
?: "Non ci penso neanche a rimanere chiuso fino alla fine dei miei giorni in una casa con tutti quegli anziani!"
Coby: "... Hai capito. Abbiamo deciso di prendergli una casa, così che possa vivere come meglio gli pare, ma dobbiamo fare ancora alcune cose e nessuno lo può ospitare, quindi, ecco, ho pensato a te."
Luffy: "Non se ne parla"
Coby: "Ti prego, siamo disperati"
Luffy: "Mai"
?: "Per una volta sono d'accordo con il criminale"
Luffy: "Se volete uscire..."
Li stava portando fuori dalla porta quando Coby s'impuntò.
Coby: "Fallo per tuo fratello!"
Luffy: "Non tirarlo in mezzo!"
Coby: "Allora fallo per Garp-san, ma ti prego Luffy-san..."
Luffy: "Va bene, ma solo una settimana"
Coby: "Oh, grazie mille. Tornerò fra una settimana."
Coby uscì e ci lasciò con quell'uomo. Io non ci avevo capito niente. Guardai Luffy ma lui non diede nessun segno.
Luffy: "Vieni, ti porterò nella stanza degli ospiti"
Ebbene sì, ci eravamo trasferiti in una casa con un po' più di stanze. Così adesso avevamo anche due stanze per gli ospiti oltre che la nostra, quella di Micheal e quella di Makomo. In quella di Makomo avevamo lasciata tutto così com'era. Tipo santuario. Era un posto tranquillo. Poteva davvero essere considerato un posto sacro.
Quando tornò era ancora arrabbiato. Il signore ci raggiunse poco dopo e Luffy si decise a fare le presentazioni. Sembrava che gli costasse davvero tanto.
Luffy: "Law, lui è, lui è..."
ANGOLO AUTRICE
No, lo scoprirete al prossimo capitolo. Niente spoiler. La storia vi sta piacendo?