"No non capisco, vivo. Vivo senza capire."
-Bukowski
Quella mattina Isabelle si svegliò trovandosi sola nel letto, dove poteva essere Thomas a quell'ora non lo sapeva.
Scese dal letto king size e scelse l'outfit del giorno; un vestito blu lungo fino alle ginocchia con dei ricami bianchi sul decoltè, andò a farsi la doccia e si preparò.
Sentì la porta aprirsi, era Thomas vestito casual con un paio di pantaloni color crema e una camicia azzurra accompagnata da mocassini dello stesso colore. Era bello come sempre ed ormai Isabelle era pazza di lui, dal giorno prima era completamente diventata pazza. L'avrebbe conquistato, Thomas Willows sarebbe diventato suo, la ribelle che era in lei stava prendendo vita.
«Buongiorno Thomas» disse avvicinandosi a lui in modo elegante e seducentr.
«Buongiorno, vuoi la colazione?» chiese guardandola per bene, penso che era bellissima e voleva scoparsela ancora ma non ci riusciva, non con lei.
«Certo, com'è questa mattina non eri a letto?» la ragazza sembrava veramente la moglie e tutta quella confidenza infastidì Thomas, lei sentimentalmente doveva stare lontana da lui.
«Non penso di doverti delle spiegazioni. Che dici?» acquisì un tono acido che fece imbarazzare la ragazza. «Mi scusi» disse prima di scappare in bagno e cercò di darsi una calmata, forse stava esagerando, poteva comunque essere licenziata.
Quello era il suo capo non il suo ragazzo certe domande non si poteva permettere di farle, ma non capiva il motivo per cui allora avevano fatto sesso e doveva saperlo.
Tornò fuori ma Thomas non c'era, senti poi la sua voce venire dal balcone stava entrando.
Isabelle era seduta in una angolo del letto e fissava un punto fisso.
«Allora, Isabelle hai fame?» le chiese Thomas avvicinandosi a lei ma non rispose, pensava. Thomas le prese il volto dal mento e la guardò negli occhi.
«Perché hai paura?» chiese aggrottando la fronte, le avevo letto gli occhi, quegli occhi che parlavano da soli.
«Perché non capisco» sussurrò la ragazza senza spezzare il contatto visivo.
«Isabelle non sto capendo io»
«Perché ieri l'hai fatto nella doccia con me?» le parole uscirono dalla bocca di Isabelle senza che fossero collegate alla memte. Thomas si rabbuiò, il suo terrore aveva preso vita, Isabelle provava qualcosa per lui, non andava bene. Le prese i capelli e li tirò perdendo il totale controllo della situazione, «Cosa vuoi dalla mia vita, spiegamelo! Abbiamo solo fatto sesso, nient'altro era solo un gioco» le urlò all'orecchio, più che altro per convincere se stesso.
«Quindi... mi hai solo usata, ero solo un giocattolo giusto? Senza sentimenti e senza niente. Ah è vero, sono un oggetto» disse prima di scappare via la ragazza.
Odiava lui per averla usato e se stessa per averglielo permesso.
Uscì dall'hotel e dietro sentì urlare il suo nome si girò e trovo Thomas fumante dalla rabbia ma non le importava. Si avviò verso il giardino e si sedette su una panchina a pensare cosa fare, tornare negli Stati Uniti? Licenziarsi?
Lei non era cotta, era innamorata di quel mostro e non sapeva il perché. Quello che provò con lui nella doccia era diverso da quello che aveva provato con il suo ex, si era sentita completa con Thomas ma c'erano così tanti ragazzi in giro e lei proprio di lui si doveva innamorare?
Thomas si avvicinò a lei e si sedette. Dalla tasca tirò fuori un pacco di sigarette ed iniziò a fumare.
«Quando torneremo a casa ti licenzierò» Isabelle senti una pugnalata al petto, usata e poi gettata.
«Posso sapere il perché?» chiese nascondendo i singhiozzi. «Isabelle tu non mi devi fare domande, okay?Non ti voglio più vedere ecco perché» le urlò contro.
Isabelle si alzo e scappo ancora; andò in camera e preparò la valigia, aveva detto che non la voleva più vedere, lo stava accontentando.
