Capitolo 19

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*Law pov*

Finalmente arrivò il giorno del compleanno di Nami. I ragazzi decisero di starsene per conto loro e noi non li fermammo. Arrivarono tutti gli ospiti, con mio grande dispiacere, anche Doflamingo.

Ognuno iniziò a fare un po' quello che gli pareva, io mi sedetti, stanco di servire tutti gli ospiti. Accanto a me si sedette anche Doflamingo, rimanemmo per un sacco di tempo in silenzio, io guardavo dall'altra parte e lui si guardava i piedi. Vedendo che non dava segno di voler iniziare a parlare persi parola io, tanto per riempire il tempo e il silenzio.

Law: "Perché hai deciso proprio adesso?"

Doflamingo: "Di far cosa?"

Mi guardava confuso, non potevo crederci, era davvero diventato così idiota? Risposi sospirando.

Law: "Chiedere scusa"

Doflamingo: "In realtà è stata una cosa che ho deciso dopo averti incontrato"

Law: "Non ti capisco"

Doflamingo: "Quando ho visto quella pelliccia, ho rivisto Corazon, anche quando ti sei girato ho avuto la stessa impressione..."

Sbarrai gli occhi, dovevo ammetterlo, ero commosso. Sorrisi, cercando di non darlo a vedere, forse davvero avrei potuto perdonarlo, ovviamente non del tutto, però, forse, e dico forse, saremmo potuti diventare amici.

Ad un tratto la porta sbatté, ci girammo tutti incuriositi e contenti, immagino che all'inizio tutti pensammo a uno scherzo da parte di Luffy, però quando vedemmo la sua faccia capimmo che non era uno scherzo, lui era serissimo, cosa molto strana per lui. Iniziammo a preoccuparci sul serio.

Entrò uno strano tipo, aveva capelli neri lunghi, quasi fino al fondoschiena e una lunghissima narice. Tutti rimasero in silenzio e lo guardarono, mi sembrava di averlo già visto ma non mi ricordo dove. Ero stupito dal silenzio e chiesi, sottovoce, a Doflamingo se sapesse cosa stava succedendo. Lui si girò verso di me e mi sussurrò la risposta.

Doflamingo: "Anche lui è un criminale, si chiama Arlong, credo che i Mugiwara abbiano avuto a che fare con lui"

Adesso mi ricordavo chi fosse, l'avevo letto sul giornale, questo signore, Arlong, aveva un'intera zona sotto la sua giurisprudenza chiamata Arlong Park, qualsiasi cosa illegale esistente lì c'era. Prostitute, alcool, gare e lotte clandestine, droga, documenti falsi, qualsiasi cosa. Notavo l'odio negli occhi dei Mugiwara e la paura negli occhi di Nami. 

Aveva un completo nero, si mise bene la cravatta e prese parola.

Arlong: "Non ho nessuna intenzione di chiedere scusa"

Sanji: "E allora cosa vuoi?"

Arlong lo guardò male, quasi con disprezzo, o superiorità. Poi riprese a parlare, alquanto infastidito dalla interruzione.

Arlong: "Se mi fai finire te lo dico. Stavo dicendo, non sono qui per scusarmi o altre cose del genere, volevo proporre un patto a Luffy"

Lui s'incammino verso Luffy e si mise davanti a lui, a sua volta, Luffy, lo guardava con odio, non aveva intenzione di indietreggiare. Era una gara, Arlong si arrese e fece un passo indietro, tutti tirarono un sospiro di sollievo, anch'io potevo sentire la tensione nell'aria. 

Luffy: "Che tipo di patto?"

Usopp: "Ma Luffy, non puoi, sai cosa-..."

Luffy: "Sta zitto Usopp."

Volevo chiedere a qualcuno cosa stesse succedendo ma non sapevo a chi e come, fortunatamente Zoro mi tolse da questa situazione raccontandomi la storia di Nami.

15 giorni (Lawlu) 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora