Erano ormai mesi che era partito. A casa sembrava tornato tutto come prima ma non era vero. Makomo non era più così gioiosa e se ne stava sempre attaccata al telefono, Micheal sembrava essere tornato quello di una volta e io non riuscivo ad andare avanti. Dovevo occuparmi di così tante cose. Del cibo e del lavoro lo facevo già prima, ma anche della casa e dei bambini... Non avrei mai più invidiato Luffy. Sempre se fosse tornato... Cosa dico? È ovvio che tornerà. Magari con un po' di ferite ma niente di che, dovevo stare tranquillo. Il letto senza di lui era sempre freddo e dovevo dirlo, le notti erano molto noiose senza, diciamo, il suo entusiasmo.
Ricevetti una chiamata, era Zoro.
Law: "Pronto?"
Zoro: "Ciao Law, sono Zoro. Volevo dirti che le navi sono tornate e se potevi andarci tu."
Law: "Le navi? Davvero non ti sto seguendo"
Zoro: "Le navi che portano i soldati indietro! Dovevo andare io a prendere Luffy ma non posso, quindi potresti..."
Il resto non m'interessava. Spensi il telefono, mi sarei scusato dopo con Zoro. Presi le giacche e andai in salotto, dove c'erano Makomo e Micheal. Loro mi guardarono scocciati. Io ero euforico, sembravo pazzo.
Law: "Le navi sono al porto!"
Makomo: "Le navi?"
Law: "Dei soldati!"
Makomo e Micheal si alzarono subito in piedi e presero le loro giacche. Uscimmo fuori di corsa come almeno altre 5000 persone. Il porto era super affollato. Nami, Franky, Robin, Brook e Usopp ci raggiunsero, dissero che gli altri avevano da fare e sarebbero venuti appena avrebbero potuto. Aspettavamo tutti con molta ansia ma non arrivo nessuno, rimanemmo lì finché non se ne andarono tutti ma niente, nessun cappello di paglia, nessuno ci era venuto incontro, nessun Luffy. Ad un tratto un comandante si avvicinò a noi. Speravamo ci dicesse dov'era Luffy, quindi lo bombardammo di domande, lui ci fermò tutti alzando una mano.
Comandante: "Voi siete la famiglia di Luffy?"
Annuimmo freneticamente, aspettando il continuo con il cuore in gola.
Comandante: "Luffy, Luffy non tornerà"
Nami: "Cosa intendete dire signore?"
Comandante: "Mi dispiace ma non posso dirvi di più"
Se ne stava andando, ero così arrabbiato. Lo presi per una spalla e lo feci girare. Lui era molto contrariato. Gli diedi un bel pugno in faccia, che gli fece uscire sangue dal naso.
Comandante: "Perché lo ha fatto?"
Law: "Chi è il suo capo?"
Comandante: "Il capitano Dylan Gilmors"
Law: "E dove abita?"
Comandante: "Nella via vicino alla biblioteca"
Conoscevo la via, era una via molto grande in cui ci abitavano solo i ricchi. Lo lasciai lì e presi Makomo e Micheal per mano. Gli altri mi seguirono intimoriti. A noi si aggiunsero poi tutti gli altri che finalmente arrivarono con i loro figli. Chiesero spiegazioni e Brook spiegò tutto. Arrivati lì davanti suonai insistentemente, mi venne ad aprire un maggiordomo che io spinsi di lato e entrai in casa. Una vera e propria casa da ricchi, tutto ricoperto d'oro, ottone e bronzo. Il legno era uno dei più pregiati. Aveva addirittura le colonne in marmo e il lampadario in cristallo. Scese un altro maggiordomo.
Maggiordomo: "Cosa desiderate signori?"
Law: "Parlare con il signor Gilmors. Adesso."
Si vede che il mio tono ringhiante e autoritario l'aveva impaurito. Ci portò su in uno studio e ci lasciò lì davanti, per poi scappare via. Aprì e feci sbattere la porta. Lì c'era un signore seduto sulla poltrona, pelato, grasso e con i baffi bianco sporco (non so se esiste come colore...). Sbattei le mani sul tavolo.
Law: "Dove diavolo è mio marito?"
Dylan (Capitano): "Lei è...?"
Law: "Trafalgar. D. Law"
Dylan: "Ah sì. Lei dev'essere il marito di Luffy. Devo dirlo, se non fosse già sposato me lo sarei portato volentieri a letto... Oh, scusatemi, non avevo notato i bambini"
Sboccai, mi buttai addosso a lui e lo presi per la giacca. Zoro e Sanji mi dovettero prendere per i fianchi per calmarmi. Respirai, avevano ragione, con la violenza non saremo mai arrivati a niente. Però dovevo ricordarmi appena arrivato a casa di stampare una sua foto e lanciargli dei coltelli negli occhi, o nelle parti intime. Lui era rimasto con il suo bel sorriso da bell'imbusto a guardarci come se fossimo uno spettacolino da circo per divertirsi.
Law: "Quindi?"
Dylan: "Suo marito non la può vedere al momento, quindi la pregherei di andars-..."
Law: "DOVE STRAMINCHIA È MIO MARITO?!"
Dylan: "Se proprio lo vuole sapere..."
Uscì dalla stanza con noi al seguito. Andò nel suo garage e prese due macchine enormi dove ci fece entrare tutti. Io ero rimasto con i miei figli. Solo adesso mi sono reso conto di quanto posso averli spaventati e che forse non avrebbero più voluto stare con me. Makomo parlò con suo fratello, poi si avvicinò a me e mi sussurrò all'orecchio.
Makomo: "Papà, siamo d'accordo con te"
La guardai sbalordito, lei annuì molto seria, poi guardai Micheal, anche lui annuiva e sembrava molto arrabbiato, si vede che aveva capito la cosa del portarselo a letto. Ero sollevato, se loro mi appoggiavano sarei potuto andare contro il mondo intero.
Ci fermammo davanti a quello che sembrava un edificio di alta sicurezza, Dylan ci fece cenno con la mano di entrare.
Dylan: "Eccoci arrivati. Potete scendere."
ANGOLO AUTRICE
Mi voglio scusare per gli errori grammaticali e tutto il resto. Lo sapete che io mi scuso completamente a caso. A parte quello, chi ha visto Banana Fish sa chi è Dylan. Nel dubbio vi metto una foto, così potete fare la stessa cosa che farà Law. Ovviamente se Wattpad me la fa mettere. Arrivederci! *va a tirare coltelli alla foto*
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