Prima di uscire Thomas la bloccò
«Oh no, no tu non te ne vai ora» le disse con disprezzo
«È quello che volevi, no? Ora cosa ti importa tanto sono solo un oggetto con cui fare sesso giusto?» le urlò contro tra lacrime, ma lui se ne fregò e le baciò le labbra che da tanto guardava. Così piccole, morbide e piene.
Isabelle non rifiutò il bacio anzi, gli cinse le braccia al collo e con la lingua bruciarono danzarono. Senza saperlo si ritrovarono uno sopra l'altro sul letto, Thomas le tolse il vestito con fare animalesco e cominciò a baciarla dappertutto. Dal solco del collo fino al seno il quale liberò dal reggiseno nero di pizzo. Prese un seno in bocca e lo morse, dalle labbra di Isabelle uscì un gemito. Poi scese fino all'ombelico che leccò senza ritegno fino ad arrivare al suo sesso bagnato. Lecco il suo clitoride facendo urlare la ragazza, Thomas amava il suo sapore, era così fresca e amava il fatto che lei lo volesse.
«Thomas...» fu l'unica cosa che riuscì a dire Isabelle. «Sst.. so che mi vuoi ma visto che non sei un oggetto..» Thomas era cosciente di quello che stava facendo, la stava manipolando. Dopo quelle parole la lasciò così ed ordinò la colazione.
Isabelle era all'orlo di un orgasmo che le era stato negato e si sentì morire dentro ma doveva contenersi quindi tentò di riprendersi, si rivestì e si affacciò al balcone. Doveva dimenticare...
«Ei'» Isabelle sentì una voce provenire dal balcone accanto, si girò e incontrò gli occhi azzurri di un uomo molto alto e biondo.
«Dici a me?» chiese stranita
«Oh no, all'alieno dietro» disse sorridendo, Isabelle pensò che il suo sorriso fosse bellissimo.
«Ah okay» disse la ragazza acquisendo un tono serio ma non fu credibile perché dopo pochi secondi scoppiò a ridere
«Piacere Dave» disse il ragazzo sorridendole ancora
«Piacere Isabelle» anche lei sorrise.
«Ti chiami come mia sorella!»
«Wow, che coincidenza.»
«Già! Ei' per caso sei caduta?» chiese il ragazzo con un sorriso malizioso.
Isabelle aggrottò la fronte, non capiva.
«No, tranquillo non è caduta» si affrettò a rispondere Thomas cingendo la vita alla ragazza.
«Tesoro chi é il tuo amico?» chiese sfoggiando un sorriso falso ai due.
«Come hai detto tu é un amico» disse facendo l'occhiolino a Dave, doveva reggere il gioco.
«Non me lo presenti?» Thomas si finse offeso.
«Oh si certo. Dave lui è Thomas e Thomas questo è Dave» Isabelle aveva un piano.
«Ei' Dave che ne dici di venire a pranzo con noi oggi?» anche lui aveva un piano, Isabelle sgranò gli occhi. Dave accettò e Isabelle sgranò ancora di più occhi.
«A dopo» gli disse Thomas trascinando dentro Isabelle.
«Thomas che diavolo ti é saltato in mente» le urlò contro Isabelle più che arrabbiata.
Lui si avvicinò a lei e le conficcò la lingua in bocca, stava marcando il territorio, Isabelle era solo sua e quel giorno glie l'avrebbe fatta pagare.
Qualcuno bussò alla porta, Thomas aprì: era il servizio in camera.***
«Allora, cosa ci fai qui?» chiese Thomas a Dave.
Erano in un ristorante cinese molto conosciuto a Pechino: il Duyichu. Stavano mangiando riso cinese e bevendo vino bianco tranne Isabelle che doveva fingersi incinta.
«Sono in vacanza» rispose nervoso il ragazzo, Thomas lo intimoriva.
«Ah.. tesoro vuoi altro?» disse accarezzando la guancia di Isabelle che in imbarazzo scosse la testa.
«State insieme?» chiese Dave con la bocca piena di riso
«No. Siamo sposati» rispose Thomas e a Dave andò di traverso il riso.
«E in dolce attesa» aggiunse sorridendo alla ragazza che poté fare a meno di diventare un pomodoro.
«Wow, congratulazioni» disse Dave al quanto infastidito, non capiva per quale motivo fosse ancora lì.
«Ehm... scusatemi mamma natura chiama» disse prima di andare in bagno, Isabelle e Thomas restarono da soli.
«Thomas basta! Lo stai spaventando» lo rimproverò la ragazza
«Ei' bada a come parli, sono ancora il tuo capo» le puntò il dito contro e la ragazza si sentì in imbarazzo come al solito.***
«Vi ringrazio per il pranzo, arrivederci Thomas, ciao Isabelle» disse Dave stringendo la mano a lui e baciando la guancia di lei.
Thomas lo fulminò con lo sguardo. I due poi tornarono in hotel.
Nessuno dei due parlò, Thomas schiacciò un pisolino e Isabelle decise di fare un bel bagno e di mandare un messaggio alla migliore amica.Da: Isabelle Johnson
A: Shannon McKoneyAmica! Sono a Pechino, come te la passi? Ho tante cose da raccontarti.
Xo
---------------------------------------Dopo aver mandato il massaggio andò sul balcone e cominciò a leggere un libro, il suo preferito ma lentamente si addormentò sulla sedia a sdraio.
«Sveglia Isabelle» sentì una voce sensuale che le face venire la pelle d'oca. «Dobbiamo prepararci, tra due ore abbiamo una cena con dei signori» le sussurrò lui mordendole il lobo dell'orecchio.
Dopo un po' Isabelle decise di alzarsi, si sciacquò la faccia e indossò un vestito bianco candido corto fino alle ginocchia accompagnate da un paio di sandali tacco otto, si passò il rossetto rosso sulle labbra e l'ombretto marrone sugli occhi in modo da far risaltare gli occhi.
Thomas optò per il solito smoking color nero con una camicia bianca e un papillon.
Erano le otto e dei signori li stavano aspettando ad un ristorante molto lussuoso stile classico/moderno.
C'erano anche delle signore vestite molto bene e secondo Isabelle li avevano acquistati in qualche boutique famosa.
«Buonasera signori Willows» Shajin li salutò con un sorriso smagliante e li fece accomodare, dopo le presentazioni iniziarono a mangiare. Ad Isabelle venne il voltastomaco di nuovo pesce a cena...
Si forzò e mandò giù anche l'ultimo boccone. «Che ne dite di andare a giocare a poker?» propose un anziano signore con la barba lunghissima vestito benissimo con uno smoking grigio come i suoi capelli.
Tutti annuirono tranne Isabelle, odiava il gioco d'azzardo con tutta l'anima.
«Tesoro tutt'okay?» le chiese Thomas accanto a lei cingendola con un braccio, in quel momento Isabelle odiò anche lui, odiava fare finta, odiava pretendere. L'unica cosa che fece fu annuire e sorridere debolmente.
«Vado in bagno» le sussurrò lei, aveva bisogno di aria.
Con permesso si recò al bagno delle donne e prese il cellulare, aspettava il messaggio dell'amica siccome c'era il fuso orario.Da: Shannon McKonley
A: Isabelle JohnsonAmica! Mi manchi tanto... ma quando torni? Com'è la Cina? E il cibo? Che è successo?
Miss u xo
---------------------------------------Gli occhi cominciarono a bruciarle voleva la sua amica.
D'un tratto la porta si aprì ed entrò Shajin.
Cosa ci faceva li? Era il bagno delle donne.
«Ei' hai sbagliato questo è il bagno delle signore» disse con gentilezza lei
«Ops allora perché sei qui?» chiese con sorriso beffardo sul volto
«Non la sto capendo» aggrottò la fronte Isabelle. «Sei solo una ragazzina che va alla ricerca di pesci grossi, lascia stare uomini troppo ricchi per te» le sputò tutto, la considerava una bambina, sciupa maschi e poveraccia.
Per non rovinare il contratto di Thomas, non disse niente, uscì al bagno e si recò al tavolo dove si ammutolì era troppo stanca.||Spazio d'autore||
Ciao belli!
Secondo giorno in Cina e i due già litigano. Cosa ne pensate di Dave?
E di Shajin? Ammettetelo... è antipatico.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, che è stato revisionato(.
Se trovate errori fatemelo sapere :*Baci, JWarrior
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Everlasting||Love Trilogy||
ChickLit"A volte hai la sensazione che alcune cose possano durare per sempre" Cit. LEI è Isabelle Johnson: ventitreenne originaria dell'Australia che decide di trasferirsi a New York per realizzare il suo sogno americano. Si è recentemente diplomata in mar...