09.

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"Nessuno ti capisce meglio di te stesso ma se qualcuno cerca di farlo è perché ti ama"
Cit.

Lo squillo del cellulare svegliò Isabelle che frastornata cercò di prenderlo a tastoni per rispondere, lo trovò sul comò ma non riusciva a leggere il nome sullo schermo perché aveva la vista ancora offuscata ma riuscì a rispondere. «Pronto?»
«Belle! Ti ho chiamato cento volte! Dove sei?» le chiese una voce femminile
«Ma chi sei?» chiese assonnata la ragazza
«Belle sono Shannon! Ma sei ubriaca?» «No rincoglionita stavo dormendo! Sono da Thomas, ah mi sono scordata di dirti che oggi incontrerò Christopher, è qui a New York..»
«Cosa?» esclama l'amica «Si... vuole parlarmi... quindi ci vediamo stasera. Ora lasciami dormire»
«D'accordo, mi raccomando Belle.. poi raccontami tutto, sogni d'oro» attaccò il cellulare e grugnendo si ributtò a letto; altro che "sogni d'oro", Isabelle non riuscì più a prendere sonno.

 Si alzò ed andò in bagno: era lussuosissimo, con pavimento lucente bianca, due specchi enormi e una vasca gigantesca bianca, voleva assolutamente farsi un bagno. Si levò i vestiti e si immerse nell'acqua calda, all'improvviso sentì qualcuno bussare alla porta. «Si?»

«Isabelle sono io, posso?» riconobbe la voce roca e sensuale del suo amato.
«Si» rispose la ragazza e subito la porta si aprì, il vapore gli annebbiò la vista per tre secondi poi vide una dea dentro una vasca piena di schiuma, era così sensuale ed attraente.
«Vuoi farti il bagno con me?» le chiese con voce calda e sensuale. «Stavo già venendo» si tolse subito i vestiti e si buttò nella vasca.
Fecero un lungo bagno a base di spruzzate in faccia, sapone in testa e tanti baci passionali.
Uscirono dalla vasca, Isabelle si vestì e Thomas tornò in camera sua.
Isabelle indossò una camicia a maniche corte rosa, una gonna nera e un paio di tacchi neri, si raccolse i capelli bagnati in una coda, lei non se li asciugava mai con il phone e passò un rossetto color carne sulle labbra, preparò la borsa per il lavoro e attese Thomas.
Poco dopo il ragazzo, vestito con una camicia azzurra e un paio di pantaloni grigi le diede un bacio ed andarono a fare colazione in giardino.
Isabelle ammirò il paesaggio, quel giardino le ricordava i vecchi tempi, lei amava leggere in giardino.
Quella mattina fecero una colazione con tanto di pancake, bacon e uova strapazzate con una tazza di camomilla per lui e un caffè per lei, dopo aver fatto colazione si diressero a lavoro con un ritardo di mezz'ora.
Barbara era rientrata ma era la stessa stronza, continuava ad odiare Isabelle e a parlare male di lei agli altri colleghi.
«Belle, prima che viene il giornalista mi porti una camomilla?» Thomas era ossessionato dalla camomilla, era un tranquillante per lui, senza camomilla non poteva resistere una giornata.
«Certo!» rispose la ragazza prima di tornare nel suo ufficio, aprì i file degli appuntamenti e per lo stesso giorno alle 7pm notò un appuntamento con Cindy Chucks, perché doveva uscire con lei? Rimase lì cupa in viso. Si, era gelosa.
D'un tratto le arrivò una mail o meglio al capo

Da: Cindy Chicks
A: Thomas Willows

Ciao Thomas, volevo sapere a che ora venivi a prendermi.

