16.

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"Piacersi è una cosa, desiderarsi è un'altra cosa, amarsi è un altro pianeta proprio. Esserci è quello che fa la differenza."
Cit.

Non riusciva a dire l'abominio che aveva commesso, ancora si sentiva sporco per quello che aveva fatto, aveva cercato spesso di non pensarci, di andare avanti fregandosene ma la verità era un'altra e aveva paura della reazione di Isabelle. «Con cui?» aggrottò la fronte la ragazza che per la prima volta aveva visto il suo capo impallidire. «Con cui ho fatto sesso,  ne era rimasta incinta ma decise di.. abortire» disse a testa bassa, Isabelle impallidì. Laurel O'Conner con Thomas Willows?
«E-e p-perché?» chiese la ragazza improvvisamente zuppa di sudore. Thomas non voleva assolutamente parlare di quell'evento, ancora ne era scosso ma Isabelle doveva sapere tutto, se lo meritava e lui voleva davvero cambiare quindi si fece forza e parlò. «P-perché era stato un errore, nessuno dei due lo voleva ed eravamo troppo giovani» quella era la cruda verità, troppo giovane e troppo immaturo per fare il padre. «Capisco..» fu l'unica cosa che Isabelle riuscì a dire.

 «Non è vero, nessuno può capire. Se non lo vivi non puoi saperlo. Punto.» replicò Thomas alzando lo sguardo per guardarla in faccia notandola più che spaventata. «Isabelle non avere paura di me.. io-io voglio cambiare... per te» forse erano le parole più sincere che Thomas avesse detto nella sua intera esistenza. Le accarezzò la guancia delicatamente, come se fosse creta  e Isabelle proprio come tale si disintegrò. Non sapeva che fare, come reagire a quella notizia.. stava per avere un figlio con una sua dipendente ma ha abortito! E se fosse successo a lei? Le avrebbe chiesto di abortire?

Maledí il giorno in cui mise piede in quell'azienda.

«Isabelle ti prego, credimi. Io n-non sono mai stato così con nessuno, io non ho paura di nessuno ma di te si... ho paura di perderti. Se fossi una lacrima, non piangerei mai per non lasciarti cadere» disse sfiorandole le labbra con il pollice e ad Isabelle le si sciolse il cuore; l mostro di tre mesi prima stava cambiando, e per lei. «Ti amo Thomas e non ti lascerò mai più andare. Costruiremo il nostro futuro insieme e vivremo il nostro presente insieme» forse c'era la luce infondo al tunner o per lo meno lei era tanto masochista da crederci. «Ti amo Belle» replicò Thomas.

Si addormentarono abbracciati sul divano e si sognarono l'un l'altro.

La mattina successiva Thomas si svegliò con l'odore di caffè e tost sotto al naso; lentamente aprì gli occhi e si ritrovò nel salone della sua amata con addosso i vestiti della sera prima.
«Buongiorno dormiglione» le disse Isabelle che si parò davanti a lui e gli lasciò un delicato bacio sulle labbra; Thomas la tirò per il polso e la fece sedere a cavalcioni su di lui. «Buongiorno a te principessa» le sussurrò prima di rubarle un altro bacio ma più intenso, desideroso, passionale. Quando la ragazza senti un 'tin' annunciò al suo amato che era pronta la colazione interrompendo quel attimo di coccole. Si alzarono entrembi ed andarono in cucina dove consumarono la loro umile colazione americana tra una risata e l'altra.
«A proposito, dov'è la tua amica?» chiese Thomas aggrottando la fronte. «In Egitto con Louise» disse Isabelle alzandosi per sparecchiare, e dopo aver finito decisero di farsi la doccia insieme e così fu.
Fecero una doccia tranquilla fatta di struscii e coccole, niente di più. «Ma io non ho i vestiti» disse Thomas «Se vuoi puoi mettere le mie mutandine» replicò Isabelle con un sorriso malizioso. «O potrei chiamare Patrick?» disse uscendo dalla doccia.
Venti minuti dopo Patrick arrivò con i panni puliti per il capo. «Mi raccomando Thomas, non farla soffrire e non soffrire» lo raccomandò il fidato amico. «Non lo farò, grazie di tutto.» si salutarono e Patrick riluttante se ne andò. Aveva visto il suo amico felice ma quella felicità, sarebbe durata?
Quel giorno Isabelle e Thomas decisero di pranzare insieme ma a casa, quindi dovevano andare a fare la spesa dato che per lei la spesa vera e propria era un lusso. Presero un taxi per non importunare Patrick che se ne era andato poco prima. Il taxi si fermò al Supermarket sulla 56esima e dopo aver pagato fin troppo, scesero dall'abitacolo, presero il carrello ed entrarono in negozio.

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