Xx

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Isabelle non ci vide più dalla rabbia, poteva anche dirglielo così si scaraventò nello studio di Thomas senza bussare e trovò Barbara seminuda davanti a lui. Isabelle rimase di sasso, distrutta nell'animo ma quando le lacrime cominciarono a rigarle il volto scappò via, Thomas rimase senza fiato. Sicuramente Isabelle aveva pensato che lui e Barbara stavano facendo altro ma non era cosi... più o meno, lei era entrata nel suo ufficio, tutta schizofrenica dicendo che lei era migliore di Isabelle poi cominciò a spogliarsi e Thomas rimase spiazzato.
Uscì correndo dal suo ufficio e vide la ragazza correre verso l'ascensore. Urlò più volte il suo nome ma niente, quando l'ascensore si aprì lei entrò e con un salto lunghissimo riuscì ad entrare per un soffio, Isabelle si nascose all'angolo dell'ascensore e iniziò a singhiozzare.
Thomas bloccò l'ascensore e si avvicinò a lei.
«Thomas vattene! Esci dalla mia vita!» le urlò contro esasperata.
«Isabelle ti prego lasc-» non fece in tempo a finire di parlare che Isabelle si alzò dal pavimento e si avvicino ai tasti dell'ascensore ma Thomas la bloccò e la scaraventò ad un lato dell'ascensore facendole sbattere la testa poi la trattenne con le braccia e la baciò con foga, un bacio di disperazione, non ci capiva più niente, ormai era un pazzo.
«Perché non vuoi capire che voglio te?» le chiese guardandola dritto negli occhi verdi pieni di lacrime.
«Ho visto quello che stavate facendo tu e la tua amichetta.» disse piangendo ancora di più. «Vedi che non capisci un cazzo?» disse sbattendo il pugno alla parete Thomas.
«Barbara é gelosa di te e presa da uno scatto di schizofrenia si è spogliata dicendo che è migliore di te» le ringhiò ad occhi chiusi
«E Cindy?» le chiese di nuovo la ragazza, non gli credeva.
Thomas sbarrò gli occhi, come faceva a sapere di lei...
«Che ne sai tu?» chiese con voce cupa.
«Sono la tua segretaria e gestisco i tuoi appuntamenti» disse tutto d'un fiato
«Isabelle devo uscire a prendere una birra con lei, nient'altro» era la verità, lui era da tanto che conosceva Cindy, era una vecchia collega di poker.
«E non volevi dirmelo. Cosa c'è sotto?» chiese aggrottando la fronte, Thomas avrebbe menato qualcuno, cercò di calmarsi ma la rossa lo mandava al limite.
«Non c'è niente sotto, d'accordo?» disse prima di sbloccare l'ascensore e tornare nel suo ufficio, Barbara era ancora lì che lo aspettava e quando la vide la licenziò in tronco e giurò di non richiamarla mai più. Prese il cellulare e mandò un messaggio a Cindy Churcks
"Mi dispiace Cindy, ho un contrattempo che ne dici della prossima settimana?"
Dopo di che si accasciò sul divano bramando una camomilla ma non avrebbe mai chiamato Isabelle doveva stargli lontano.
Alle dieci Isabelle andò nell'ufficio del capo per dargli la camomilla, lui non la guardò neanche, finalmente potette bere la sua amata camomilla.
Decise di andare a pranzare da solo. A mezzogiorno ad Isabelle arrivò un messaggio da parte del fratello che l'avvertì che era al piano di sotto così prese la borsa e scese, quando vide il fratello ormai uomo con la barba, vestito elegante con i capelli all'indietro le lacrime la minacciarono ma cercò di restare impassibile.
Quando il fratello la vide venire verso di lui le fece un ampio sorriso, era cresciuta, ormai era una donna in carriera. Si ritrovarono faccia a faccia, Isabelle lo abbracciò d'istinto, nonostante tutti il dolore provocato in passato gli voleva ancora bene.
«Mi sei mancata tantissimo» le disse baciandole la testa.
"Anche tu" pensò dentro di lei.
«Dai andiamo, ho prenotato un tavolo ad un bellissimo ristorante» disse il fratello cingendole le spalle con un braccio.
Si diressero verso 'Le Bernard' un ristorante lussuosissimo francese.
Si accomodarono su un tavolo davanti alla vetrata che dava la vista sulla città.
«Wow è bellissimo questo ristorante» disse la ragazza guardandosi intorno, c'erano vari quadri della Francia del 700.
Ordinarono entrambi salmone con insalata semplice accompagnata da un vino analcolico, dovevano andare a lavorare. Tra un boccone e l'altro chiacchierarono un po' dei cambiamenti subiti in quei tre anni.
Christopher era un imprenditore, le raccontò che a casa era rimasta solo Rosalie, l'ultima della casa e acerrima nemica di Isabelle.
Durante la conversazione una voce interruppe i due, Isabelle la riconobbe .
«Ciao! Isabelle...» la ragazza si girò e vide davanti a lei Thomas Willows
«Signor Willows..» disse con voce tremolante
«Stavo cercando un posto dove pranzare e ti ho visto in allegra compagnia» disse fulminando con lo sguardo il ragazzo davanti ad Isabelle. «Non ci presenti?» disse sfoggiando un sorriso falsissimo
«Ehm... Christopher, Thomas Willows e signor Willows, Christopher» disse Isabelle agitando le mani. «Posso sedermi?» chiese guardando il ragazzo che annuì.

«Allora, da quant'è che vi conoscete?» chiese Thomas sorridendo a Isabelle, un sorriso così falso che se ne sarebbe accorto anche una persona fuori. Più tardi glie ne avrebbe dette quattro.
«Ventitré anni» rispose Christopher e Isabelle rise sotto ai baffi.
«Cosa?» chiese Thomas girandosi dalla parte del ragazzo, sbiancando in viso.
«Signor Willows, lui é mio fratello» disse Isabelle scoppiando a ridere con il fratello
«Piacere Christopher Johnson, fratello maggiore di Isabelle» disse il giovane porgendogli la mano. Thomas si sentì rammollito idiota, si alzò e imbarazzato se ne andò. Quando Isabelle lo vide andarsene gli corse dietro. «Thomas ti prego... perché fai così?» chiese col fiatone, era seriamente dispiaciuta perché lui se l'era presa
«Isabelle, tu non capisci vero? Ti rifiuti di comprendere la mia lingua!» gli urlò contro, Isabelle sentì le lacrime minacciare, non capiva veramente e lui non l'aiutava a capire. Abbassò la testa e disse "mi dispiace" ma a Thomas non importò perché fece una smorfia e se ne andò. Tornò in ufficio e restò li fino alle otto, lo stesso fece Isabelle dopo esser tornata dal fratello, decise di tornare a lavoro e promise al fratello un altro pranzo.
Una volta tornata a lavoro, andò nel suo ufficio e si sdraiò sul divano a leggere un nuovo libro: ''L'altra faccia della bellezza'' di Oscar Wild
Sentì poi bussare alla porta e di scatto si alzò e andò ad aprire la porta. Era Thomas con i capelli scompigliati.
«Posso entrare?» chiese lui a testa bassa, Isabelle si mise di lato per farlo passare.
«Senti mi dispiace» disse lui agitando le mani. «No Thomas.. è colpa mia, io non ti capisco, io-io non so come capirti e-» la ragazza cominciò a singhiozzare come un esasperata ma Thomas le poggiò un dito sul soffice labbro «Isabelle, ascoltami. Sono io che... non capisco, non sono in grado, io non so amare, non capisco le donne, io..» Isabelle non lo fece finire e lo baciò con foga, le loro lingue si scontrarono e i loro animi bruciarono di passione quando si fermarono per prendere fiato si fissarono negli occhi e ci si persero dentro, Isabelle poggiò la mano sul cuore del suo amato e sentì i suoi battiti in sincronia con i suoi. "Ti amo Thomas.." Pensò dentro di lei, avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo?
«Dai andiamo, ti porto a cena» gli disse Thomas baciandole il collo. «No, Thomas oggi non posso, ho promesso di stare a casa con Shannon, domani è sabato e mi avevi promesso il weekend insieme» gli disse solleticandogli i pettorali.
«Ah giusto! Ma non posso stare senza te, almeno ti posso accompagnare a casa?» chiese facendo gli occhi da cucciolo.
«Certo!» rispose dandogli un dolce bacio sulle labbra, poco dopo uscirono e salirono in una limousine che li portò all'appartamento di lei.
«Buonanotte Thomas» disse la ragazza baciando le labbra aThomas.
«Buonanotte piccola, sognami».
Quando Isabelle scese salì nel suo appartamento e salutò Shannon che era davanti al televisore, quando la vide balzò in piedi e l'abbracciò
«Mi sei mancata amica!» esclamò commossa. «Anche tu!» replicò Isabelle.
Ordinarono la pizza e davanti a due bottiglie di birra chiacchierarono di quel giorno non passato insieme.
Alle ventitré erano ancora davanti alla televisione a mangiare marshmallows, lentamente Shannon si addormentò poi la seguì Isabelle che accompagnata da Morfeo sognò Thomas.

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